Mi trovo in questa condizione ed avrei piacere avere qualche consiglio:

• fabbricato esistente cat. E.3 (casa di cura...) di volum. lorda 10350 mc ca in zona climatica E; 


• progetto di ampliamento ad uso uffici e servizi di vol. lorda 900 mc;


• centrale termica esistente con 3 generatori a gas aria soffiata pot. tot. > 116 Kw

L'ampliamento di progetto è inferiore al 20% del volume dell'edificio esistente, quindi non trovandomi nelle condizioni di cui all'art. 3, comma 2, lett. b) non dovrei fare nessun tipo di verifica ... (nemmeno della trasmittanza o sbaglio ?)... quindi anche strutture non isolate ...  ed in tal caso che relazione fare?

Non è prevista ristrutturazione di centrale termica o sostituzione di generatori (art. 3 c. 2, lett. c) n. 3), ma solo ampliamento di un circuito di zona con una dozzina di corpi scaldanti e relativa termoregolazione...

Quindi per un ampliamento di 900 mc non devo fare nulla ??

Grazie anticipatamente.

Flavio C.

Forse l'argomento non interessa ......

.... ma a me sembra strano, per una volumetria del genere (pari ad una abitazione unifamiliare) non si debba verificare almeno la trasmittanza ... o sbaglio qualcosa???

Prima del D.Lgs. 192 e 311 alcuni Comuni richiedevano la relazione tecnica art. 28 della Lg. 10/91 anche per l'ampliamento di un singolo locale ...

Come "non devo fare nulla".

Intanto individuiamo l'ambito di intervento, in questo caso art. 3 del 311 comma 2 lettera c:

c) una applicazione limitata al rispetto di specifici parametri, livelli prestazionali e prescrizioni, nel caso di interventi su edifici esistenti, quali:

1) ristrutturazioni totali o parziali, manutenzione straordinaria dell’involucro edilizio e ampliamenti volumetrici all’infuori di quanto già previsto alle lettere a) e b);

Dopo vediamo cosa si deve fare con l'allegato I:

2. Nei casi di ristrutturazione o manutenzione straordinaria, previsti all’articolo 3, comma 2, lettera c), numero 1, consistenti in opere che prevedono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, rifacimento di pareti esterne, di intonaci esterni, del tetto o dell’impermeabilizzazione delle coperture, si applica quanto previsto ai punti seguenti;

a) Per tutte le categorie di edifici, così come classificati in base alla destinazione d’uso all’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n.412, il valore della trasmittanza termica (U) per le strutture opache verticali, a ponte termico corretto, delimitanti il volume riscaldato verso l'esterno, ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento, deve essere inferiore o uguale a quello riportato nella tabella 2 al punto 2 dell’allegato C al presente decreto in funzione della fascia climatica di riferimento. Qualora il ponte termico non dovesse risultare corretto o qualora la progettazione dell’involucro edilizio non preveda la correzione dei ponti termici, i valori limite della trasmittanza termica riportati nella tabella 2 al punto 2 dell’allegato C al presente decreto devono essere rispettati dalla trasmittanza termica media (parete corrente più ponte termico).

Nel caso di pareti opache verticali esterne in cui fossero previste aree limitate oggetto di riduzione di spessore (sottofinestre e altri componenti) devono essere rispettati i limiti previsti nella tabella 2 al punto 2 dell’allegato C al presente decreto con riferimento alla superficie totale di calcolo.

b) Per tutte le categorie di edifici, così come classificati in base alla destinazione d’uso all’art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, ad eccezione della categoria E.8, il valore della trasmittanza termica (U) per le strutture opache orizzontali o inclinate, a ponte termico corretto, delimitanti il volume riscaldato verso l'esterno, ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento, deve essere inferiore o uguale a quello riportato in tabella 3 al punto 3 dell’allegato C al presente decreto in funzione della fascia climatica di riferimento.

Qualora il ponte termico non dovesse risultare corretto o qualora la progettazione dell’involucro edilizio non preveda la correzione dei ponti termici, i valori limite della trasmittanza termica riportati nella tabella 3 al punto 3 dell’allegato C al presente decreto devono essere rispettati dalla trasmittanza termica media (parete corrente più ponte termico).

Nel caso di strutture orizzontali sul suolo i valori di trasmittanza termica da confrontare con quelli in tabella 3 al punto 3 dell’allegato C al presente decreto sono calcolati con riferimento al sistema struttura-terreno.

c) Per tutte le categorie di edifici, così come classificati in base alla destinazione d’uso all’art. 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, ad eccezione della categoria E.8, il valore massimo della trasmittanza (U) delle chiusure trasparenti, comprensive dell’infisso, deve rispettare i limiti riportati nelle tabelle 4a e 4b al punto 4 dell’allegato C al presente decreto.

Chiedo Infinitamente ed umilmente scusa...

E' che quando si leggono documenti così  ed in fretta si combinano stupidaggini.. (per non dire altro!!!)

Infatti ho letto malamente il Diagramma di Flusso D.L. 192/05 e 311/06 di Aermec, e sono stato tratto in inganno dalle sole parti evidenziate in giallo dei punti sul art. 3 c.2. Chiedo venia..!!

Per forza dunque verifica della trasmittanza sulle strutture opache e trasparenti, con verifica termoigrometrica relativa all'ampliamento del fabbricato.

Comunque, casi di ampliamento similari (< o > 20 😵, a vs. parere possono essere considerati anche come:

• "art. 3 c.2, lett. c) n. 2... ristrutturazione degli stessi impianti " essendo un semplice ampliamento dei circuiti termici con corpi scaldanti?


• "All. I, c.12, ... obbligatorio l'uso di fonti rinnovabili per la produzione di energia termica ed elettrica ...." obbligando quindi per forza a modificare la centrale termica esistente per inserire accumulatori solari?

Saluti