Non passa giorno che in ufficio non riceviamo richieste di notizie sullo stato di aggiornamento del software di calcolo MC Impianto. Inoltre, il recente decreto 59 che impone la certificazione dei software per i progetti presentati dal 26 giugno u.s. ha fatto il resto. E’ pertanto corretto fare il punto della situazione e possibilmente una previsione plausibile.
Quando lo scorso anno si era prospettata la necessità di certificare il software abbiamo preso una decisione drastica e assolutamente non in linea con le altre software-house: creare un nuovo software per la nuova normativa.
MC Impianto era uno dei software più aggiornati alla normativa corrente. La versione disponibile – ovvero la 1.59 – comprende già molti algoritmi di quelli previsti dalla UNI TS/11300 (l’acqua calda sanitaria è già aggiornata, lo stesso per le tabelle di emissione e di regolazione, prevede la possibilità di inserire terminali elettrici nella distribuzione e altro). L’unico elemento dell’impianto che non è “a norma” è il generatore di calore nel caso di condensazione (MC Impianto non prevede il calcolo del recupero pertanto l’EPI calcolato può essere più elevato del reale). In pratica, chi oggi calcola un progetto con MC Impianto 1.59 otterrà un risultato molto vicino a quello che si otterrebbe utilizzando un altro software (ovviamente conoscendo bene quello che si sta facendo).
Perché allora, poiché in un mese di lavoro si potevano inserire i generatori a condensazione, non abbiamo proseguito nel modificare MC Impianto 1.59? La motivazione di questa scelta è facilmente spiegabile. La UNI TS/11300 è, nella pratica, una norma che condensa a livello nazionale alcune normative europee già esistenti (EN 13790 e EN 15316 per citare le più importanti ma anche altre) ed è valida per “qualunque progetto”. Per qualunque progetto s’intende la piccola abitazione, la villa, il condominio, il centro commerciale oppure il palazzo delle Nazioni Unite: la metodologia abbraccia tutte le casistiche (sempre se si decide di utilizzare un generatore a combustione, l’unico attualmente previsto …).
Poiché si trattava di una metodologia, abbiamo ritenuto di implementarla completamente: il progettista non avrebbe più dovuto adattarsi al software perché quest’ultimo avrebbe coperto tutta la casistica prevista dalla normativa.
Chi ha avuto la possibilità di studiare la UNI TS/11300 avrà sicuramente notato quanto complesse siano alcune procedure e come sono diverse dai metodi attuali. Pensiamo ai ricambi d’aria con ventilazione meccanica, all’acqua calda sanitaria per zona, al calcolo del rendimento di distribuzione secondo la famigerata “Appendice A” (dove chi ci capisce, è bravo …).
Molti software hanno “rappezzato” i loro vecchi prodotti, alcuni dichiarano che il software è a norma però ancora non lo hanno distribuito, … Ma non vogliamo parlare di altri software. Semplicemente, noi abbiamo deciso di distribuire un software che sia completo e che sia perfettamente in linea con la normativa.
Anche al di sopra della mera certificazione del software che forse potrebbe essere ottenuta facilmente: il controllo sui software di calcolo si svolge in questo modo: il CTI prevede dieci edifici campione (perché proprio 10?) e il software deve avvicinarsi il più possibile al risultato previsto (o perlomeno entro il 5%).
A domani la seconda parte su quello che ci interessa ovvero il reale stato di avanzamento di MC 11300 (non poteva chiamarsi in altro modo).