In un progetto di ristrutturazione del 2012 (richiesta di PC del 12/03/2012) sono stato nominato certificatore VEA (protocollo regionale che ora è stato abrogato, ma che per la parte energetica si richiamava alla normativa nazionale). I lavori sono andati avanti a singhiozzo, e con diverse varianti... ovviamente non della L.10, ma di fatto il risultato è piuttosto diverso dal progetto originale (quasi un 30% di volume riscaldato in più). Il mio contatto con i lavori è il progettista architettonico nonché D.L., che mi ha detto di non pensarci neppure a far fare una variante alla L.10, e che deve chiudere in fretta i lavori. Ora io dovrei produrre l'APE finale (la VEA prevedeva l'APE per il fine lavori, e comunque il committente intende vendere l'edificio anche se inizialmente le intenzioni erano altre), ma il D.L. mi ha chiesto di produrgli anche l'AQE (dopo che gli ho rifatto presente che per il fine lavori adesso serve quello). Il mio dubbio è: posso redarre sia l'AQE sia l'APE? Cosa si intende per "AQE deve essere asseverato dal D.L."... sul modello AQE non è prevista una seconda firma rispetto al compilatore, pertanto serve una dichiarazione a parte che assevera cosa (se non è il DL che lo compila)? Ma sopratutto, su chi ricade la responsabilità per la difformità tra progetto e realizzato? Io ovviamente certifico il realizzato, e pure l'AQE (che non so se produrre a nome mio o direttamente a nome del D.L.) lo farò sul realizzato. Nelle note dovrei inserire un annotazione sulla mancata conformità del progetto, ma credo che il D.L. non apprezzerebbe.
Tra l'altro, molte delle informazioni necessarie per l'APE/AQE, le ho avute solo dal D.L., in quanto essendo il cantiere piuttosto distanze, e sopratutto con lavori a singhiozzo, ho potuto verificare ben poco con i sopralluoghi.