malystryx
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9 anni fa
Buonasera, mi sorge un dubbio a cui non riesco a trovare rispposta.

Le caldaie hanno rendimenti tabulati per temperature 80/60, il medesimo intervallo vale per i rendimenti di distribuzione precalcolati della UNI TS 11300-2 2014.

Il salto termico di 20°C è associato alla presenza di valvole termostatiche mentre in loro assenza è 10°C.
La mia domanda è: l'intervallo di temperatura 80/60 sottintende la presenza di valvole termostatiche o si suppone che 10°C si perdano per distribuzione e 10° per emissione? In alre parole, se ho valvole termostatiche il salto termico totale è 20 o 30°C (10 in distribuzione + 20 in emissione)?

Grazie
tetimoroni
9 anni fa
Non be capito la domanda ma provo a rispondere lo stesso.

Le caldaie hanno rendimenti tabulati per alta temperatura (radiatori standard) e per bassa temperatura (per far rendere al meglio caldaie a condensazione con pavimenti radianti, ecc.).

Il salto termico di 20° con alta temperatura (differenza tra temperatura fluido in ingresso a radiatore 80°C e di uscita da radiatore 60°C) non credo centri niente con le valvole termostatiche. Sarebbe 20°C anche senza valvole termostatiche.

A bassa temperatura, se usi per esempio radiatori (che lavorano male in quanto hanno minor superficie di scambio rispetto ai pannelli radianti) devi considerare circa 10°C di salto termico.

Il motivo fisico, in parole molto povere, deriva dal fatto che essendo maggiore il salto termico tra temperatura media nel radiatore ((80+60)/2=70°C) ed ambiente (20°C), il radiatore riesce a cedere maggiore calore all'ambiente e quindi si raffredda di più.
"Muttley fa qualcosa... medaglia medaglia medaglia!"
malystryx
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9 anni fa
Il salto termico tra ingresso e uscita di unradiatore è 10°C, lo dice la UNI TS 11300-2, nel caso di valvola termostatica è 20°C, lo dice la stessa norma. Nei rendimenti di distribuzione precalcolati è scritto che sono validi sotto certe condizioni tra cui temperatura di ingresso e uscita 80/60. Su un impianto esistente si ha 80/60 tra ingresso e uscita di caldaia, si perdono 10°C al termosifone e 10 sul circuito, in un impianto moderno a norma la perdita sul circuito è trascurabile, verificato con i calcoli. Allora se metto valvole termostatiche in un impianto esistente per realizzare un impianto di contabilizzazione e aumento il salto termico al radiatore di conseguenza dovrebbe aumentare il salto termico tra ingresso e uscita della caldaia quindi mi aspetto di avere su quest'ultima 80/50, come viene confermato dai calcoli eseguiti con un software che calcola anche le dispersioni lungo i tubi. Se tutto questo è corretto non posso utilizzare i rendimenti di distribuzione precalcolati per la diagnosi energetica per un impianto di contabilizzazone indiretta in quanto il salto termico tra ingresso e uscita della caldaia è maggiore di quello alla base della tabella. Voglio sapere se il mio ragionamento fila. Voglio in definitiva sapere se, nel caso debba fare una diagnosi energtica per un impianto di contabilizzazione indireta su un vecchio impianto a colonne, posso usare i rendimenti precalcolati o devo usare il procedimento analitico.