Per una certificazione energetica di una palazzina con destinazione d'uso uffici (E.2), in presenza di un impianto di ventilazione meccanica, devo utilizzare i valori di progetto definiti nella UNI 10339:1995, ossia 11 x 10^(-3) mc/s per persona (corrispondenti a 39,6 mc/h per persona) ed un indice di affollamento di 0,06 (uffici singoli) o 0,12 (uffici open space) moltiplicato per 0,6, come indicato non proprio così chiaramente nella UNI/TS 11300-1:2008 (cfr. interpretazione del CENED, vedi sotto), oppure devo considerare il ricambio d'aria proprio del mio edificio, ossia quello derivante dalle macchine realmente installate (nel mio caso 5000 mc/h)? In particolare, se fosse valida la prima ipotesi e se avessi un sistema di ventilazione meccanica a semplice flusso (aspirazione), il tasso di ricambio d'aria effettivo diventerebbe (cfr. formula 21 sempre nella UNI/TS 11300-1:2008 qui reinterpretata):
qve = qve,des x indice di affollamento x S x 0,6 x K (K = coefficiente di contemporaneità di utilizzo delle bocchette aspiranti, che assume il valore 1 per sistemi a portata fissa e 0,6 per ventilazione igro-regolabile).
qve = 39,6 mc/h x 0,12/mq x 355 mq x 0,6 x 1 = 1012,17 mc/h (assai inferiore a 5000 mc/h...)
Nell'ipotesi che: K sia pari a 1, l'indice di affollamento sia 0,12 e la superficie S sia 355 mq (altezza locali 3 metri).
Ricambi = (1012,17 mc/h)/(355 mq x 3 m) = 0,95 vol/h
N.B.: nel calcolo non sono stati considerati i ricambi d'aria nel bagno (8 vol/h, ossia circa 600 mc/h)
Riporto la sezione relativa nel Manuale CENED della Lombardia:
CAPITOLO 5 ENERGIA NETTA, pagina 141:
Riquadro XI: Calcolo dei volumi di ventilazione
Per le destinazioni d’uso non residenziali e nel caso di residenziale con presenza di ventilazione meccanica, il dato di ricambi orari viene proposto di default dal software secondo il calcolo previsto dalla seguente formula (30) del d.d.g. n. 5796 con l’applicazione del fattore 0,6 previsto dalla norma UNI/TS 11300-1:2008, per tener conto del periodo di occupazione dei locali.