tagio
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17 anni fa

Mi scuserete se torno su argomenti gia' trattati.


Il DL 192 prevedeva , nel caso di verifica del FEP, che non fosse obbligatorio rispettare anche le trasmittanze delle strutture. Il DL 311 dice che bisogna verificare l'Epi e in questo caso la trasmittanza delle strutture puo' essere superiore del 30% rispetto alle tabelle.


Tutto questa fa pensare che sia relativamente semplice verificare l'Epi/Fep anche con strutture disperdenti un tantino "scarse".


Come puo' succedere che ho sempre strutture piuttosto isolate, nell'ultimo caso pareti esterne con cappotto U=0.43; copertura U=0,421; solaio su portico U=0.377; parete separazioni tra gli alloggi U=0.538 e l'Epi non viene verificato anche di parecchio.  E' vero che ho il pavimento su terreno un po' alto, U=0,704, pero' ho pochissimi ponti termici con l'isolamento a cappotto.


Sto parlando di villette a schiera e quindi, soprattutto le due di testa, hanno parecchie superfici disperdenti, ma non vedo da altri miei colleghi problemi simili.


Per me e' diventata una questione molto importante perche' concordo prima con i progettisi architettonici il tipo di strutture e di isolamenti, ci vediamo nel mio ufficio e facciamo diverse ipotesi direttamente sul programma, e poi mi trovo quando e' ora di preparare la relazione per dare l'inizio lavori, con capitolati e contratti magari gia fatti, che devo rimettere tutto in discussione.


Dico sempre che comunque bisogna arrivare alla fine di tutte le verifiche per essere certi dei risultati, ma non mi puo' capitare quasi sempre cosi'.


Non capisco dove probabilmente sbaglio, magari in cose stupide, o dove devo intervenire, a parte diminuire le trasmittanze.


Forse altri barano un poco?   Non lo vorrei neanche pensare.


Sono graditissimi tutti i consigli, anche quelli che vi possono sembrare banali, magari io non ci ho pensato. Scusate la lunghezza

dino.brogi
17 anni fa

Ciao Tagio


da esperienza personale ho verificato che per quanto riguarda l'EPi FEP i parametri che più influenzano sono i seguenti:


S utile (sembra banale ma con un appartamentino è veramente molto difficile fa tornare le verifiche proprio perchè S è piccola ed è al denominatore; e vero che se l'appartamento è piccolo sono piccole anche le dispersioni ma con le strutture isolate di oggi, con un appartamento grande, l'incremento di S è maggiore dell'incremento delle dispersioni)


rapporto S/V (nota dolente: se si considerano le S disperdenti come da definizione 192/311 il rapporto S/V viene sempre piuttosto basso (parlo soparttutto per appartamenti in condominio o villette a schiera centrali): si potrebbe estendere l'ipotesi di superfici disperdenti anche ai locali di altri appartamenti/villette, dandogli un deltaT di 4-5°C, in questo modo aumentano le dispersioni (poco) e il rapporto S/V (molto) (l'ANIT considera questo modo di fare corretto; però l'ANIT non è il ministero))


perdite al mantello e ai fumi: influenzano molto!!!! soprattutto le perdite al mantello (vedi anche uno dei miei post precedenti). Ti renderai conto come variando di pochissimo le Pd il FEP cala di parecchio e il rendimento sale altrettanto. è vero che questi valori sono forniti dal costruttore, ma spesso sono forniti per temperature dell'acqua elevate (Tm 70°C: se la Tm in caldaia è minore si possono ridurre anch'esse. Inoltre se la caldaia è in ambiente riscaldato le Pd si possono ridurre al 10% del valore dichiarato da costruttore in quanto calore che non viene disperso. Le perdite ai fumi le puoi riconsiderare (nel caso di caldaie a condensazione) sfruttando le raccomandazioni CTI 03/03, sapendo la quantità di condensa prdodotta.


Potenza della pompa: il valore del consumo elettrico riportato sui cataloghi delle caldiae è generalemnte riferito a pompe che funzionano alla velocità max. Potresti utilizzare il valore del consumo elettrico per velocità ridotte (sempre che idraulicamente tu lo possa fare).


Infine la potenza nominale della caldaia:  per essere rigorosi occorrerebbe sempre mettere il valore al 100% della potenza; molti colleghi sfruttando il fatto che le caldaie sono modulanti utilizzano il valore minimo: tecnicamente non hanno tutti i torti, però la definizione di potenza nominale è chiara.


Mi farebbe piacere sapere il tuo pensiero (e di tutti gli altri) su queste considerazioni, se le condividete o meno, se ne avete altre...


Dino

tagio
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  • Classe B Creatore della discussione
17 anni fa

Nelle superfici disperdenti ho gia' inserito le pareti verso i locali adiacenti, che comunque avevo considerato nelle dispersioni con unDelta T di 4 °C.


Per la potenza  anch'io la imposto alla potenza minima regolabile della caldaia. So che non e' proprio corretto, ma l'impianto in definitiva funziona con quelle potenze. Poi con questi isolamenti le potenze in gioco sono veramente molto basse.


Per le perdite della caldaia ho sempre inserito dei valori non troppo alti, anche perche' non mi vorrei trovare nella situazione nella quale viene montata un'altra caldaia con valori ancora peggiori e avere contestazioni. Se la legge viene rispettata con i dati inseriti nella relazione e la caldaia effettivamente installata e' migliore sono tranquillo. Poi il rendimento medio viene rispettato.


Non ho pero' provato a vedere cosa succede al Fep variando le Pd e la potenza della pompa. 


Intanto ti ringrazio, ti faro sapere.

tagio
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  • Classe B Creatore della discussione
17 anni fa

Ho inserito questi dati dal catalogo di un produttore italiano che realizza caldaie, secondo me, abbastanza buone.


Pd=0.70   -  Pf=12  -  Pfbs=0.02  


A parte il valore delle Pf abbastanza alto, gli altri valori mi sembrano nella norma


Cosa ne pensi?

albertop
17 anni fa

Se mi consentite vorrei intromettermi con alcune ulteriori considerazioni:


[postby]tagio


Il DL 192 prevedeva , nel caso di verifica del FEP, che non fosse obbligatorio rispettare anche le trasmittanze delle strutture. Il DL 311 dice che bisogna verificare l'Epi e in questo caso la trasmittanza delle strutture puo' essere superiore del 30% rispetto alle tabelle.


Tutto questa fa pensare che sia relativamente semplice verificare l'Epi/Fep anche con strutture disperdenti un tantino "scarse".



Il 311 sembra essere più permissivo ma così non è dal momento che diventano obbligatorie tutte e tre le verifiche:
Fabbisogno di energia
Rendimento globale medio stagionale (anche se ridotto)
Trasmittanze delle strutture (anche se aumentate del 30%)


A mio avviso le verifiche sono meglio bilanciate del precedente 192.


[postby]tagio


Forse altri barano un poco?   Non lo vorrei neanche pensare.



Come diceva Giulio Andreotti: A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.


[postby]dino.brogi


S utile (sembra banale ma con un appartamentino è veramente molto difficile fa tornare le verifiche proprio perchè S è piccola ed è al denominatore; e vero che se l'appartamento è piccolo sono piccole anche le dispersioni ma con le strutture isolate di oggi, con un appartamento grande, l'incremento di S è maggiore dell'incremento delle dispersioni)



La superficie utile è uno dei dati più certi che il programma può fornire automaticamente.



[postby]dino.brogi


rapporto S/V (nota dolente: se si considerano le S disperdenti come da definizione 192/311 il rapporto S/V viene sempre piuttosto basso (parlo soparttutto per appartamenti in condominio o villette a schiera centrali): si potrebbe estendere l'ipotesi di superfici disperdenti anche ai locali di altri appartamenti/villette, dandogli un deltaT di 4-5°C, in questo modo aumentano le dispersioni (poco) e il rapporto S/V (molto) (l'ANIT considera questo modo di fare corretto; però l'ANIT non è il ministero))



Le dispersioni verso altri locali riscaldati dovrebbero essere escluse.
Attenzione che il software non ha fattori di correzione per le superfici quindi se si inseriscono superfici interne è meglio calcolare manualmente il valore di S (in due minuti si fa).



[postby]dino.brogi


Infine la potenza nominale della caldaia:  per essere rigorosi occorrerebbe sempre mettere il valore al 100% della potenza; molti colleghi sfruttando il fatto che le caldaie sono modulanti utilizzano il valore minimo: tecnicamente non hanno tutti i torti, però la definizione di potenza nominale è chiara.



Concordo sulla definizione ma è adottato alla grande il fatto che la potenza utile utilizzata dal calcolo possa essere quella minima di modulazione. E' però necessario verificare le perdite in queste condizioni (e non sulle nominali).



[postby]tagio
Nelle superfici disperdenti ho gia' inserito le pareti verso i locali adiacenti, che comunque avevo considerato nelle dispersioni con unDelta T di 4 °C.



Ripeto, a mio avviso non si dovrebbero inserire quelle dispersioni. Attenzione comunque: nel software, l'esposizione da utilizzare è la NR; in caso si utilizzi l'esposizione NC si commette un errore che alla fine porta ad ottenere un EP molto più elevato.


Alberto


Non lavoro più su questo software. Non inviatemi messaggi privati. Per assistenza sul software utilizzate la pagina contatti  di questo sito. Grazie. Alberto.
tagio
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17 anni fa
citazione inserito da Alberto 


Ripeto, a mio avviso non si dovrebbero inserire quelle dispersioni. Attenzione comunque: nel software, l'esposizione da utilizzare è la NR; in caso si utilizzi l'esposizione NC si commette un errore che alla fine porta ad ottenere un EP molto più elevato


 Mi sono espresso male, volevo dire che nelle superfici disperdenti, per il rapporto S/V, ho inserito anche le superfici verso gli alloggi adiacenti.


 Lo so che non andrebbero conteggiate.   


Mentre nel calcolo delle dipersioni dei singoli locali le superfici verso gli alloggi adiacenti le inserisco con esposizione VA, che non dovrebbero influire sulla verifica del Fep.


Sbaglio??


Resta il fatto che sto    *()*/(&%$**£"!"= !  di Fep non mi viene verificato


Elio

alberto1969
17 anni fa

  Per quanto riguarda l'ACS come sei messo ?   


Saluti a tutti 

tagio
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17 anni fa

L'ACS l'ho esclusa dal calcolo del Fep, altrimenti precipito in un baratro.


Comunque secondo me il dato principale e' che ho questi blocchi di villette a schiera su due piani,  ogni bloccho  formato da 3 o 4 unita', e ho i problemi nelle unita' di testa.  E' vero che il rapporto S/V mi aiuta un po', ma e' anche vero che ho delle dipersioni su 3 lati, il pavimento al piano terra, la copertura e anche un solaio su un portico esterno.  Anche nella villetta centrale pero non' e che ho dei gran risultati.


Elio

dino.brogi
17 anni fa
   


Ripeto, a mio avviso non si dovrebbero inserire quelle dispersioni. Attenzione comunque: nel software, l'esposizione da utilizzare è la NR; in caso si utilizzi l'esposizione NC si commette un errore che alla fine porta ad ottenere un EP molto più elevato.


Alberto




Se ho ben capito questa tua affermazione (mi permetto il confidenziale tu), ciò avviene perchè inserendo NC il deltaT inserito rimane costante in tutta la stagione invernale, non tenendo assolutamente di conto della variazione della T esterna, mentre con NR si dovrebbe tenerne di conto. Giusto?


Quindi anche con VA si avrebbe il solito problema di NC o no?


Dino

albertop
17 anni fa

[postby]dino.brogi    

Se ho ben capito questa tua affermazione (mi permetto il confidenziale tu), ciò avviene perchè inserendo NC il deltaT inserito rimane costante in tutta la stagione invernale, non tenendo assolutamente di conto della variazione della T esterna, mentre con NR si dovrebbe tenerne di conto. Giusto?



  


[postby]dino.brogi    


Quindi anche con VA si avrebbe il solito problema di NC o no?



No, perchè le superfici definite con esposizione VA vengono considerate solamente ai fini del carico sul locale e sul generatore (in pratica dimensionamento dei radiatori e della caldaia) ma non influenzano il computo dell'energia stagionale (ai fini dell'EPi).


Non lavoro più su questo software. Non inviatemi messaggi privati. Per assistenza sul software utilizzate la pagina contatti  di questo sito. Grazie. Alberto.
dino.brogi
17 anni fa

    Ottimo!!!  


Però se queste cosine le scriveste da qualche parte nel programma...  


 


Dino

enrico.g
17 anni fa
il problema dell'EPi c'è quasi sempre... so anche io che molti lo eliminano inserendo tra le "S" anche quelle verso i vicini, ma secondo me è assurdo e sbagliato.
Per ora io, quando il valore è sballato (e capita sempre negli allartamenti sotto i 50mq), ho cercato di farlo rientrare aumentando gli apporti gratuiti (che tutti abbiano le asciugatrici in casa???????) se rientra così è una semplice tua valutazione progettuale e non una "rubata" sulle superfici.
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