Beh, se il certificatore ha certificato in E, e quella è la classe reale, più che il certificatore i guai ci sarebbero per il costruttore, il D.L., il tecnico comunale, e forse per il notaio che avesse già venduto quell'immobile.
Se invece qualcuno ha originariamente certificato in C, e poi venisse fuori che l'immobile è in E, i guai sarebbero per chi ha fatto la certificazione in C (falsa?!).
Ma io sospetto la terza via: AQE (attestato di qualificazione energetica) per fine lavori in C su tutte le unità (perché se no il fine lavori non poteva essere accettato, e si sarebbe dovuto modificare l'edificio per raggiungere la classe C); le prime probabilmente sono state vendute solo con l'AQE; adesso però ci va l'APE (attestato di prestazione energetica), fatto fare da un'altro tecnico, dove viene fuori una classe E. IMHO, il notaio dovrebbe opporsi alla vendita, perché significa che uno dei due è sbagliato (+o- volontariamente).