lovio
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14 anni fa
Pongo il caso di una nuova costruzione ben isolata con "Cappotto totale" che mi "fascia" l'intero involucro con EPS spess. 12 cm. Le pareti di tamponamento sono "massive" (tufo da 42 cm di spess.; trasmittanza risultante 0.255 W/mqK) con tutte le accortezze prese per evitare ponti termici:
- pilastri arretrati all'interno e coperti dal cappotto;
- davanzali interrotti e divisi da coibente;
- soletta a sbalzo anch'essa "fasciata" sui tre lati esterni.

Utilizzando MC Impianti ho comunque inserito i ponti termici cosiddetti geometrici: angoli, copertura etc, ma nella verifica della trasmittanza media delle varie strutture è sempre negativa.

E' necessario comunque applicare i ponti termici? Anche per le finestre, nonostante queste siano isolate dall'esterno?
Grazie
Ing2C
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14 anni fa
E' il solito, annoso, problema che si verifica utilizzando gli abachi preimpostati forniti dalle Normative.
I valori che sono presenti al loro interno risultano essere, in molti casi, eccessivamente cautelativi e, per di più, non sempre si adattano bene ai casi della pratica costruttiva.
Ti consiglio, in prima istanza, di validare il tuo modello di calcolo utilizzando anche il catalogo Ponti Termici pubblicato dallo "Swiss Federal Energy Office": Warmebruckenkatalog_f.pdf 
In seconda istanza, nel caso in cui i risultati dovessero ancora non essere "confacenti" al tuo caso, ti consiglio vivamente di utilizzare un software tipo THERM (molto flessibile e, peraltro, freeware e ben fatto) o KOBRA con i quali, a partire dal modello "traccia" del tuo nodo strutturale, potrai calcolare il reale coefficiente psi.
Ti rimando alla sezione "Termotecnica ed Impianti" di questo FORUM, nella quale pubblicai una piccola guida per far funzionare correttamente il software KOBRA e nella quale sono presenti anche i relativi links per il download.

http://www.masterclima.info/forum/default.aspx?g=posts&t=1354 

Saluti


Ch'io deceda se recedo...
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SuperP
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14 anni fa

E' necessario comunque applicare i ponti termici? Anche per le finestre, nonostante queste siano isolate dall'esterno?

Messaggio originale di lovio:



come mi disse un esperto in materia, i pt muri serramenti NON vanno considerati nel calcolo della U media. Se leggi la definizione di PT della norma 192/311 ti accorgi che parla di PT strutturali.
Ing2C
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14 anni fa
Quoto quanto scritto da SuperP, relativamente all'incidenza nella Umedia del ponte muratura/serramento.

A mio avviso, ma credo sia opinione comune, la verifica di "correzione del ponte termico" richiesta dalla Normativa è una perfetta "baggianata".
Il Normatore non dovrebbe ridurre la verifica ad un mero "gioco numerico": (U_ponte-U_parete)/(U_parete)<=1.15, "altrimenti sei in violazione del 192, 311 e 59...".
Che senso ha confrontare una trasmittanza lineica "taroccata" (U_ponte/s_parete)con quella effettiva di una parete?
Il Normatore dovrebbe incentivare (vista anche l'attuale diffusione di mezzi di calcolo freeware e facilmente utilizzabili anche da non perfetti conoscitori del F.E.M.) il controllo di dettaglio del nodo strutturale e delle temperature superficiali che, nei limiti dell'approssimazione, darebbero già una idea del rischio condensazione nei punti critici strutturali.
Se la temperatura minima sull'interfaccia interna è superiore a quella limite di rischio condensazione superficiale, allora sì che sarebbe una verifica di "correzione" con un senso logico.

Basta vedere cosa è successo in luogo delle verifiche di "massività" delle pareti, per le quali il Normatore ha corretto il tiro con il D.P.R.59/09, inserendo il concetto di "sfasamento dell'onda termica" e di "trasmittanza periodica" ed evitando che, quelli meno avveduti, proponessero tamponature pesanti come MAMMUTH e coperture ventilate in legno con caldane in cls di 10cm!!!
Spero che, nei prossimi "aggiornamenti Normativi", qualcuno si renda conto che lavorare e progettare è un pò diverso dallo scrivere due righe su una norma e rendere impossibile la verifica di un nodo strutturale.

Ma siamo in Italia, paese delle complicazioni inutili...

P.S.
Mi scuso per lo sfogo professionale e se sono risultato OT...😲
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ansaloni
14 anni fa
I ponti termici sono una maggiorazone del flusso termico che attraversa una determinata struttura o nodo costruttivo. A mio avviso la definizione di PT da 192/311 è una grossa cavolata, passatemi il termine.
Nel calcolo di Htr i PT geometrici/strutturali Ψi e i PT puntuali Χi, sono semplicemente da aggiungere al calcolo.
Parlare di trasmittanza termica media... mi suona molto strano (poi si puo fare ma non molto corretto).
Per essere +/- certo di quanto vale il tuo PT ti consiglio di utilizzare Therm.
lovio
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14 anni fa
Ringrazio per le gentili e competenti risposte. Provvederò sicuramente a verificare a livello progettuale la mia struttura.
Diverso tuttavia il problema di verifica legislativa. Se non sbaglio il DPR 59/09 ci esonera dalla verifica della trasmittanza media e dal rispetto dei valori limite di trasmittanza termica nei casi di nuova costruzione (nel D.Lgs. 311/06 si richiedeva il rispetto dei valori limite, con una tolleranza del 30%). Ci obbliga solo alla verifica dell'EPi. Giusto?

A questo punto, vista la natura della mia struttura, incappottata e con valore di trasmittanza di 0.275 W/mq K (sono in zona D con limite max di 0.36) persino nelle porzioni di muratura con pilastro o trave, ripeto vista la natura, sono comunque obbligato ad inserire i ponti termici geometrici degli angoli del mio involucro? Che sono comunque corretti?
Grazie
lovio
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14 anni fa


In seconda istanza, nel caso in cui i risultati dovessero ancora non essere "confacenti" al tuo caso, ti consiglio vivamente di utilizzare un software tipo THERM (molto flessibile e, peraltro, freeware e ben fatto)

Messaggio originale di Ing2C:



Ho provato a cercare il THERM, con unico risultato un software del costo di 790 euro 😢 . Mi dai indicazioni circa il freeware?
Grazie
Ing2C
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14 anni fa
Rispondo a tutti e 2 i post, nell'ordine di pubblicazione:

Post 1------------------------------------------
Il fatto che tu abbia un cappotto esterno, a livello di calcolo, dovrebbe garantirti un coefficiente di accoppiamento termico, L2d (Rif. Norma UNI EN ISO 14683), in corrispondenza dell'incrocio tra pareti d'angolo, prossimo al valore definito dalla somma dei prodotti delle trasmittanze delle due pareti concorrenti nel nodo per le loro rispettive lunghezze di calcolo; in parole povere, data la formula: psi=L2d-U1xL1-U2xL2, l'extraflusso dovuto al ponte termico dovrebbe essere basso e il valore della trasmittanza lineica, di conseguenza, non apprezzabilmente influenzante il calcolo delle dispersioni.
Come già detto, dovresti verificare il valore delle trasmittanze lineiche per valutare se sono trascurabili o meno, evitando di utilizzare pedissequamente i valori "non sempre adatti al caso" forniti nella UNI EN ISO 14683.
Il DPR59/09 prevede informalmente l'esclusione del ponte termico dal calcolo nel caso in cui sia verificato il rapporto tra la trasmittanza equivalente della parete fittizia e quella della parete corrente.
Paradossalmente, nel caso del cappotto esterno, supponendo di trovarsi in ambito caso simile al C1 della UNI EN ISO 14683, e volendo ricondursi al tuo caso:

L2d=0.722 W/mK, calcolato con THERM
U_parete1=0.260 W/mqK
L_parete1=0.985m
U_parete2=0.260 W/mqK
L_parete2=0.985m
psi=L2d-(U_parete1 x L_parete1)-(U_parete2 x L_parete2)=0.722-0.26-0.26=0.21W/mK
d(spessore parete fittizia)=0.55m
psi/d=0.21/0.55=0.3815W/mqK

Ergo, essendo tale valore superiore al 15% della trasmittanza della parete corrente, pari a 0.26W/mqK, il ponte, secondo il calcolo, non sarebbe corretto e andrebbe considerato nei calcoli dispersivi globali ed in quelli della trasmittanza media. 😲

La Norma, nella definizione di parete fittizia, parla di "tratto di parete esterna" in prossimità dell'intersezione strutturale, per cui conviene sempre riferirsi alle dimensioni esterne:

L2d=0.722 W/mK, calcolato con THERM
U_parete1=0.260 W/mqK
L_parete1=1.54m
U_parete2=0.260 W/mqK
L_parete2=1.54m
psi=L2d-(U_parete1 x L_parete1)-(U_parete2 x L_parete2)=0.722-0.26x1.54-0.26x1.54=-0.08W/mK
d(spessore parete fittizia)=0.55m
psi/d=-0.08/0.55=-0.145W/mqK

La trasmittanza risulta sicuramente inferiore (e per di più riferita ad un flusso inverso) a quella della parete corrente e, perciò, il ponte termico risulta corretto.

Post 2------------------------------------------
Il software THERM lo trovi al seguente indirizzo:
http://windows.lbl.gov/software/therm/therm.html 

Diffida da chi ti chiede soldi per effettuare il download, dato che è sviluppato da "Lawrence Berkeley National Laboratory (LBNL)" ed è, al momento, liberamente scaricabile ed utilizzabile.

Saluti


Ch'io deceda se recedo...
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lovio
  • lovio
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  • Classe F Creatore della discussione
13 anni fa


L2d=722 W/mK, calcolato con THERM
U_parete1=0.260 W/mqK
L_parete1=0.985m
U_parete2=0.260 W/mqK
L_parete2=0.985m
psi=L2d-(U_parete1 x L_parete1)-(U_parete2 x L_parete2)=0.722-0.26-0.26=0.21W/mK
d(spessore parete fittizia)=0.55m
psi/d=0.21/0.55=0.3815W/mqK
😲

Messaggio originale di Ing2C:


Premesso che non sono efferrato nella materia, mi esplichi cortesemente questo calcolo o mi dai un riferimento su come studiarmelo per utilizzarlo con cognizione di causa?


Ergo, essendo tale valore superiore al 15% della trasmittanza della parete corrente, pari a 0.26W/mqK, il ponte, secondo la Norma, non è corretto e va considerato nei calcoli dispersivi globali ed in quelli della trasmittanza media. 😲

Messaggio originale di Ing2C:


Quindi il mio valore sarà 0.3815 x la lunghezza dell'angolo? Lunghezza presa in esterno?

Mi scuso se ho aperto bocca ed ho tolto ogni dubbio... ma credo sia meglio essere sinceri ed essere grati a chi come te (ed il nostro grande Alberto) divulga il sapere disinteressatamente.
Grazie

Ing2C
  • Ing2C
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13 anni fa
Premetto che il tono della "citazione" sul fondo del mio profilo è ironico e non vuole essere in alcun modo offensivo.

Il calcolo dei ponti termici può essere eseguito o tramite gli abachi della UNI EN ISO 14683 o, tramite metodologie di analisi numerica o F.E.M., mediante le procedure definite dalla UNI EN ISO 10211 , Appendice C.
Supponiamo di utilizzare la Norma UNI EN ISO 14683.
Dopo aver scelto la tipologia di ponte termico più adatta al tuo nodo strutturale (ad esempio la C2), la Norma ti fornisce 4 valori:
psi_e - trasmittanza lineica esterna del ponte termico, ossia relativa a calcoli delle dispersioni riferiti alle lunghezze di parete calcolate dall'esterno
psi_i - trasmittanza lineica interna del ponte termico, ossia relativa a calcoli delle dispersioni riferiti alle lunghezze di parete calcolate dall'interno
psi_oi - vedi quanto scritto sopra, ma riferita alla centralità della parete
L2d - coefficiente di accoppiamento termico.

Questo ultimo valore è ottenuto mediante procedure di calcolo complesso agli elementi finiti o con altri metodi numerici e rappresenta, detto in maniera un pò "folkloristica", l'extraflusso che si genera nel nodo di intersezione a causa del ponte termico.
Non a caso, la formula riportata a pag.3 della UNI EN ISO 14683, cita:
psi=L2d - sommatoria(L_i * U_i)

dove:
L_i è la lunghezza del tratto a cui è applicata la trasmittanza U_i

I valori di L2d e, di conseguenza, di psi che deriverai, sono, come specificato in Appendice B, quelli massimi ottenibili per accoppiamenti similari (cautelativi).

Da quì in poi, il quadro Normativo è disgustosamente buio...
Molti confrontano la trasmittanza della parete fittiza (zona intersezione), ossia la trasmittanza della porzione di nodo interessata dalla discontinuità, confrontandola con quella della parete corrente e, quelli più "facoltosi", si cimentano in arretramenti delle pilastrature con pesanti strati di isolante e altre marchingegni cantieristici vari, al fine di ottenere trasmittanze quanto più prossime a quelle della parete corrente.
Tutto ciò, ossia l'individuazione della parete corrente, è facile per un pilastro intermedio, ma meno per uno di angolo...per non parlare, poi, delle solette di piano e dei balconi!!!
Mi viene da pensare, perciò, che chi ha scritto la Norma non abbia ben chiaro poi come si arrivi in fondo ad un progetto, ossia in cantiere!!!

Vorrei invitarti anche a leggere quanto "narrato" (e quì Alberto mi tira con un M4 5.56 NATO, caricato a full metal jacket!!!) in un FORUM della concorrenza qualche anno fa:
http://www.mc4software.com/newL10/newL10-05.htm 

Il metodo che utilizzo (ma è opinione di molti), prevede il calcolo della trasmittanza equivalente del ponte termico dalla psi del ponte stesso.
Non è rigoroso, ma non è nemmeno opinabile, data la farraginosità della Norma in tal senso.
Allego pdf contenente, a pag.6 quanto specificato al riguardo nel corso IUAV:
http://www.ordine.ingegneri.vi.it/db_img/formazione/VI_14_11_06_P2.pdf 

K=psi/d, dove per d si intende la larghezza della zona "fittizia", ossia della intersezione tra strutture.
E' più facile calcolare la zona di influenza del ponte che la sua trasmittanza analitica.

Si confronta K con la U della parete corrente e, se come chiede la Norma, supera la trasmittanza limite per più del 15%, si procede alla verifica della U media di parete.

Rispondendo, infine, alla tua ultima domanda, il valore da utilizzare per il ponte, se leggi meglio, non è 0.3815, ma psi=0.21 W/mK, riferendoti alle dimensioni interne.

Chiedo scusa se posso essere sembrato prolisso...





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lovio
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13 anni fa
Carissimo Ing2C,
non so come ringraziarti, non sei per niente prolisso, in maniera sintetica e chiara mi hai fatto capire tante cose ed altre devo studiarmi per appropriarmene.
La tua massima a fondo pagina non è per niente offensiva, ma veramente saggia e condivisibile, la mia citazione era un modo per scusarmi, data la mia caparbietà di entrare con gli scarponi in un mondo di professionisti preparati.

Credo non sia il caso di continuare "pubblicamente" una discussione che sta assumendo aspetti personalistici (data la mia "ignoranza"). Magari, se lo ritieni e me lo permetti, ti scriverò sul tuo sito o via mail, e ti sarò grato se vorrai così cortesemente rispondermi.

Grazie ancora
Ing2C
  • Ing2C
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13 anni fa
Non devi in alcun modo ringraziarmi.
La cultura tecnica è un bene che va condiviso, lo ripeto, e non deve essere la base per le speculazioni di pochi.
E' paradossale che, in Italia, escano decreti applicativi senza le spiegazioni tecniche di applicazione; è imperdonabile il fatto che la comunità scientifica e, ancora peggio, lo Stato, legalizzi la vendita delle Norme, che dovrebbero essere di pubblico dominio e non di pubblico acquisto!!!
La termotecnica, così come l'ambiente dell'Ingegneria strutturale (vedi Norme Tecniche per le Costruzioni), è purtroppo soggetto alla "casta" che produce testi Normativi ermetici, a tratti opinabili e, quel che è peggio, passibili di molteplici interpretazioni non univoche.

Basterebbe ridurre, come ho già specificato, il controllo del ponte termico ad un fattore numerico (trasmittanza lineare espressa in W/mK) per tenerne conto nel calcolo delle dispersioni in qualità di extra-flusso termico e, nel campo della valutazione della bontà di progetto, trattando analiticamente il quadro delle T superficiali, in base alle condizioni termoigrometriche dell'ambiente interno confinante.
Speriamo che, nelle "prossime uscite a fascicoli" delle integrazioni al D.P.R.59/09, qualcuno produca un chiarimento come è stato fatto per le trasmittanze periodiche e per lo sfasamento dell'onda termica.

Saluti e buon lavoro

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ingdanca
13 anni fa
Scusami Ing2C, mi chiariresti tu come calcoli "d" nel caso di una parete di altezza lorda 3 m, delimitata inferiormente e superiormente da due solai di spessore 30 cm, confinanti con ambienti riscaldati e facenti parte dello stesso impianto di riscaldamento?
Preciso che i 3 m tengono conto dello spessore dei solai (in altre parole, la distanza intradosso soffitto-pavimento dell'ambiente) è 2.40 m.
La dimensione longitudinale della parete è 4,5 m.
Isolamento a cappotto esterno
Ing2C
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13 anni fa
Se fai riferimento alla UNI EN ISO 14683, dovresti essere nel caso F1 (Pavimenti),
Il coefficiente di accoppiamento termico è calcolato, in quel caso, per una coppia di pareti che si intestano su una soletta di piano e per le quali le trasmittanze sono pari a 0.343 W/mqK.
Nell'esempio in esame, il calcolo è fatto su due altezze fittizie, per le pareti del nodo, pari a 1,00m e per uno spessore di soletta pari a 0.15m.
Se calcoli lo psi interno, la formula sarà:
psi=L2d-U_parete_superiore x 1.00m-U_parete_inferiore x 1.00m
psi=0.74 W/mK - 0.343W/mqK x 1.00m - 0.343W/mqK x 1.00m = 0.054 W/mK

Se calcoli lo psi esterno:
psi=L2d-U_parete_superiore x 1.075m-U_parete_inferiore x 1.075m
psi=0.74 W/mK - 0.343W/mqK x 1.075m - 0.343W/mqK x 1.075m = 0.0025 W/mK
[ossia, nella formula, tieni conto del nodo ponte termico come fosse parete corrente (questo è almeno quello che so per prassi), dato che L2d mette già in conto l'extra flusso per la discontinuità].

La verifica di correzione secondo Norma, facendo riferimento alle misure esterne è data da:
d=0.15 m
psi=0.0025 W/mK
U_ponte=psi/d=0.0025 /0.15=0.017 W/mqK
(Ponte termico corretto)

Nel tuo caso, supponendo valido il valore di L2d per il cappotto esterno, puoi ripetere il gioco numerico sostituendo spessori e trasmittanze relative al caso.

A mio avviso, leggendo ancora una volta il Decreto 192, conviene riferirsi alle dimensioni esterne per la verifica della correzione relativamente alla psi.
Ch'io deceda se recedo...
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lovio
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13 anni fa
Gentile In2C
credo di cominciare ad afferrare (seppur con la punta delle dita) il discorso. Chiedo conferma o ... esecuzione capitale su pubblica piazza con:
1.taglio delle dita per non scrivere più;
2. taglio della lingua per non dire altre baggianate.

Innanzi tutto per ogni ponte termico va determinato L2d (coefficiente di accoppiamento termico) e questo può essere determinato in diversi modi: o tramite abaco della UNI EN ISO 14683 o per mezzo di software (tipo Therm o Kobra) oppure (...?) non so in che altro modo.
Tuttavia se utilizziamo gli abachi della 14683 ci mettiamo nelle condizioni peggiori (quindi più cautelative). Immagino sia più comodo ma ci da risultati peggiori.
Determinato L2d, dobbiamo calcolare psi dato dalla formula:
psi= L2d-(U_parete1 x L_parete1)-(U_parete2 x L_parete2)
ottenuto psi lo dividiamo per d (spessore parete fittizia o solaio fittizio) per ottenere k
k=psi/d (W/mqK) sarebbe la trasmittanza del mio ponte termico

C'è quindi il discorso legislativo (DPR 59/09) nel qual caso se k è inferiore al 15% della trasmittanza della parete corrente non sono obbligato a verificare la trasmittanza media di quella parete, ma questo lasciamolo da parte.

Se ciò che su detto è corretto pongo degli interrogativi sui quali vorrei una cortese risposta:
1: riprendendo il tuo calcolo fatto nel post 1 calcolato su ponte termico tipo C1

L2d=0.722 W/mK, calcolato con THERM
U_parete1=0.260 W/mqK
L_parete1=0.985m
U_parete2=0.260 W/mqK
L_parete2=0.985m
psi=L2d-(U_parete1 x L_parete1)-(U_parete2 x L_parete2)=0.722-0.26-0.26=0.21W/mK
d(spessore parete fittizia)=0.55m
psi/d=0.21/0.55=0.3815W/mqK

- come mai mi metti come L_parete = 0.985 m
- come mai pur partendo da un valore di L2d minore rispetto a quello di abaco (0.84) viene fuori un psi maggiore rispeta a quello di abaco (0.15)? Non avevamo detto che quei valori sono i peggiori?
- qual'è il motivo che mi farà scegliere uno o l'altro psi da applicare (psi_i, psi_e, psi_oi) quale mi converrebbe o quale mi fa ottenere il risultato più vicino ala realtà?

Poi il psi che ottengo devo moltiplicarlo per la lunghezza del ponte termico per ottenere la dispersione effettiva di quel ponte termico geometrico (giusto?).
Su due pareti contigue ne devo tener conto una volta sola giusto? Per esempio nell'angolo verticale fra una parete a sud/est ed una a nord/est il ponte termico se lo inserisco per l'una non lo devo fare per l'altra giusto?

2. Nell'ultimo post rispondendo a ingdanca ti chiedo:
- da dove proviene la trasmittanza delle pareti (0.343 W/mqK) è un valore a caso?
- nella verifica della correzione perchè utilizzi il calcolo fatto per l'esterno che è migliore. Se invece utilizzassi il psi_i, avendo 0.054 W/mK avremmo
U_ponte= 0.054/0.15=0.36 W/mqK che comunque è corretto ma di gran lunga superiore a quello calcolato con psi_e.
- alla fine suggerisci di sostituire spessori e trasmittanze del caso relativo, ma il calcolo del psi non si fa considerando i valori "d" di abaco delle pareti fittizie?

Mi sono di nuovo perso 😊 😲 😢 Aiutoooooo !!!!!!
Ing2C
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13 anni fa
Stavolta le domande sono numerose, spero di non fare confusione con le risposte.
Premetto immediatamente che quanto scrivo è frutto di elaborazioni personali sull'argomento ed è un sunto di ciò che trovato tra letteratura tecnica e rete negli ultimi mesi, per cui può essere oggetto di correzioni o smentite.
Veniamo al dunque...

Sull'argomento fattore L2d sei sulla buona strada ed hai compreso il senso della formula.

Quando la Norma parla di parete fittizia, argomenta riguardo il "tratto di parete esterna", per cui viene da pensare che il calcolo della trasmittanza equivalente del ponte termica debba essere riferito al valore di psi_e.

Il discorso legislativo, se leggi bene, non parla del 15% della trasmittanza della parete corrente come limite di confronto per quella equivalente del ponte termico, ma parla di "superiore al 15%", ossia:
U_eq_ponte<=1.15 U_parete

Nel nodo calcolato con Therm ho utilizzato le misure desunte dal modello di calcolo (in quel caso erano leggermente inferiori ad 1.00m)

Il valore di psi dipende è vero dal flusso termico, ma anche dai valori delle trasmittanze, per cui, a parità di L2d, più U della parete è bassa e più alto è lo psi.
E' per questo che non sempre è conveniente ricorrere agli abachi della UNI EN ISO 14683...ma è una mia opinione.

La scelta di psi_e o di psi_i dipende dal tipo di misure che rilevi nel tuo modello di calcolo.
Se fai riferimento alla parete interna (dimensioni interne), utilizzi psi_i, mentre se fai riferimento alle dimensioni esterne utilizzi psi_e.

Su due pareti contigue, quindi con esposizioni diverse, conviene utilizzare l'impostazione proposta da Alberto (se non ricordo male, altrimenti smentiscimi) qualche tempo fa, ossia dividi la lunghezza del ponte per due.

I valori che ho utilizzato nel calcolo, in risposta ad "ingdanca", sono desunti dalla UNI EN ISO 14683, pagine seguenti l'abaco.

Ti dico la sincera verità riguardo all'utilizzo del valore esterno per il calcolo della U_eq di ponte termico: ho visto l'impostazione al calcolo che hanno dato alcuni colleghi che lavorano in Università e alcuni esempi tratti da un seminario degli "Innominabili"...e se poi la vogliamo dire tutta, la Norma (ripeto), fa riferimento al tratto di "parete esterna"...

Ti invito a dare una letta non solo ala UNI EN ISO 14683, ma anche alla EN ISO 10211, che tratta il calcolo analitico di temperature superficiali e delle psi per i vari ponti termici.

Altro non so più dire se non che il "concetto di parete fittizia" è una grandissima buffonata e che sta creando, a livello professionale, numerosi problemi concettuali ed applicativi.
Invito tutta la comunità del FORUM a fare una richiesta (anche se i tempi non sono buoni per vedere qualcosa di positivo, in questo bailamme politico) per la revisione del Dlgs192 (e tutte le successive modifiche e integrazioni).

"Validiamo la bontà della scelta tecnica mediante calcolo delle temperature superficiali e verifica della possibilità di condensa di superficie mediante quanto proposto nella UNI EN ISO 13788"...magari, inseriamoli anche i ponti termici per tenerne conto nel calcolo (psi=0 si hanno in ben pochi casi)...ormai i mezzi informatici ci sono!

Anche perchè, quando ci sono problemi di condensa o di formazioni micofitiche nelle pareti che portano a contestazioni, il tecnico CTU prende la termocamera non misura altro che la temperatura di superficie, fornendo un indice del grado di isolamento del fabbricato...

O sbaglio?! 😎


Ch'io deceda se recedo...
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ingdanca
13 anni fa
Si il valore di U della parete esterna è a caso.
Purtroppo non ho formulato bene la domanda.
Intendevo fare riferimento ad una camera posta a quota intermedia, delimitata - sia sopra che sotto - da altri ambienti riscaldati.
I ponti termici dovrebbero essere 2 (sono 2, infatti, le solette d'impalcato che intersecano il muro esterno).
Ma qual'è esattamente lo spessore, cioè la benedetta parete fittizia da considerare.
La definizione riportata nella dispensa richiamata dal post precedente pure non mi pare completa.
Se la applicassi sarei portato a considerare lo spessore del muro (che infatti io volutamente non avevo precisato), anzichè lo spessore di solaio (intuitivamente, e sicuramente sbagliando, nell'esempio da me proposto si dovrebbe considerare 0,15 sopra e 0,15 sotto).
Tieni presente che la più recente norma 14683 (maggio 2008) non contiene più alcun riferimento alla formula per il calcolo di psi (è sempre valida la vecchia?).
Il problema è sempre lo stesso: la pretesa di maggiore precisione non sempre è CONCRETAMENTE attuabile.
Mi domando, ma questo vale anche per altri settori dell'ingegneria, chissà come hanno fatto i tecnici prima di noi (senza FEM, senza PC, con norme lunghe al massimo 20 pagg.).
Scommetitori o irripetibili geni?
Lascio a te la risposta
Ing2C
  • Ing2C
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  • Classe F
13 anni fa
Rispondo ad "ingdanca".

Avevo capito la "geometria" del tuo esempio.
I ponti, infatti, sono 2, essendo 2 i solai in intersezione con la parete.
La "parete fittizia", dovrebbe essere, per ognuno, definita dalla altezza della porzione di solaio che interrompe la tamponatura.
Il fatto che la Norma UNI EN ISO 14683 revisionata al 2008 non riporti la formula non significa che essa non sia più corretta, essendo presente anche nella UNI EN ISO 10211.

Sull'ultima parte del tuo post, ti do perfettamente ragione.
Il fatto di complicare i calcoli non sempre porta ad avere una maggior precisione ed un maggiore dettaglio di progetto, specie quando non è comprensibile la richiesta.

Accade questo anche a noi strutturisti (forse andrò OT) con le Nuove Norme Tecniche del 2008.
Hanno copiato la Norma dall'Eurocodice 8, inserendo qualche errore quà e là, omettendo qualche parte su e giù...in definitiva, ciò che prima era sarebbe stato un progetto, oggi è in gran parte un insieme di numeri che escono fuori da un calcolo F.E.M. e che difficilmente ti danno la sensazione della "buona" statica di un'opera.
E non ci si può sempre fidare del software...basta prendere ad esempio gente come Pier Luigi Nervi o Carlo Cestelli Guidi, illustri ingegneri strutturali, che hanno realizzato opere inimmaginabili per un comune tecnico...quando il computer non lo avevano!!!

Saluti

Ch'io deceda se recedo...
www.ingrv.weebly.com 
ingdanca
13 anni fa
Quindi il Tuo calcolo era riferito ad un solo ponte, e quindi anche tu concordi nella disapplicazione della definizione di parete fittizia riportata nella dispensa da Te richiamata (IUAV)?.