m.plati
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13 anni fa
Cosa è richiesto verificare per l'installazione di un nuovo impianto di climatizzazione in un capannone industriale già estistente al cui interno sono state fatte solo delle ripartizioni/suddivisioni di locali ma, senza intervenire sull'involucro esterno?

Da quel che mi sembra di capire è necessario solo verificare il rendimento globale medio stagionale.
franlafo
13 anni fa
SI perchè sei in CAT.E8

Diverso sarebbe per le altre categorie ( eccetto la E6) per le quali è obbligatoria la presenza di sistemi schermanti e/o filtranti delle superfici vetrate. ( comma 20 DPR 59/09)
m.plati
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  • classe D Creatore della discussione
13 anni fa
Quindi in pratica devo solo compilare parte dell'allegato alla Legge 10, tralasciando la verifica della trasmittanze, igrometrica, massa superficiale. Giusto?

Altra domanda se oltre all'impianto principale dove ho un generatore che serve varie zone con un impianto aeraulico canalizzato, ho anche n.6 piccole pompe di calore con unità split interna (meno di 5 kW l'una che) che climatizzano altri locali indipendenti, devo considerare anche quelle nella redazione della Legge 10?

Se si, dove?

O devo fare diverse Leggi 10 tante quante sono le pompe di calore?
franlafo
13 anni fa
Se non ho capito male, il tuo intervento di nuova installazione di impianto termico si riferisce solo al sistema canalizzato che climatizza una ben determinata zona termica rispetto all'intero capannone.
Ne consegue che la L10 da fare è solo indirizzata alla porzione di edificio servita da quell'impianto.

Se le unità monosplit servono ambienti adiacenti a quelli condizionati dal centralizzato, io non li considererei nella L10 "master" poichè è come se fossero equivalenti a tanti appartamenti comunque riscaldati.

In tal caso la modellazione si complicherebbe alla individuazione corretta delle superfici disperdenti e del volume lordo riscaldato dalla macchina centralizzata.
E' chiaro che è una mia opinione.


La legge 10 comunque non richiede il rispetto delle trasmittanze e quant'altro.
m.plati
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  • classe D Creatore della discussione
13 anni fa

Se non ho capito male, il tuo intervento di nuova installazione di impianto termico si riferisce solo al sistema canalizzato che climatizza una ben determinata zona termica rispetto all'intero capannone.
Ne consegue che la L10 da fare è solo indirizzata alla porzione di edificio servita da quell'impianto.

Se le unità monosplit servono ambienti adiacenti a quelli condizionati dal centralizzato, io non li considererei nella L10 "master" poichè è come se fossero equivalenti a tanti appartamenti comunque riscaldati.

Messaggio originale di franlafo:



Si hai capito bene e mi hai confermato quello che penso anche io.
Ho infatti calcolato i volumi lordi e le superfici disperdenti considerando quei locali come riscaldati.

Quello che vorrei sapere però è questo:
Anche le unità monosplit sono una nuova installazione e ce ne sono 6 che servono 6 differenti locali.
Per queste unità a pompa di calore monosplit di piccola potenza si deve fare una L10,una per ogni unità o non è necessario?
Per intenderci climatizzano dei piccoli box-ufficio prefabbricati all'interno del capannone.
franlafo
13 anni fa
Sul discorso degli split i pareri e le interpretazioni comunali sono discordanti...
Qui a Bari viene richiesta la LEGGE 10 solo se installo almeno un dual split o se realizzo un impianto canalizzato anche di piccola potenza ( per intederci anche un 5 KW canalizzzato).

La provincia ci richiede addirittura la compilazione dell'allegato G per il singolo monosplit!

A questo punto chiedi all'ufficio tecnico competente come la vede in merito alle unità monosplit, ovvero se le assimila ad impianto termico allorquando facendo la somma delle singole potenze in riscaldamento arrivi ai 15 kW.

Qualora è considerato assimilato, allora solo per la tua zona uffici produci una seconda legge 10 "unica" con il rispetto dell'ETA globale su un imianto a pompa di calore equivalente.

Spero di esserti stato utile.
m.plati
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  • classe D Creatore della discussione
13 anni fa

Sul discorso degli split i pareri e le interpretazioni comunali sono discordanti...
Qui a Bari viene richiesta la LEGGE 10 solo se installo almeno un dual split o se realizzo un impianto canalizzato anche di piccola potenza ( per intederci anche un 5 KW canalizzzato).

La provincia ci richiede addirittura la compilazione dell'allegato G per il singolo monosplit!

A questo punto chiedi all'ufficio tecnico competente come la vede in merito alle unità monosplit, ovvero se le assimila ad impianto termico allorquando facendo la somma delle singole potenze in riscaldamento arrivi ai 15 kW.

Qualora è considerato assimilato, allora solo per la tua zona uffici produci una seconda legge 10 "unica" con il rispetto dell'ETA globale su un imianto a pompa di calore equivalente.

Spero di esserti stato utile.

Messaggio originale di franlafo:



Sei stato utilissimo e non immagini quanto.
Lunedì mattina chiederò all'ufficio competente come mi suggerisci.
La somma delle potenze in riscaldamento di tutte le pompe di calore è di 25 kW.
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1) Per allegato G intendi il "Rapporto di controllo tecnico per impianto termico inferiore ai 35 kW" che deve essere redatto dall'operatore incaricato (cioè l'installatore dell'impianto)?
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2) Riguardo al sistema canalizzato avrei un dubbio importante da chiarire per calcolarne l'eta globale.
Dunque il sistema di riscaldamento è composto da caldaia centralizzata (230 kW), posta in C.T., con distribuzione a due tubi su alcune U.T.A. da cui partono le canalizzazioni aerauliche per la diffusione dell'aria.

Ora, per calcolare il rendimento globale limite secondo l'allegato E della DGR n. VIII/5018 e l'ultima DGR VIII/8745 si fa la distinzione sul fluido termovettore, ovvero se solo acqua, se solo aria o se misto acqua e aria .
Nel mio caso è giusto considerare come fluido termovettore solo acqua (caso che tra l'altro è il più restrittivo) o devo fare la media pesata di parte di acqua e parte di aria?

Il caso solo aria dovrebbe essere ad esempio il caso di un roof-top, giusto?
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3) Sempre nell'allegato E dela DGR, si fa riferimento ai sistemi di ventilazione meccanica dove si dice che "non rappresentano sistemi di riscaldamento ad aria, ma sistemi dedicati esclusivamente all'immissione di aria esterna ecc."
Vorrei sapere, qui c'è un sistema che preleva in parte aria esterna e parte in ricircolo utilizzato per scaldare i locali.
Cosa devo seguire per i calcoli del rendimento globale medio dell'impianto, il paragrafo E.9.5 che tratta i sistemi di ventilazione meccanica o considero il sistema come con solo caldaia a condensazione e distribuzione a due tubi?
Sono un'po' confuso.💤
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4) Inoltre c'è un'altra questione su cui avrei bisogno di chiarimenti:

L'Allegato I, c.3 dice che:
Per gli impianti con Pn> 100kW occorre allegare alla relazione tecnica (ex legge 10/91) una diagnosi energetica dell’edifico e dell’impianto nella quale si individuino gli interventi per la riduzione dei consumi dell’impianto.

Devo quindi allegare anche la diagnosi energetica come sopra descritto?
Se si, quello che deve contenere è ad esempio, parole povere: "per ridurre i consumi energetici sono consigliati interventi d'isolamento termico con cappotto interno che possano garantire i valori di trasmittanza richiesti dalla legge".
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Vi e ti ringrazio se potreste ancora darmi un aiuto e una dritta.
Marcello
franlafo
13 anni fa
Mamma mia che vulcano di domande!

1) L'allegato G è il rapporto di controllo tecnico, quindi sì

2) qui in Puglia si fa riferimento all'ALL.E del DLGS 192/05, non mi sento di dare una risposta in merito. Per ragionamento considererei come fluido solo acqua. E' il caso che qualche tuo conterraneo intervenga in merito.

4) Si la diagnosi energetica è obbligatoria, per semplificare le cose, molti miei colleghi fanno una sorta di attestato di qualificazione energetica in cui elencano gli eventuali interventi migliorativi che abbiano un rapporto costi/benefici compensabile con il ritorni dell'investimento.
m.plati
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  • classe D Creatore della discussione
13 anni fa



4) Si la diagnosi energetica è obbligatoria, per semplificare le cose, molti miei colleghi fanno una sorta di attestato di qualificazione energetica in cui elencano gli eventuali interventi migliorativi che abbiano un rapporto costi/benefici compensabile con il ritorni dell'investimento.

Messaggio originale di franlafo:



Avresti per caso un esempio da inviarmi via mail di una diagnosi energetica di cui sopra per vedere com'è strutturata?

Con MC11300 dovrei quindi generare un attestato di qualificazione oltre al calcolo dei rendimento globale d'impianto e alla stampa della Legge 10, corretto?

Grazie