Francesca ha perfettamente ragione. E sicuramente anche voi che tentate di verificare qualcosa che forse non risulterà mai positivo. Non eravamo a conoscenza del problema ma abbiamo implementato quello che era disponibile (la Raccomandazione 03 richiesta ora anche nel 192/311).
Probabilmente questo meccanismo che aumenta di un paio di punti percentuali il rendimento di emissione non bilancia l'energia primaria perduta dai motori.
Attenzione che il Fabbisogno elettrico dei terminali si riferisce solamente ai ventilconvettori e non so se possa essere applicato anche ai ventilatori delle CTA (penso di si ma non ne sono sicuro).
Stavo cercando ulteriori informazioni nella bozza della raccomandazione '07 ed ho notato che, addirittura, il rendimento di emissione dei ventilconvettori diminuisce a 0,95 (con la medesima postilla del "contributo compreso") mentre viene aumentato fino a 0,98 il rendimento di emissione dei pannelli radianti. Non so come reagiscano i pannelli radianti di fronte allo sbalzo di temperatura che abbiamo avuto da due giorni fa (> 20°C esterni) ad oggi (neve) ma non riesco a credere che i ventilconvettori siano così svantaggiati. Indipendentemente da Aermec, parte in causa, mi sembra un attacco bello e buono ai ventilconvettori e in favore dei pannelli radianti.
Per tornare alla domanda di Massimo: la perdita della pompa di circolazione è probabilmente troppo elevata (da 10348) ma, non dovrebbe presentare problemi in un impianto con potenze in gioco elevate (una pompa da 100 W su un impianto da 8kW ha un impatto diverso di una pompa di 3000 W su un impianto da 80 kW). Ritengo che il problema siano i terminali ad aria. Prova ad eliminare i terminali ed a lasciare la potenza della pompa. Cosa succede?
Alberto
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