Ho da fare Ape per ufficio con impianto centralizzato per riscaldamento e acs a cui si va ad aggiungere impianto canalizzato con bocchete di emissione in ogni ambiente utilizzato prevalentemente d'estate ma funzionante anche per il riscaldamento.
E'una pompadi calore con potenza termica di 10 kw e suo libretto dedicato.
L'ho inserita naturalmente nella sezione raffrescamento.
Non avendo mai inserito un impianto del genere vi chiedo consiglio se inserire (come secondo me sarebbe giusto fare) la pompa anche nella sezione riscldamento dopo la caldaia centralizzata e se questo può generare problemi nel calcolo e quali accorgimenti seguire
ringrazio chi potrà essermi d'aiuto

Mettendo la pompa di calore dopo la caldaia probabilmente non funzionerà perché la caldaia copre tutto il fabbisogno.

Effettivamente la pompa di calore come riscaldamento non viene di fatto utilizzata mai.
Ieri avevo inserito la pompa di calore di fatto sotto la caldaia centralizzata ma nella stessa finestra e quindi a livello di fabbricato.
Oggi l'ho spostata nella sottofinestra dell'unita da certificare.
Il risultato cambia però moltissimo facendo passare l'ape da una E per un A710 (pareti con intercapedine di aria da 4 cm e finestre con VS)) a C.
E soprattutto compare la nota "riscaldamento/ACS pompa di calore: scostamenti maggiori di 5k fra temperature di progetto e dati dichiarati.Alcuni ecc..."
Cosa ho sbagliato
Forse conviene mettere sia il riscaldamento centralizzato (i cui assorbimenti sono stati inseriti in proporzione rispetto ai millesimi) che la pompa a livello di singola unità .E laciare solo la distribuzione a livello di fabbricato?

Grazie a chi vorrà darmi consigli

Mettendo la pompa di calore in zona e la caldaia in edificio la priorità ce l'ha la pompa di calore.
Per cui mentre nel primo caso la pdc non funzionava in questo modo funziona e migliora la classe (il confronto con l'edificio di riferimento standard è con una caldaia)

Deve decidere se la pompa di calore deve funzionare e quanto.