oltre ai commenti già esaustivi dei colleghi vorrei aggiungere
Secondo l’installatore che propende per le caldaie tradizionali quella a condensazione è sbagliatissima
Messaggio originale di Lorenzon:
questo non capisce nulla, perdonatemi, ho gestito per 9 anni il parco impianti del comune di Modena (250 stabili) abbiamo cambiato quasi tutti gli impianti con caldaie a condensazione, gli impianti interni erano dei più disparati (aerotermi, ventil, radiatori, ecc...) e gli edifici no avevano mai visto un centimetro di isolamento termico.... la media del risparmio è stata del 30% (investimento di 1,8 miliardi di lire e risparmio 1 miliardo/anno.... se è poco??? 😍 😍 😍 😍 )
come hanno già detto, per una buona installazione servono:
- sonda climatica: legge la temperatura esterna e fa modulare la potenza e la temperatura della caldaia in funzione delle esigenze dell'edificio
- pompa a velocità variabile + termostatiche, mano a mano che le stanze vanno in temperatura quel singolo radiatore si spegne e la pompa rallenta il numero di giri
poi consiglio di settare il tutto per avere un salto termico elevato (visto che l'edificio è esistente diciamo 20°C), la resa del termosifone dipende dalla media tra temperatura di mandata e di ritorno, ma la resa della caldaia a condensazione è maggiormente influenzata dalla temperatura di ritorno
esempio:
1) temperatura mandata 75°C - temp. ritorno 65°C = temp.media 70°C
2) temperatura mandata 80°C - temp. ritorno 60°C = temp.media 70°C
per condensare la temperatura dell'acqua deve essere inferiore a 55°C (nel migliore dei casi, con il migliore dei prodotti)