Sì, è un grosso problema.
Si hanno tre strade:
1) Assumersi la responsabilità di certificare dati che non puoi fare altro che stimare (e puoi anche sbagliare di molto: semplicemente guardando la macchina e avendo più o meno l'anno di installazione è difficile azzeccare i vari COP con ottima precisione)
2) Fingi che l'apparecchio non esista, ma questo caso è anche peggiore
3) Rifiuti l'incarico quando ci sono split (facendoti considerare un incapace, ovvio, con ciò che ne consegue.......)
Ogni cosa che fai è sbagliata. Però non puoi fare altrimenti.
Il bello è che, quando cerchi di fargli notare la cosa, danno risposte ASSURDE E SPOCCHIOSE, come "ci sono delle formule per calcolare tutti i COP anche se si ha solo la potenza nominale" (???!!!???) oppure "Sì, può fare per analogia. Però risponde lei personalmente della correttezza di tutti i dati che inserisce".
Cioè, io vorrei capire cosa abbiamo fatto di male noi per essere in ogni caso "fuori-legge"?
A questo punto io gli ho anche detto al telefono: "Quindi in realtà io devo dire al cliente che l'edificio non può essere certificato, in assenza di dati sulla pdc?" E lui: "Nooo, certo che può esserlo!"
Eh certo, tanto ci sono io che faccio da bersaglio poi, se i dati che devo per forza ipotizzare non sono corretti!!
E' corretta la procedura Veneto: o mi dai il libretto con tutti i dati utili, oppure non è possibile certificare!
Questo però per tutti, a garanzia di tutti.
Non è possibile che scarichi su di me il problema!!