ziberto
  • ziberto
  • 55% (Neutro)
  • Classe NC Creatore della discussione
11 mesi fa
Buonasera,
mi è stato prospettato il caso di una fusione di due unità immobiliari a destinazione ufficio (facenti parte di un edificio multipiano), che attualmente sono servite da un impianto di riscaldamento e raffrescamento di tipo centralizzato.
La "particolarità" dell'intervento è che per l'unità risultante, che manterrà ovviamente l'impianto termico esistente, è prevista un'integrazione per il raffrescamento di una sola stanza, destinata a contenere dei server: tale stanza sarà sempre (anche in inverno) molto (cioè troppo) calda e quindi la si vuole raffrescare con due climatizzatori di tipo split.
Ora, al di là della scelta tecnica, la mia domanda è: devo redigere e presentare la legge 10 contestualmente alla pratica edilizia? Da un lato sarei tentato di dire che non sarebbe strettamente indispensabile perchè l'involucro disperdente e l'impianto (principale) rimangono gli stessi... poi però penso che aggiungo elementi (gli split) che impattano sui consumi energetici... e mi verrebbe da dire che qualche verifica vada fatta.
Inizialmente quindi pensavo di cavarmela con la certificazione dei condizionatori e l'attestato di prestazione energetica (che va comunque fatto perchè relativo alla nuova unità immobiliare)... però appunto ho il dubbio che "serva" anche la legge 10: e se così fosse come dovrei ragionare per le verifiche? Aumentare in quella stanza i carichi termici?
Brancolo un po' nel buio... Qualche idea o esperienza simile? Grazie in anticipo per qualsiasi tipo di contributo.
 
cherubino
11 mesi fa
Credo che qualcosa ci voglia.
Per accorpare 2 unità non si fa nessuna opera muraria?
 
ziberto
  • ziberto
  • 55% (Neutro)
  • Classe NC Creatore della discussione
11 mesi fa
Anzitutto grazie per la risposta.
Ci sono diverse opere edili interne sui tramezzi... Ed in particolare viene demolito il tramezzo in cartongesso che separa le due unità (che ribadisco sono entrambe già climatizzate dallo stesso impianto).
​​​​​​Astrattamente si potrebbe configurare una sorta di ampliamento, visto da uno dei due uffici (che hanno superficie simile)... ma non ci sono i requisiti dell'ampliamento da DM 2015; inoltre, mantenendo l'impianto termico condominiale (a soffitto) e lasciando invariato l'involucro edilizio dispedente (dato dalla somma dei due di partenza), credo che fare una legge 10 risulterebbe più un esercizio che una reale (e necessaria) verifica di rispondenza alle norme.
Naturalmente parlo al netto della questione "integrazione raffrescamento", che è quella che mi lascia più perplesso...
Sono comunque aperto ad altre  possibili interpretazioni. 
cherubino
11 mesi fa
Si, se l'impianto è centralizzato e non viene toccato non ci sono nemmeno i requisiti di una riqualificazione energetica.
Sembra in effetti che non serva una legge 10.

In comune le sanno dire qualcosa?
ziberto
  • ziberto
  • 55% (Neutro)
  • Classe NC Creatore della discussione
11 mesi fa
Grazie ancora per l'attenzione.
In effetti avevo pensato di chiedere in Comune... ma solitamente le leggi 10 sono documenti che non vengono controllati e i tecnici referenti, a domanda specifica, fanno "spallucce", come a dire "responsabilità tua".
Se ho aggiornamenti utili, non mancherò di riportarli in questa discussione.