pipe
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12 anni fa
Buongiorno,

Come si fa a calcolare la portata necessaria da immettere in un locale per poterlo pressurizzare a una determinata pressione ad esempio 10Pa ?

Si tratta di un laboratorio che al suo interno contiene cappe chimiche e armadi di sicurezza con estrattori dedicati.
Io conosco la portata totale di estrazione, ma non so come calcolare la portata totale di immissione per mantenere i locali a quella determinata pressione. Le cappe sono a portata costante e sempre accese.


La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo.
ndrini
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12 anni fa
Che domanda strana.
In teoria basta portare in pressione il locale ed immetterne quanta ne aspiri, no?

Se conosci la portata in uscita Qe (mettiamo 10 Nm³/h),
e ti procuri una ventola di immissione che ne fa da 8 Nm³/h a 12 Nm³/h:
con 10 Nm³/h mantieni l'equilibrio
con 12 Nm³/h ripristini una perdita non aspirata...

😕
pipe
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12 anni fa

Che domanda strana.
In teoria basta portare in pressione il locale ed immetterne quanta ne aspiri, no?



Per portare il locale in pressione, dovrò avere un ventilatore con una prevalenza tale da vincere tutte le perdite di carico del circuito più la sovrappressione del locale giusto?
Ma se immetto aria quanta ne aspiro, il DP del locale non va a 0 Pa?

Se conosci la portata in uscita Qe (mettiamo 10 Nm³/h),
e ti procuri una ventola di immissione che ne fa da 8 Nm³/h a 12 Nm³/h:
con 10 Nm³/h mantieni l'equilibrio
con 12 Nm³/h ripristini una perdita non aspirata...



Lasciamo perdere il caso ideale che considera un locale perfettamente sigillato, nella pratica esistono le perdite d'aria per trafilamento dalle porte, infissi, pareti ecc.
come vanno calcolate queste perdite? esistono delle formule pratiche?

La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo.
ndrini
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12 anni fa

Ma se immetto aria quanta ne aspiro, il DP del locale non va a 0 Pa?

Messaggio originale di pipe:


No.
migamaga
12 anni fa
per pressurizzare il locale bisogna tener conto, oltre che dell'aria espulsa dalle cappe, della portata d'aria che si perde per varie ragioni (es: interstizi porte e finestre, porosità pareti, fessure pareti ecc.).
E' quello che avviene per mettere in pressione un filtro antincendio.
pipe
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12 anni fa
Quindi per capire meglio:
- se io conosco la portata di estrazione e la portata persa dalle porte, finestre ecc., sommo le due portate e il risultato mi da il valore di portata da immettere in ambiente giusto?
- Mentre la pressione dell'ambiente me la da la prevalenza del ventilatore giusto?

Esiste un metodo teorico / pratico da utilizzare per calcolare le perdite d'aria perse dalle porte, finestre, interstizi, porosità delle pareti ecc. ecc., magari con l'ausilio di tabelle?

Un collega mi suggeriva di utilizzare un 10% in più di portata di mandata per avere circa 5 Pa di sovrappressione, ma questo metodo diciamo che è molto approssimativo, perchè non tiene conto della qualità dell'involucro edilizio, avete altri suggerimenti?

Grazie.
La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo.
franlafo
12 anni fa

Quindi per capire meglio:
- se io conosco la portata di estrazione e la portata persa dalle porte, finestre ecc., sommo le due portate e il risultato mi da il valore di portata da immettere in ambiente giusto?
- Mentre la pressione dell'ambiente me la da la prevalenza del ventilatore giusto?

Esiste un metodo teorico / pratico da utilizzare per calcolare le perdite d'aria perse dalle porte, finestre, interstizi, porosità delle pareti ecc. ecc., magari con l'ausilio di tabelle?

Un collega mi suggeriva di utilizzare un 10% in più di portata di mandata per avere circa 5 Pa di sovrappressione, ma questo metodo diciamo che è molto approssimativo, perchè non tiene conto della qualità dell'involucro edilizio, avete altri suggerimenti?

Grazie.

Messaggio originale di pipe:



Se non ricordo male una delle vecchie norme della serie1034x forniva valori tabellati e formule per il calcolo delle portate di infiltrazione, altrimenti vedi il libro la qualita dell aria di Anna Magrini





studiocaciolinoc
12 anni fa
Per caso i laboratori chimici non devono essere mantenuti in depressione rispetto agli ambienti confinanti al fine di non inquinarli? Comunque, per mantenere un locale in pressione o depressione è sufficiente asservire il funzionamento del ventilatore d'immissione ad un pressostato differenziale, con una sonda all'esterno del locale ed una all'interno e settarlo al valore voluto.
pipe
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12 anni fa

Per caso i laboratori chimici non devono essere mantenuti in depressione rispetto agli ambienti confinanti al fine di non inquinarli?



Normalmente si, ma questo è un laboratorio di ricerca e sviluppo e da specifica interna, vogliono mantenere i locali in pressione rispetto l'esterno per problemi di contaminazione sulle sostanze che preparano.

Comunque, per mantenere un locale in pressione o depressione è sufficiente asservire il funzionamento del ventilatore d'immissione ad un pressostato differenziale, con una sonda all'esterno del locale ed una all'interno e settarlo al valore voluto.



Il centro è composto da più laboratori serviti da un' unica UTA e l'impianto è stato già pensato con l'utilizzo di regolatori VAV per regolare la portata d'immissione comandati da sonde di pressione differenziale.
Il mio dubbio nasceva dalla conoscenza della portata d'aria da immettere negli ambienti per poter dimensionare correttamente i regolatori VAV e l'UTA.
La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo.
sim.fab
12 anni fa
Per dimensionare un locale in sovrapressione puoi utilizzare le formule di uso comune per il calcolo dei locali filtro in sovrapressione per l'antincendio, che tiene conto delle perdite attraverso le fessurazioni di porte e muri e calcoli la portata in base al DP che vuoi ottenere.
Esiste diversa documentazione in merito.
Puoi fare riferimento a questo documento della Woods (pag.9-12): http://www.flaktwoods.it/57664724-e0f4-4bd4-92ad-095b26156ee3  molto utile e chiaro.
Oppure se ci vuoi sbattere un po + la testa: UNI EN 12101-6
pipe
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12 anni fa
Grazie,

Ho letto quella guida della Woods, molto chiara e utile.

La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo.