Buonasera,
mi è stato prospettato il caso di una fusione di due unità immobiliari a destinazione ufficio (facenti parte di un edificio multipiano), che attualmente sono servite da un impianto di riscaldamento e raffrescamento di tipo centralizzato.
La "particolarità" dell'intervento è che per l'unità risultante, che manterrà ovviamente l'impianto termico esistente, è prevista un'integrazione per il raffrescamento di una sola stanza, destinata a contenere dei server: tale stanza sarà sempre (anche in inverno) molto (cioè troppo) calda e quindi la si vuole raffrescare con due climatizzatori di tipo split.
Ora, al di là della scelta tecnica, la mia domanda è: devo redigere e presentare la legge 10 contestualmente alla pratica edilizia? Da un lato sarei tentato di dire che non sarebbe strettamente indispensabile perchè l'involucro disperdente e l'impianto (principale) rimangono gli stessi... poi però penso che aggiungo elementi (gli split) che impattano sui consumi energetici... e mi verrebbe da dire che qualche verifica vada fatta.
Inizialmente quindi pensavo di cavarmela con la certificazione dei condizionatori e l'attestato di prestazione energetica (che va comunque fatto perchè relativo alla nuova unità immobiliare)... però appunto ho il dubbio che "serva" anche la legge 10: e se così fosse come dovrei ragionare per le verifiche? Aumentare in quella stanza i carichi termici?
Brancolo un po' nel buio... Qualche idea o esperienza simile? Grazie in anticipo per qualsiasi tipo di contributo.
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11 mesi fa
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Motivo: Non specificato