Nel calcolo del fabbisogno di ACS per edifici "a destinazione diversa dalle abitazioni", nello specifico "ristorante" mi viene chiesto il numero di ospiti per numero di pasti.
Praticamente quanti pasti ogni giorno vengono preparati.

Ma ora mi chiedo, quel valore è il massimo o una media ?
Cioè, supponiamo che il mio ristorante abbia 60 coperti (x 2 pasti al giorno), ma che solo in 2 mesi dell'anno raggiunga la capienza massima, per altri 4 mesi funziona per metà della sua capienza, mentre il resto dell'anno è chiuso.

Pertanto mi sembra sbagliato inserire 120 come unità di misura; sembrerebbe più giusta una media ((2 mesi x 120) + (4 mesi x 60) + (6 mesi x 0 )/12) = 40.

E' giusto il mio ragionamento ?

Ogni ragionamento può essere giusto e sbagliato.
Personalmente considero i posti a sedere come pasti giornalieri.

Peggio ancora sono le valutazioni sui self-service e catering.

Il problema è che questo incide in maniera significativa sull'EPacs, quindi la cosa va valutata bene.
Dal punto di vista della "coerenza" il ragionamento più giusto mi sembra quello di fare una media, che riflette nella realtà il consumo di acs. Considerare "posti a sedere" = "pasti" non mi pare molto corretto perché comunque, normalmente, i ristoranti offrono almeno 2 pasti nell'arco della giornata e quindi, se io ho un consumo di 10 L per pasto, ogni posto a sedere varrà 20 L.

Io comunque sto parlando per intuito, e sinceramente non so dal punto di vista normativo cosa sia previsto... qualcuno può darmi lumi in merito ?

e riempono la sala giorno e sera? e per quelli che stanno aperti solo a pranzo o solo a cena?

Sai a volte che faccio? in queste situazioni al limite e non proprio chiare inserisco, a mia totale responsabilità, il consumo previsto o meglio conosciuto reale.

Aspettiamo altri che ci illuminino.