milli
  • milli
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  • Classe NC Creatore della discussione
8 anni fa
Buon giorno a tutti.
Volevo chiedere il Vs. autorevole parere su come gestire le verifiche di legge in un caso di:

- edificio esistente sottoposto a ristrutturazione per più del 50% della superficie disperdente (in pratica: cappotto esterno - nuovi serramenti, tetto nuovo - rimane allo stato di fatto solo il solaio vs lo scantinato) e con nuovo impianto termico.
- annesso ad un vecchio fienile che viene demolito e ricostruito ampliando di fatto il volume residenziale per più del 15% del volume esistente.

Ipotesi: devo far girare 3 volte il sw.
1. modello l'intero edificio creando da subito 2 zone distinte: una identificabile con la parte esistente ristrutturata e l'altra con la parte ampliamento. All'edificio assegno l'impianto termico.
Posso così verificare le efficienze eta H, eta W, H'T e Asol,est/Asup,utile - inoltre questo calcolo mi permette di trovare le quote millesimali di zona per riscaldamento e ACS per poter ripartire l'impianto nel secondo calcolo.
2. modello la sola parte/zona ampliamento a cui assegno la quota millesimale di potenza dell'impianto riscaldamento per poter effettuare le verifiche di cui al quadro di sintesi "recupero volumi di edifici esistenti collegati ad impianto termico esistente" in particolare le verifiche su H'T e Asol,est/Asup,utile e le trasmittanze delle superfici.
3. modello la sola parte/zona ristrutturata a cui assegno la quota millesimale di potenza dell'impianto riscaldamento per effettuare le verifiche di cui al quadro di sintesi "ristrutturazione importante di primo livello" in particolare le verifiche sulle trasmittanze delle superfici coinvolte.

In conclusione però non so dove verificare gli Ep.
Inoltre per le FER, quali obblighi?

Grazie a chi vorrà condividere la sua esperienza per permettermi di uscire da questi dubbi.

enrico.g
8 anni fa
garcangeli
8 anni fa
Se alla fine è una sola unità immobiliare, la suddivisione in 2 zone (se non si mettono in atto barbatrucchi a lungo discussi in altri post), porta a fabbisogni di ACS errati e apporti gratuiti anche...

La suddivisione in zone va effettuata solo quando indispensabile secondo UNI TS11300 ("In linea generale ogni porzione di edificio, climatizzata ad una determinata temperatura con identiche modalità di regolazione, costituisce una zona termica"), quindi, a meno di sistemi di regolazione diversi nel vecchio ristrutturato e nell'ex fienile ricostruito, dovrebbe esserci una sola zona termica.

C'era un post di Alberto che consigliava, se non ricordo male, di procedere con la cancellazione dal progetto in fabbricato di tutto quello che non fa parte di ciò che si vuole verificare in modo a se stante e far ricalcolare non tenendo in considerazione ovviamente i risultati dall'impianto in poi.