migamaga
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21 anni fa
a pag. 7/16 si legge:
"In maniera analoga lo Split in pompa di calore installato in un locale sembrerebbe essere più assimilabile ad un radiatore individuale che ad un impianto termico." e quindi non necessita di progetto.
Non mi trovo in accordo in quanto i regolamenti di applicazione della Legge 10/91 non hanno ancora preso in considerazione gli impianti di climatizzazione estiva.
Nel caso di “split” usati esclusivamente in refrigerazione estiva, il progetto non è quindi per ora richiesto ai sensi della Legge 10/91 (lo è ai sensi della Legge 46/90 per potenze superiori a 46,5 kW).
Se invece gli “split” sono a pompa di calore e quindi destinati anche al riscaldamento, occorre il progetto come richiesto dall’art. 26 della Legge 10/91, che non fa differenze sul tipo di generatore di calore.
albertop
21 anni fa
Non ho il documento sottomano (sono ancora in ferie [:D][:D][:D]) però se è scritto che non si deve fare il progetto è sicuramente errato. Quello che si voleva intendere è che non si può fare la verifica secondo la legge 10 (non certo il progetto che sicuramente rimane).
Non si può fare la verifica per mancanza di sufficienti metodologie. Nel caso specifico dello Split a pompa di calore utilizzato per il riscaldamento, manca la metodologia per il calcolo del rendimento di produzione (la UNI 10348 prevede solamente generatori a combustione e pompe di calore che riscaldano acqua), per il rendimento di distribuzione (quanto vale ???) e di regolazione (???). Forse è previsto solo il rendimento di emissione (terminali ad aria, prospetto VIII della 10348).
L'osservazione nella dispensa è stata inserita in quanto, da quello che si è capito nei colloqui telefonici, si tende a gestire lo Split come una Pompa di Calore ma, mi ripeto, dal momento che mancano le metodologie, i risultati ottenuti con il programma non hanno nessun fondamento (in pratica sono errati; da programmatore potrei dirvi che tanto varrebbe generare un numero casuale ... è un paradosso ma sarebbe la stessa cosa).
Ho letto in questi giorni la pre-release della nuova UNI 10379 ma non si parla di rifare la UNI 10348 (che decide il destino dei rendimenti). Fintantochè questa norma è incompleta noi (come programma di calcolo) non possiamo fare a meno che adeguarci.

Alberto
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migamaga
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21 anni fa
Chiarisco: In realtà il radiatore individuale, non costituendo impianto termico come definito all'art. 1 dpr 412, non richiede progetto; ergo se si considera lo split come una sorta di radiatore individuale ne seguirebbe che non occorre il progetto, il che non è, quindi non può essere considerato radiatore individuale
saluti
albertop
21 anni fa
Io posso parlare solamente dal punto di normative esistenti (ovvero quello che fa il programma).

Il rendimento globale medio stagionale viene ottenuto dal prodotto di 4 elementi:

ngms = np * nd * nc * ne

dove p = produzione, d = distribuzione, c = controllo (regolazione), e = emissione.

Lo split a p.d.c. non risulta (normalmente) sufficiente per riscaldare un volume completo (ovvero un impianto termico). L'oggetto della verifica diventa quindi il volume servito dallo split (ma questa è un'altra questione ...).

In ogni caso, prendiamo uno split e proviamo a fare un semplice calcolo:

possiamo porre il rendimento di emissione pari a 0,98 (come un ventilconvettore, UNI 10348 prospetto III)

per quanto riguarda il rendimento di regolazione possiamo decidere (UNI 10348 prospetto II): regolazione per singolo ambiente, regolatore si/no, convettori. Otteniamo qui il valore 0,94.

per il rendimento di distribuzione possiamo decidere un valore pari a 1? (non c'è distribuzione).

Per quanto riguarda il rendimento di produzione possiamo gestire il generatore come pompa di calore a temperatura esterna variabile (UNI 10348 7.2.2) .

Come Split prendiamo ad esempio un modello Aermec WGH 090 E + WGH 090 C con dati di resa a 7 gradi:

potenza termica: 2780 W
potenza assorbita: 900 W

quindi (le formule sono quelle della UNI 10348):

COPe = 2780/900 = 3

COP = COPe*nsen = 3*0,36 = 1,08 (formula 20)

dal momento che non abbiamo ausiliari e pompe di circolazione (ovvero sono inglobati nei dati che fornisce il produttore) possiamo definire

Qe = 0 (formula 18)

Qc = Qp/COP (formula 17)

Q = Qc (formula 8)

ed ottenere (dalla formula 5)

np = Qp/Q = Qp/Qc = Qp/(Qp/COP) = COP = 1,08

Dal momento che, ad esempio, la città di Roma ha una temperatura media mensile sempre superiore ai 7 gradi, il rendimento globale medio stagionale sarà sempre maggiore di 1,08.

Se non ho sbagliato qualche passaggio, questo è quello che dovrebbe accadere anche nel programma di calcolo.

Ammesso che lo split sia assimilato ad impianto termico (non è citato nell'art. 1 lettera f del D.P.R. 412) questa è la procedura usata dal programma.

Eliminerò questo paragrafo dalla dispensa in modo da lasciare libera interpretazione al progettista.

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Alberto
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