kasto89
  • kasto89
  • 51.2% (Neutro)
  • Classe NC Creatore della discussione
10 anni fa
Buongiorno a tutti, vorrei integrare una grossa PdC con una caldaia a condensazione, in modo che quest'ultima fornisca la potenza necessaria per fare fronte ai picchi invernali.
La pompa di calore gestisce una portata di 13000 l/h, nel caso peggiore (-10 esterni) riuscirebbe a portare l'acqua a circa 42 gradi, gli altri 6 per il mio set di 48° deve fornirli la caldaia.
Il problema è che lo scambiatore della caldaia non è in grado di lavorare correttamente con tutta la portata, quindi vorrei prelevare parte della portata (circa 3000 l/h) per portarla a 65° e tornare a mixare le 2 portate per ottenere i 48. (i conti per ora sono approssimativi). Volevo sapere come effettuare il collegamento (senza l'utilizzo di un bollitore).
Avevo pensato ad una diramazione dal tubo principale (proveniente dalla Pdc) e, dopo la caldaia, una miscelatrice termostatica (ma non ne esistono di sufficientemente grosse).
possibile non vi sia una soluzione semplice?

grazie e saluti a tutti
enrico.g
10 anni fa
in stillamento, come si fa anche per i cogeneratori
lbasa
  • lbasa
  • 100% (Glorificato)
  • Classe B
10 anni fa
Salve Kasto:

... possibile non vi sia una soluzione semplice? ...

Messaggio originale di kasto89:


Secondo me nel suo caso la soluzione semplice:
1) c'è ma non basta (enrico.g è troppo buono nella risposta, e lo sa anche lui 😁 );
2) non dovrebbe essere proposta ad un utilizzatore.

Ha fatto bene ad aprire stesso quesito anche ad altro forum meglio frequentato nel campo della termotecnica (e le soluzioni fino a questo momento ivi proposte sono competenti) ma la scelta di appoggiarsi al funzionamento bivalente concorrente di PdC e caldaia affidandosi al solo bilanciamento idraulico (equilibratore, parallelo con valvola deviatrice comandata, sonda climatica e temperatura di ritorno) senza accumulo (alternativo o no all'equilibratore) mi pare poco riqualificante.

Già mi vedo la controrisposta: "ma il cliente non vuole altri ingombri ..." vero? Rilancio:
1): il software (qualunque sia) le chiede la Tbiv per integrare la caldaia; l'attuale 11300 semplifica il fatto che la soglia di convenienza della PdC non dipende solo dalla Testerna (teoria base del COP) ma anche dall'UR% esterna da cui conseguono i cicli di sbrinamento (ed a Milano il problema nasce a T ben superiori alla Testerna teorica del basso COP).
2): ha notato che quasi tutti i sistemi integrati sul mercato (diciamo preassemblati ma non solo) comprendono sempre (Elco no) un accumulo, spesso a valle della PdC e meno spesso a valle di entrambi i generatori? L'accumulo aiuta a produrre ed immagazzinare il calore prodotto dalla PdC quando è conveniente, e questo fa differenza in una consulenza professionale.
3): non le interessa avere la possibilità di modificare i parametri in funzione del variare del costo energetico del mercato (che definisce praticamente la scelta della soglia TextLav / COP)?
4): c0è anche l'ACS? per l'ACS pensa di utilizzare gli stessi rapporti di temperatura utilizzati per il riscaldamento nell'ipotesi valvola derivazione motorizzata sul ritorno ramo caldaia? Non so ...
5) E' mia opinione che il cuore stia nella corretta gestione della logica elettronica della centralina di regolazione (prima sceglierei il prodotto di regolazione poi ne vedrei per quali circuiti è progettato), ed il funzionamento più intelligente sfrutta l'accumulo intermedio (lo veda come un equilibratore più grosso e meglio integrato con le letture di temperatura che comandano poi qualunque l'impianto).

P.S. (sottovoce, non deve sentire nessun altro: nell'altro forum provi ad ottenere + info pratiche da NoNickName che pare disponibile a sbottonarsi)

kasto89
  • kasto89
  • 51.2% (Neutro)
  • Classe NC Creatore della discussione
10 anni fa
Grazie per la risposta Ibasa,

avevo già valutato l'opzione dell'accumulo che tra l'altro dal punto di vista del controllo e dell'impianto risulta la più semplice.
Volevo evitarla per un solo motivo, ovvero: solitamente con l'accumulo la caldaia si occupa di mantenere in accumulo la temperatura di set, "sentendo" la temperatura nella parte alta. volevo evitare che la caldaia attacchi inutilmente quando la pompa di calore sta scaldando l'accumulatore. Ovvero detto più semplicemente: se la caldaia deve attaccare quando la temperatura è inferiore a 48, magari in quelle condizioni la pompa di calore è in grado di portare l'accumulatore a quella temperatura, ma ci metterà del tempo, quindi la caldaia attacca quando in realtà non mi serve.
altro problema, la portata di progetto in gioco è di 13000 litri/ora quindi penso che l'accumulo debba essere molto grosso.


ps(non è prevista l'ACS)
spero di essermi spiegato bene, grazie e saluti