Scusami alberto, innanzitutto grazie per la risposta al mio post precedente, ma allora ti devo fare una domanda (sicuramente sciocca), atteso che l'EPi è calcolato per regime continuo, quando e come interviene il fatto che il funzionamento è intermittente in funzione della zona climatica? Forse nel momeno che ho definito la zona climatica di appartenenza?

Ed ancora, nella relazione tecnica viene chiesto il tipo di funzionamento io credo che si dovrebbe scrivere INTERMITTENTE per non contravvenire la legge tanto dopo i calcoli sono forniti per entrambi i regimi. E' così o sbaglio qualcosa?

Non so se ho capito bene ma la legge prevede che il funzionamento intermittente non deve essere considerato obbligatorio in alcune situazioni (Decreto 412 Art.9 c 6) ad esempio (lettera c): impianti termici che utilizzano sistemi di riscaldamento di tipo a pannelli radianti incassati nell'opera muraria.

Mi spiego meglio.

Sono in una zona C ed ho un banale impianto senza alcuna particolarità. Il funzionamento per legge è 10 ore al giorno.

Faccio i calcoli per fabbisogno energetico  e:

- nella scheda "modalità di utilizzo" scelgo per regime di funzionamento attenuato con differenza di temperatura 0 (perchè i calcoli EPi devono essere fatti in regime continuo).

- nella scheda "generatori di calore" scelgo per regime di funzionamento attenuato con durata 24 ore (come mi hai suggerito tu).

- nella relazione finale (punto 5.1.c  tipo di conduzione) cosa metto?INTERMITTENTE

no, per l'EPi questo dato è ininfluente dal momento che il software sa già di utilizzare il regime continuo (nello specifico viene usato il valore Qh).

si

a che scopo? perchè non ATTENUATO (se rientra nei casi previsti)?