devo stabilire se, sostituendo la caldaia a metano con una caldaia a condensazione in un edificio pubblico, i radiatori già installati sono sottodimensionati.
Messaggio originale di elvira:
Questo presupposto è sbagliato. Cerco di spiegarmi, semplificando: i radiatori forniscono una certa potenza in base alle "dimensioni" ed alla temperatura di invio e ritorno dell'acqua calda e temperatura ambiente.
Esempio: radiatore di alluminio altezza 880 mm:
- temperatura invio acqua calda +75°C
- temperatura ritorno acqua calda +65°C
- temperatura ambiente +20°C
(75+65)/2 - 20 = delta T +50°C (resa termica 182 watt/elemento)
In base alle tue necessità (ben descritte di seguito), ti calcoli le tue "dispersioni": supponiamo 1.000 watt; di conseguenza ti servirà un radiatore di 1.000/182 = 5,49, ovvero 6 elementi alti 880 mm
Ora, se cambi la caldaia "vecchia", con una condensazione, non ti si modifica il dato di "dispersioni", quindi inviando acqua calda alle stesse condizioni di prima (cosa che una caldaia a condensazione si può benissimo fare), non hai bisogno di riverificare i radiatori.
Se invece la domanda è: installando una nuova caldaia a condensazione, per ottenere il miglior rendimento possibile, i mie radiatori esistenti vanno bene, oppure devo aumentare gli elementi?
Diciamo, in via approssimativa che la caldaia a condensazione lavora "bene" quando la temperatura di ritorno dell'acqua è inferiore a circa 55°C (tanto è più bassa, tanto lavora meglio).
Esempio: radiatore di alluminio altezza 880 mm:
- temperatura invio acqua calda +55°C
- temperatura ritorno acqua calda +45°C
- temperatura ambiente +20°C
(55+45)/2 - 20 = delta T +30°C (resa termica 89,8 watt/elemento)
Di conseguenza ti servirà un radiatore di 1.000/89,8 = 11,1, ovvero 12 elementi alti 880 mm
non ho capito bene come calcolare la potenza termica minima da garantire in ogni singolo locale, ovvero calcolare le dispersioni termiche che il radiatore andrebbe a bilanciare...
le dispersioni termiche sono quelle
- per trasmissione verso l'ambiente esterno
- per trasmissione verso gli ambienti non riscaldati o a temperature diverse da quelle di progetto (es. scale, laboratori...)
- per ventilazione
il problema che mi pongo è: le perdite per trasmissione sono date dalla formula:
Q(potenza) = Somma (U*A + psi*L)*deltaT
dove psi*L si riferisce alle dispersioni dovute ai ponti termici lineari.
nel mio caso, il calcolo dei ponti termici deve essere eseguito nel dettaglio (usando le configurazioni presenti in UNI TS 11300) oppure devo fare una maggiorazione, tipo del 15% rispetto alle U*A??
Messaggio originale di elvira:
Visto che è uno "studio" fare il calcolo dei ponti termici analitici, non sarebbe male
Modificato dal moderatore
10 anni fa
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Motivo: Non specificato