Mi inserisco con una riflessione: non sarebbe il caso di colmare in ogni caso la richiesta di energia mancante con un impianto a resistenza, dandone una segnalazione all'utente? Perché se nel caso della mancanza di impianto è chiaro che la temperatura di comfort vada raggiunta con tale sistema, potrebbe essere meno ovvio il caso di impianto insufficiente. Però ritengo logica e necessaria questa integrazione, perché altrimenti c'è il rischio che in presenza di un impianto insufficiente si migliori l'indice di prestazione generale e la classe rispetto all'edificio con un impianto dimensionato correttamente.
Messaggio originale di borgo1971:
Questa ipotesi l'hai promossa anche in altro thread (e condivisa da Santo):
http://www.masterclima.info/forum/default.aspx?g=posts&t=3456 Se ci atteniamo alle regola dell'attuale APE nazionale (cioè in base al DM 26.06.09 coordinato col DM 22.12.12) le metodologie sono due, ipotizziamole:
- Metodo calcolato di progetto: per esso il DM ci dice di prendere l'impianto come realizzato (obbligatoriamente da progetto aggiornato) e non di progettarlo; se tu certificatore aggiungi energia mancante ed io certificatore non la aggiungo (seguendo il formalismo indicato nel thread citato), abbiamo ragione entrambi nei confronti del DM?
- Metodo di calcolo da rilievo sull'edificio o standard: per esso il DM ci dice di fare il rilievo dell'impianto (per questo si usa
MC), oppure di certificare per edificio/impianto standard (per questo si usa
DOCET), oppure per metodo semplificato All. II; il Legislatore ha scelto poi di simulare impianto fittizio
solo per assenza di impianto (All. I); se tu certificatore usi MC ed aggiungi energia mancante ed io certificatore uso MC e faccio come prima, abbiamo ragione entrambi nei confronti del DM?.
Docet in molte casistiche non ti chiede nemmeno la potenza dell'impianto, infatti va per "impianto standard"; ma è abilitato nel dare un'idea della prestazione.
Non credo che MC possa permettersi di lasciare la possibilità di inserire generatori mancanti semplicemente per la giusta libertà di esecuzione del certificatore (sempre responsabile) e mantenere la conformità al DM attuale sulla certificaizone.