Salve,
per prima cosa mi preme complimentarmi con lo staff di Masterclima, per me rappresentato da AlbertoP (che è diventato il mio super-Eroe, ormai tutti gli altri superman etc non hanno più importanza), ma anche da altri soggetti "dietro le quinte", per l'ottimo lavoro che stanno svolgendo e per la competenza e la disponibilità ogni giorno dimostrate. Inoltre voglio ringraziare gli altri partecipanti del forum, che rendono questo sito uno dei pochi angoli di conoscenza a cui fare riferimento per capire qualcosa di questo lavoro. Dico così perchè sono una recentemente iscritta, da poco laureata e quindi PRINCIPIANTE (così siamo dopo anni e anni di sgobbamenti...), ma appassionata di energetica e di edilizia, per cui il mio desiderio è approfondire questi settori. In più mi scuso di eventuali cavolate che andrò a dire... spero di stare sotto un certo limite! Ma voi siete tolleranti... vero? Tra l'altro spero di aver azzeccato il Topic giusto... sennò qualcuno mi sposterà... 😝
Premesso questo, vengo al dunque: mi è stato proposto, quasi a mò di esercitazione, di fare una certificazione energetica di un appartamento con superficie utile di 23mq, riscaldato con pannelli elettrici di una nota ditta (si può dire?) che diffondono il calore per irraggiamento (si, lo so che non siete daccordo... ma ormai è fatta), per un totale di 1.8kW e un sistema di produzione di acqua calda con boiler elettrico ad accumulo da 1.5kW.
Prima cosa: la certificazione energetica deve essere fatta, giusto? Però considerando l'appartamento come privo di impianto (<15kW)... vero? Quindi, come citato nell'allegato del DM 26/06/09 considerando l'appartamento come riscaldato da sistemi elettrici, che tra l'altro corrisponde a realtà... Mi date conferma?
Quindi: seguendo quello che ha già affermato Alberto in altre discussioni, mi sono calcolata il fabbisogno di energia utile dell'edificio (Qh) con MC11300 considerando involucro, ventilazione e apporti; come impianto ho messo una pompa di calore con COP=1, che mi permette di trasformare l'energia utile in energia primaria (Epi), considerando il rendimento associato alla rete elettrica (bassissimo). Da cui ricavo, chiaramente, una Classe energetica pari a G.
Tuttavia, nel sito dei produttori di questi impianti a energia elettrica, che inizia con la C (alla fine ve lo dico, ma sarebbe giusto per capire...) propongono un metodo di calcolo dell'energia primaria basato sul confronto tra il calore irraggiato da sistemi ad acqua e dal sistema in questione, che vi indico di seguito:
1) Calcolare Qh
2) Dividere Qh per il valore di 2,46, fattore di conversione “emissioni equivalenti” del kW associato a tali sistemi;
3) Dividere questo valore per 0,36 (rendimento del sistema elettrico nazionale)
Capisco che in questo modo si capisca poco, ma sul sito si trova tutto il ragionamento fatto dalla ditta, che secondo me ha il suo perchè... in pratica questi dicono che un pannello da 500W produce 1233W di energia termica, sebbene assorba 1380W dalla rete elettrica. Quindi il rendimento è pari circa al 90%.
Seguendo questa procedura il risultato di Epi permette di porre l'edificio in classe E (riguardo al solo riscaldamento). In questo caso, però, i conti devono essere fatti a mano e il cruscotto deve essere "manomesso"... questo, immagino, sia il minore dei problemi... La domanda importante è: che ne pensate? E' sbagliato classificare un appartamento sulla base di queste regole, ovvero associando all'impianto praticamente un rendimento pari al 90%? Oppure il risultato è quello fornito dal programma che considera solo il 43% di rendimento associato al sistema elettrico nazionale?
Scusate per il dilungamento e grazie infinite a chi si interessa al mio caso...
Elisa