ces971
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8 anni fa
Buongiorno,
sono in Regione Veneto, devo fare un'APE per un edificio ad uso uffici (con sitema di riscaldamento/raffrescamento centrale) con degli ambienti chiusi per server e impianti tecnici che devono stare a temperatura costante tutto l'anno, questi ambienti sono climatizzati da 6 split a pompa d icalore aria/aria con altrettante macchine esterne e non sono state inseririte nel libretto di impianto.

Per la redazione dell'APE, devo comunque inserire queste macchine a servizio dei server come raffrescamento oppure no in quanto non ad uso delle persone? 😎

Grazie
lbasa
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8 anni fa
Buonasera,
Si. Differenziando come specifica zona.

Ma occorre che il SW utilizzato sappia confrontare la zona server con analoga zona di riferimento a temperatura prefissata, altrimenti i risultati sballeranno ed a quel punto converrà evitare guai e non considerare la zona server.


albertop
8 anni fa

Si.

Messaggio originale di lbasa:


Scusa lbasa, ma perché non considerare in questo caso il raffrescamento come "esigenze di processo produttivo"? (allo stesso modo del forno del panettiere?)

Ma occorre che il SW utilizzato sappia confrontare la zona server con analoga zona di riferimento a temperatura prefissata

Messaggio originale di lbasa:


MC lo gestisce di sicuro e onestamente credo sia così anche per tutti gli altri software.

Non lavoro più su questo software. Non inviatemi messaggi privati. Per assistenza sul software utilizzate la pagina contatti  di questo sito. Grazie. Alberto.
garcangeli
8 anni fa
L'osservazioni sono entrambe pertinenti.

Quella di Alberto però forse è di più difficile applicazione generale (purtroppo!!!) ...ma per carenza di chiarezza normativa...

Occorrerebbe DEFINITIVAMENTE mettersi d'accordo: uso standard o quello che trovo???? il forno del panettiere, se accatastato come negozio e non come "D/7 /D/8 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività industriale/commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni.", è veramente un problema da certificare per via di un inequivocabile "generatore di calore" (non normato!! forno a "biomassa", elettrico...) e dell'esigenza dell'uso standard del locale... impianto simulato?
Allo stesso modo di come oggi in un locale vendono scarpe, domani potrebbero vendere frutta e verdura, o farci una sala da gioco, dal panettiere domani potrebbero vendere scarpe levando il forno, che non è una radicale trasformazione...
Però chi ha mai visto il riscaldamento da un fornaio? Magari a Bolzano...

Ora nel caso della sala server tenuta costantemente a 24°C che fare?
Mettere 24°C tutto l'anno?
Per estensione allora se andiamo a certificare la casa di un freddoloso dove appena entrato ti togli anche il maglione e senti ancora caldo perchè tiene il termostato a 23°C, mettiamo 23°C invece che 20°C?

Il concetto base dell'APE funziona discretamente bene nel residenziale, ma nel resto presenta molte lacune, dovute alla variabilità di utilizzo dei locali.

Un proprietario di mura deve affittare i sui locali ad un nuovo conduttore... serve l'APE... ora c'è un parrucchiere, chi subentra vuole vendere scarpe... guarda l'APE e si spaventa per quanto gli costa l'ACS!!!! Avevano tenuto conto dei mila litri che consuma il parrucchiere...

Se per la sala server facciamo una zona a sè stante direi che ci avviciniamo di più ad una valutazione A3, adattata all'utenza... oppure era il data center di Amazon, che i più scaltri usano per fare pesanti attacchi DoS in pieno anonimato????
ces971
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8 anni fa
Quando compilo l'APE della Regione Veneto alla tabella 'Dati dettaglio degli impianti' devo mettere tutti i generatori, per cui ho due alternative operative:
ipotesi 1 (non considero in APE generatori per i server, nodo ottico, CED,centro controllo reti,ecc) non inserisco i generatori nella tabella

ipotesi 2 (simulo i generatori in questione nell'APE) per cui devo indicare ogni singola pompa di calore (in questo caso 6), per cui sarei obbligato di inserirli singolarmente nella tabella con il relativo numero di libretto e codice chiave CIRCE.

Ma nel libretto di impianto non sono stati inseriti questi generatori in quanto in una FAQ della Regione Veneto si trova questo:

'Gli impianti termici ad uso promiscuo, ossia che vengono utilizzati per climatizzare unità immobiliari abitate, ma anche per esigenze produttive o per locali tecnologici a temperatura controllata, devono avere il Libretto di impianto?'

Il Ministero dello Sviluppo Economico, in assenza di specifica normativa in merito, ha fornito questa interpretazione: "Sono assimilati agli impianti termici quegli impianti ad uso promiscuo nei quali la potenza utile dedicata alla climatizzazione degli ambienti sia superiore a quella dedicata alle esigenze tecnologiche e/o a fini produttivi, comprendenti anche la climatizzazione dei locali destinati ad ospitare apparecchi o sostanze che necessitano di temperature controllate".


Quindi io capisco che i libretti vanno fatti solo in caso di impianti ad uso promiscuo e con utilizzo prevalente in ambienti abitati.

Le cabine elettriche, Nodi ottici, CED, sono esclusivamente “ locali tecnologici a temperatura controllata” e quindi il raffrescamento è esclusivamente per “esigenze tecnologiche” e non promiscuo. Per cui i generatori non sono da inserire nel libretto impianti CIRCE.

Quindi per deduzione dovrei dire niente generatori in libretto, niente in APE? Tanto più che non ci sono i codici?





lbasa
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8 anni fa

... ma perché non considerare in questo caso il raffrescamento come "esigenze di processo produttivo"? (allo stesso modo del forno del panettiere?) ...


Dunque Voi questa mattina vi trastullavate al fresco mangiando filoni di pane e scaricando dal server montagnate di film, mentre io sono stato tutto il giorno in un reparto ufficialmente "controllato" da VCCC per collaudare un microclima di 67 UR%? 😢

Allora: Tu vuoi avvalerti delle "esigenze di processo"; dove sono citate?
Nel 192 e nelle nuove LG per "l'esclusione dell'obbligo di dotazione APE".
Nelle nuove LG l'esclusione vale per "b) edifici industriali e artigianali quando gli ambienti sono riscaldati o raffrescati per esigenze del processo produttivo o utilizzando reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili (art. 3, c. 3, lett. b) del decreto legislativo) ovvero quando il loro utilizzo e/o le attività svolte al loro interno non ne prevedano il riscaldamento o la climatizzazione".

1] la zona server è un edificio? Andiamo alla definizione di edificio nel 192, non incollo tutto il lemma, ma mi limito a ciò che può non essere un intera struttura edilizia "... il termine può riferirsi a un intero edificio ovvero a parti di edificio progettate o ristrutturate per essere utilizzate come unità immobiliari a sé stanti". La zona server non pare essere un'unita immobiliare e non pare essere a sè stante. Facciamo finta di si ed andiamo avanti.
2] la zona server è un "edificio industriale e artigianale"? non pare esserlo. Andiamo avanti valutando le aletrnative indicate in "o".
3] le attività della zona server non prevedono riscaldamento o la climatizzazione? No, le prevedono.

Quindi: io non trovo appiglio nella legge: si tratta ora di individuare il giusto percorso nella metodologia di calcolo 11300, a cui calibrare per un SW il giusto confronto con "zona" (non edificio) di riferimento, anche in termini di temperatura manuale. Ma questo cozza o non cozza con il metodo A2?

... Occorrerebbe DEFINITIVAMENTE mettersi d'accordo: uso standard o quello che trovo???? ... Se per la sala server facciamo una zona a sè stante direi che ci avviciniamo di più ad una valutazione A3, adattata all'utenza...


L'asset rating (da usare per certificazione) prevede:
Uso standard
Clima standard
Edificio reale: in questa definizione ci sta il fabbricato (reale) e l'impianto (reale).

Se io trovo un impianto (dal 2015: quando non insufficiente), lo rilevo.

Ma per concludere insieme in un brindisi:

... Quindi per deduzione dovrei dire niente generatori in libretto, niente in APE? Tanto più che non ci sono i codici?


Bravo, alla fine meglio considerarla zona adiacente (non climatizzata dal centralizzato) ad una temperatura forse nota.
Dico forse perchè vogliamo scommettere che non troverai un progetto nè un requisito scritto di temperatura obbiettivo?

garcangeli
8 anni fa


L'asset rating (da usare per certificazione) prevede:
Uso standard
Clima standard
Edificio reale: in questa definizione ci sta il fabbricato (reale) e l'impianto (reale).

Se io trovo un impianto (dal 2015: quando non insufficiente), lo rilevo.

Messaggio originale di lbasa:



Appunto... come fare a chiudere gli occhi sugli split?

Ma per concludere insieme in un brindisi:

... Quindi per deduzione dovrei dire niente generatori in libretto, niente in APE? Tanto più che non ci sono i codici?

Messaggio originale di lbasa:


Bravo, alla fine meglio considerarla zona adiacente (non climatizzata dal centralizzato) ad una temperatura forse nota.
Dico forse perchè vogliamo scommettere che non troverai un progetto nè un requisito scritto di temperatura obbiettivo?



Direi anch'io che la zona a T prefissata sia la soluzione migliore... poi se non trova la T di progetto e mette 24°C ... sbaglierà di tanto?
lbasa
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8 anni fa

... poi se non trova la T di progetto e mette 24°C ... sbaglierà di tanto?


Tanto per sviluppare questo argomento, un pò off topic rispetto alla richiesta di ces971:
24° sono un retaggio ASHRAE; linko per rispetto allo sponsor un suo documento che utilizza in marketing:
http://global.aermec.com/site/wp-content/uploads/TPACUI_00.pdf 
Ed è anche il profilo ambientale dei data center dimultinazionali alla Amazon come dicevi Tu:
https://en.wikipedia.org/wiki/Data_center_environmental_control 
Gli va bene questa bassa temperatura perchè decidono di installarli al Polo Nord sfruttando il freecooling e così consumano meno energia per le ventole interne (a cui arriva aria così fredda).

Ma in Italia, per me energeticamente è una cosa da pazzi: per trattare aria che entra nell'evaporatore a 24-25° devi per forza produrre acqua refrigerata 7/12°; e serve davvero?
ASRAE è bibbia, ma in Europa abbiamo ETSI:
http://www.etsi.org/deliver/etsi_en/300001_300099/3000190103/02.03.02_60/en_3000190103v020302p.pdf 
Già per la classe migliore di affidabilità (3.1) il campo ammesso va da 10 a 35°; quindi non si guastano di più i server se manteniamo ambienti a 25/28°; per garantire i quali può bastare refrigerare con salto 17/23° (perchè ti rientra in evaporatore aria a 30°). Ed il periodo di freecooling si allarga.
E la bolletta energetica si rinfranca.

P.S.: ora scusami ma devo trovare un estintore per spegnere l'incendio sotto la tastiera del notebook perchè la ventola mi è andata in over-temperature 😁





garcangeli
8 anni fa


P.S.: ora scusami ma devo trovare un estintore per spegnere l'incendio sotto la tastiera del notebook perchè la ventola mi è andata in over-temperature 😁

Messaggio originale di lbasa:



E ti credo... se gli mandi aria a 28°C.... 😂 😂 😂 povero notebook... canalizzalo!!!

Il primo post parlava di 6 monosplit (21kW complessivi??)... Non mi ero pertanto immaginato corridoi caldi, canalizzazioni nel pavimento flottante, segregazione dei flussi di aria fredda e calda...

Ridondanza c'è (6 unità... se se ne rompe una presumibilmente le altre ce la fanno), ma se non sono sotto UPS e/o gruppo anche le unità di condizionamento, in caso di assenza di alimentazione la temperatura cresce di circa 0,2°C/s/5kW di potenza IT installata... quindi se hanno 20 macchine da circa 500W l'una la temperatura in sala aumenta di circa 0,4°C/s: in meno di 1 minuto si ritrovano la stanza a 45°C

Usare temperature troppo elevate in mandata comporta un aumento di probabilità di hotspot "ai piani superiori" dei rack se l'aria viene solo presa dalle feritoie a pavimento senza un'opportuno convogliamento.
Aria a circa 35°C ai piani alti significa 65-70°C dentro le macchine (usando il deltaT di 30-35°C tipico riscontrato fra temperatura interna ed esterna nelle macchine nei rack)... un po' alto
garcangeli
8 anni fa
Ad ogni modo per temperatura della zona a 24°C intenderei media da impostare per la simulazione in MC11300, non di ripresa, se la zona adiacente è a 24 o 25 o 23 per l'APE gli cambierà molto?
lbasa
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  • Classe B
8 anni fa

,,, se la zona adiacente è a 24 o 25 o 23 per l'APE gli cambierà molto?


Non cambierà; abbiamo fatto soprattutto accademia con il testo di legge (e mi aspetto, dopo aver contraddetto Albertop, che Egli metta in atto una cosa che aveva promesso anni fa, cioè predisponga un meccanismo nella prossima release che cancelli la licenza a "determinati" avatar 😢 ).
Dipendesse da me, in inverno la PdC non lavorerebbe mai (ventilatore per ventilatore, farei ventilazione con aria esterna e basta), d'estate setterei a 27°.

Ma cosa dice la norma tecnica in un caso simile?:
- Valore noto (e noto credo non sarà, se non salta fuori un progetto)
- Valore di progetto (vedi sopra)
- Valore standard

Ed allora vado fino in fondo; potresti contestare chiunque decidesse, al posto di ces971, di impostare a quei locali 20° d'inverno e 26° nel resto della stagione?