pantoza
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9 anni fa
Domanda da un milione di dollari:
Appartamento con riscaldamento ed acs viene fuori un epgl che è somma di epi+ epacs ad es. 100 + 30 = 130
Stesso appartamento ove ho pure il servizio di raffrescamento viene fuori un epgl che è somma di epi+ epacs + epe. ad es. 100 + 30 + 50 = 180.
A questo punto, non essendo obbligatorio inserire il raffrescamento, lo stesso appartamento, se dotato di impianto di raffrescamento ha un epgl 180 e mi va in classe E, se faccio finta che non ne ha mi viene un epgl 130 e mi va in classe D.
Come mai non essendo obbligatorio inserire il raffrescamento se ne tiene allora conto nell'epgl? Non sarebbe più corretto, come avveniva prima, vederne i parametri ma non tenerne conto?
Sarebbe a mio avviso più corretto renderlo obbligatorio e laddove non ci fosse fare il calcolo con un generatore virtuale per avere dei risultati comparabili.
UMStudio
9 anni fa
Ma se l'impianto c'è è obbligatorio valutarlo, se non lo fai è come redigere un ape fasullo!
pantoza
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9 anni fa
Su questo siamo d'accordo, ma è penalizzante per gli immobili dotati di impianto di raffrescamento, sarebbe più equo valutare l'epi di quelli non dotati di raffrescamento con un generatore virtuale, ovviamente questo è il mio modesto parere...
UMStudio
9 anni fa
Che ci vuoi fare così è!
Tornando però al tuo esempio l'edificio di riferimento e quindi il limite tra classe A e B dovrebbe variare nei due casi in quanto è dato dalla somma dei servizi. Quindi avrai prestazioni diverse ma non è detto che la classe cambi. Non so se mi sono spiegato

Ti dirò una cosa, quando su un appartamento o simili mi trovo uno split in pdc io lo inserisco (lo facevo già con la vecchia normativa) anche in riscaldamento assieme alla caldaia, in questo modo migliora la prestazione energetica invernale essendo in pdc.
Questo indipendentemente che lo usino solo in estivo, ma il servizio c'è e va considerato.
pantoza
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9 anni fa
UMStudio
9 anni fa


Tornando però al tuo esempio l'edificio di riferimento e quindi il limite tra classe A e B dovrebbe variare nei due casi in quanto è dato dalla somma dei servizi. Quindi avrai prestazioni diverse ma non è detto che la classe cambi. Non so se mi sono spiegato

Messaggio originale di UMStudio:



Ho appena fatto una prova su un progetto che ho fatto e ti confermo quanto detto.
Il fatto è che con il nuovo prospetto di APE proposto dal decreto non sono più riportati i valori di EPgl delle varie classi dalla A4 alla G e quindi non ti rendi conto della cosa, ma togliendo un servizio come raffrescamento la scala varia in quanto varia l'edificio di riferimento.

Si potrebbe chiedere allo staff MC11300 di far apparire come nella vecchia versione la scala con i valori di EPgl delle varie classi dell'edificio di riferimento nella finestra risultati dei calcoli sulla destra.
In questo modo ci si rende conto di come cambia la scala aggiungendo o meno un servizio, secondo me ha un utilità a livello di storico, ovvero a forza di fare APE, ci si rende conto per un futuro APE come un servizio influenza o meno il calcolo e cosa ci dobbiamo aspettare.
pantoza
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9 anni fa
Per me il punto critico è nella norma, è penalizzante per quegli edifici che hanno anche il raffrescamento, si fa un paragone su base non equa, per farlo su base equa occorrerebbe inserire ove non vi sia un generatore di raffrescmento virtuale, o non tenerne conto nel caso in cui c'è realmente.
Albe
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9 anni fa
Ma un eventuale condizionatore mono split inferiore a 5 kW lo considerate nel raffrescamento? idem se è anche pdc lo considerate nel riscaldamento?
UMStudio
9 anni fa

Ma un eventuale condizionatore mono split inferiore a 5 kW lo considerate nel raffrescamento? idem se è anche pdc lo considerate nel riscaldamento?

Messaggio originale di Albe:




Certo, se vedi la definizione di imp. termico sul dlgs 192 vedrai che è scritto che nei 5 kW conta anche la sommatoria di potenza.
Alcuni si appendono al fatto che è scritto somma della potenza al focolare e quindi considerano solo generatori a combustione, però da un confronto che ho avuto con ing. brunetti in regione veneto che gestisce il portale CIRCE, e da altri pareri illustri si reputa più corretto estendere la sommatoria a tutti gli apparecchi.
Ergo se hai una caldaia già quella fa più di 5 kW quindi tutto il resto split compresi vanno dentro!
emanuelsa
9 anni fa
Ho capito cosa intendi, dato che lo spit fa anche riscaldamento fa somma con la caldaia e quindi si superano sempre i 5 kW e si considera quindi lo split anche nel calcolo dei fabbisogni per la climatizzazione estiva.
Ma questo monosplit raffrescherà un locale soltanto, come volume raffrescato nel calcolo cosa consideri, lo stesso che consideri per il riscaldamento (quindi tutta l'unità abitativa) o fai il calcolo solo sul volume effettivamente raffrescato ?

UMStudio
9 anni fa

Ho capito cosa intendi, dato che lo spit fa anche riscaldamento fa somma con la caldaia e quindi si superano sempre i 5 kW e si considera quindi lo split anche nel calcolo dei fabbisogni per la climatizzazione estiva.
Ma questo monosplit raffrescherà un locale soltanto, come volume raffrescato nel calcolo cosa consideri, lo stesso che consideri per il riscaldamento (quindi tutta l'unità abitativa) o fai il calcolo solo sul volume effettivamente raffrescato ?

Messaggio originale di emanuelsa:




Stando al decreto devi valutare e calcolare il solo volume raffrescato!
Nella pratica dipende dai casi.
Ad esempio ho un appartamento con split nel disimpegno tra zona giorno e zona notte, in quel caso raffresca sia una che l'altra zona, anche se non contemporaneamente, ma non è neppure detto, quindi considero uguali i volumi.
Altro caso, abitazione su due piani con split disimpegno zona notte piano primo, considero solo il piano primo raffrescato.

Quello che intendo dire è che se lo split è nel disimpegno è assurdo calcolare solo il disimpegno, ma si deve valutare l'effettiva zona che tratta.