SuperP
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14 anni fa
Questo messaggio è per tutti, ma in particolare per albertop.

Alberto, ti chiedo di fare chiarezza, magari anche interpellando qualcuno al CTI che conosci, sul calcolo della trasmittanza tra interno ed esterno delle copertura realizzate con solaio piano, intercapedine d'aria ricavata dai muricci e tavelloni, copertura in tavelloni.

Lasciamo stare che è logico, sensato, meno costoso isolare sopra il solaio piano.. ma tant'è.

Ora la norma in questione è la UNI 6946. Con alcuni colleghi sto impazzendo.
Io sostengo che in questo caso si applicabile SOLO il punto 5.4.1 della norma, altri colleghi , l'appendice B al punto B2.
Per me tale punto (B.2) non vale per intercapedini d'aria di spessore elevato. Infatti al punto B.1 si legge "La presente appendice si applica a intercapedini d'aria dei componenti per edilizia, diversi dalle vetrate. Per le vetrate ed i serramenti è necessaria una trattazione più precisa. Il termine intercapedine d’aria include sia lame d'aria (con una larghezza e lunghezza entrambe di dimensioni dieci volte maggiori dello spessore, con lo spessore misurato nel senso del flusso termico) sia cavità (con lunghezza e larghezza paragonabili allo spessore). Se lo spessore della lama d'aria varia, dovrebbe essere utilizzato il valore medio dello spessore per il calcolo della resistenza termica.

Quindi si parla di COMPONENTI PER L'EDILIZA e non di ELEMENTI (diversi come specificato in Sommario La norma prescrive un metodo per il calcolo della resistenza termica e della trasmittanza termica dei componenti e degli elementi per edilizia, escluse le porte, le finestre e le altre parti vetrate, i componenti che implicano uno scambio termico con il terreno ed i componenti percorsi dall’aria di ventilazione..

Implementando le formule della B.2 si vede come Rg sia indipendente dallo spessore dato che in ha per flussi ascendenti 1.95 >> 0.025/spessore. Questo conferma che per intercapedini in cui c'è possibilità di convezione (aria non in moto) NON si può usare.

Volevo quindi un tuo parere.
albertop
14 anni fa


interpellando qualcuno al CTI che conosci

Messaggio originale di SuperP:


sono quasi sicuro che il mio "contatto tecnico" al CTI sia in ferie in questo periodo. Posso chiedere la prossima settimana.


Io sostengo che in questo caso si applicabile SOLO il punto 5.4.1 della norma, altri colleghi , l'appendice B al punto B2.

Messaggio originale di SuperP:


Io credo che tu sia nella ragione. A mio parere (più avanti ti dimostro che non è solo un mio parere) non conviene fermarsi solo al calcolo della trasmittanza termica equivalente ma seguire quanto indicato al già citato punto 5.4.1 della 6946. In particolare quando dice (io ho la versione inglese):
NOTE 1 ISO 13789 gives general and more precise procedures for the calculation of heat transfer from a building to the external environment via unheated spaces, which is advisable to use when a more accurate result is required.

Ricorrendo alla 13789 il sottotetto (visto nel suo insieme: solaio, aria e tetto) viene assimilato ad una zona non riscaldata e pertanto tutte le componenti vengono gestite in maniera separata. Per seguire questa procedura individuiamo alcuni "punti fissi":
- La trasmittanza del solaio viene determinata utilizzando Rsi = 0,10 e Rse = 0,10
- Il tasso di ricambio d'aria da ambiente non riscaldato a sottotetto vale 0 vol/h
- Il tasso di ricambio d'aria da sottotetto ad esterno vale 0 vol/h (oppure 0,1 seguendo tabella 2 in 8.4 della 13790)
- La trasmittanza della copertura viene determinata utilizzando Rsi = 0,10 e Rse = 0,04

A questo punto, utilizzando le formule al paragrafo 6 della 13789 possiamo calcolare la trasmittanza equivalente da interno ad esterno (in pratica il "solito" b,tr).

Questa procedura è più precisa del determinare preventivamente una trasmittanza termica equivalente (6946) perchè utilizzi i corretti coefficienti di scambio termico ma soprattutto perchè calcoli in maniera più precisa gli apporti solari (hai una resistenza termica corretta della copertura e pertanto l'apporto solare e/o l'extraflusso diventano più precisi).

Con i software al giorno d'oggi non è impensabile utilizzare una procedura analitica di questo tipo. Ti anticipavo prima: questo metodo è quello utilizzato dal CTI nei suoi "Casi studio" per i sottotetti; è pertanto "fonte autorevole" (se chiedo un parere al CTI mi rispondono: "hai studiato i casi studio?").

In ogni caso l'appendice B.2 della 6946 la vedo anch'io molto lontana dall'applicabilità di questo caso specifico.

Non lavoro più su questo software. Non inviatemi messaggi privati. Per assistenza sul software utilizzate la pagina contatti  di questo sito. Grazie. Alberto.
SuperP
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14 anni fa

Ricorrendo alla 13789 il sottotetto (visto nel suo insieme: solaio, aria e tetto) viene assimilato ad una zona non riscaldata e pertanto tutte le componenti vengono gestite in maniera separata. Per seguire questa procedura individuiamo alcuni "punti fissi":
- La trasmittanza del solaio viene determinata utilizzando Rsi = 0,10 e Rse = 0,10
- Il tasso di ricambio d'aria da ambiente non riscaldato a sottotetto vale 0 vol/h
- Il tasso di ricambio d'aria da sottotetto ad esterno vale 0 vol/h (oppure 0,1 seguendo tabella 2 in 8.4 della 13790)
- La trasmittanza della copertura viene determinata utilizzando Rsi = 0,10 e Rse = 0,04

Messaggio originale di albertop:



😍
Grazie 1000.
SuperP
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14 anni fa

Messaggio originale di SuperP:


😍 Grazie 1000.

Messaggio originale di albertop:



Cavolo .. l'eta avanza e ormai non mi ricordo + di quel che faccio.
La UNI 13789 (che a malapena comprendo se scritta in italiano) non è una norma utile ai fini del calcolo della trasmittanza termica., quindi non credo possa essere usata nel modo descritto (ossia U equivalente = b * U solaio piano).

A questo punto la strada maestra sono gli elementi finiti.
albertop
14 anni fa
Forse ora ho capito. Tu vuoi conoscere la trasmittanza complessiva del sistema solaio-tetto per rimanere all'interno della trasmittanza termica? Se si è forse altro discorso altrimenti al giorno d'oggi sia per le dispersioni di energia (13790, 13789, ...) sia per le dispersioni di picco (12831 ex 7357) si utilizza lo stesso metodo (che passa per il calcolo del coefficiente b) utilizzato nella 13789. Da un punto di vista analitico, il coefficiente b con cui moltiplicare la U del solaio, è esattamente quello che stai richiedendo.
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SuperP
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14 anni fa

Tu vuoi conoscere la trasmittanza complessiva del sistema solaio-tetto per rimanere all'interno della trasmittanza termica? Da un punto di vista analitico, il coefficiente b con cui moltiplicare la U del solaio, è esattamente quello che stai richiedendo.

Messaggio originale di albertop:



Si certo è quello che voglio. Infatti quelli dell'ENEA ti dicono che si può detrarre l'isolamento sul sottotetto. Io ho chiesto loro come calcolare quella U, ma sono stati vaghi. Ma siccome sono io che assevero, voglio esserne certo. L'unico riferimento valido era la UNI 6946 che in un prospetto dava una resistenza termica aggiuntiva, ma con la quale poco facevi.
COlleghi esperti dicono di usare gli appendici della norma, ma io non mi trovo d'accordo.
L'unico modo sembra allora il FEM.
Alessandro_M
7 anni fa
Salve a tutti!
Sono nuovo del forum e dopo aver letto un po' di discussioni a riguardo volevo avere qualche conferma.
Mi trovo a dover effettuare la coibentazione di copertura inclinata in tavelloni situata al di sopra di un sottotetto non isolato. Il locale sottotetto ha un altezza media di 45 cm circa e comunque tale misura risulta inferiore ad 1/10 di lunghezza e larghezza (requisito posto dall'Appendice B.2 della 6946). Leggendo le passate discussioni mi pare di aver capito che mi dovrei basare sul punto 5.4.1 della 6946. Dovrei quindi sommare alla resistenza del solaio tra ambiente riscaldato e sottotetto (un misero 0,3 😢 ) un ulteriore 0,3 che rappresenta la resistenza aggiunti va di aria+copertura inclinata (prospetto 3 del punto 5.4.1). Ora, la mia domanda è questa. Sinceramente non ho capito se nei casi già analizzati l'altezza fosse un decimo delle altre dimensioni. La mia idea è, vista l'esigua altezza del sottotetto (è pur sempre maggiore di 30 cm però, lo so) e il largo rispetto del "parametro" delle proporzioni delle dimensioni, mi chiedevo se fosse possibile utilizzare l'Appendice B.2 durante la fase di calcolo.
Scusate se magari riattivo discussioni trite e ritrite, ma anche qui sul forum ho notato alcuni pareri divergenti.
Grazie. 😁
pas86
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  • Classe NC
7 anni fa
Ciao a tutti. Mi scuso se il mio msg non ha nulla a che vedere con questa discussione ma volevo sapere quanto segue:

Ho redatto l'Ape di un appartamento.

L'energia elettrica da rete presente nella seconda pagina di stampa dell'attestato è di "soli" 12 kWh annui.
Premetto che ho inserito solo una caldaia da 22 kW di potenza come generatore.

Dov'è che sbaglio?

Cosa devo modificare affinché il valore di energia elettrica annua mi diventi veritiero?