Premessa:
Devo certificare 40 (quaranta appartamenti) in Sardegna, tutti autonomi e riscaldati con pompe di calore.
Un anno fa avevo già fatto la L.192 con il programma MC Impianti e ci ho messo una vita per farlo. E ora, visto che ancora non c'è una funzione di importazione dati da MC Impianti, ci metterò un'altra vita e mezzo per inserire di nuovo tutto quanto a mano nel MC 11300...

E vabbe'. Così oggi, con l'animo rassegnato, ho cominciato a inserire il primo appartamento nel MC11300... Arrivato alla sezione "Impianto", volevo mettermi a piangere... Non c'è una "p" di pompa di calore fra le varie opzioni!

E ora, che faccio? Qualcuno ha un suggerimento utile da darmi, a parte quello di telefonare al Watts/Cazzaniga? Scusate l'ultima cattiveria, ma sono quasi disperato...

:(

così si che ti disperi !!! ;)
La versione di questa settimana conterrà anche le pompe di calore (UNI 10348). Magari, se si riesce, anticipiamo x giovedì.

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GRAZIE!!!! 😍

OTTIMO 👍

GRAZIEEEEEEEEEEE !!!!! 🤣 🤤

PERFETTO!!!

in un corso universitario c'era chi contestava apertamente il calcolo delle pompe di calore secondo 10348, a parere mio invece sono davvero d'accordo......anche se credo che in fase di redazione di certificato occorra segnalare la carenza normativa della 11300......è giusto oppure tra le righe da qualche parte si capisce che si può utilizzare le "vecchie norme"? grazie per il vs. parere

Da quel poco che so di giurisprudenza, una legge (o norma tecnica) è valida fintanto che non viene esplicitamente soppiantata da un'altra. Se non c'è ancora una norma tecnica sulle pompe di calore, non vuol dire che in questo momento quelle sono considerate una cosa al di fuori della legge - devono essere ancora trattate con la UNI 10348.
Dico io... 😉

sono d'accordo, però l'obiezione è che la normativa (legge) impone l'uso della 11300, mentre la 10348 è solo un norma tecnica, per cui "soccombe" di fronte alla legge

Scusate l'ignoranza....dato che non riesco ancora ad usare il programma, non posso verificarlo, ma vorrei chiedere una cosa.

Quando nella sezione "Impianti" all'ultima voce mi chiede la temperatura della sorgente fredda, nel caso del riscaldamento si intende la temperatura ambiente o sbaglio?

Dato che si parla di pompe di calore (dunque regime invernale), la sorgente fredda è l'aria esterna oppure l'acqua (di pozzo, superficiale, di scarico, di mare, di lago ecc.). Essa si chiama "sorgente" perché da essa viene "estratto" il calore (mediante l'applicazione di lavoro meccanico - compressore) e poi "riversato" nell'ambiente caldo (edificio).

La temperatura che viene richiesta (e qui vorrei che Alberto mi desse la conferma o meno) è quella letta sul foglio tecnico della macchina, alla quale sono riferite le rese termiche e il COP. Solitamente si tratta di 5° C. Poi devi scegliere la voce "temperatura esterna variabile" se la p.d.c. è condensata ad aria, oppure "temperatura esterna costante" se condensata ad acqua dal sottosuolo.

Perfetto! Normalmente i dati di potenza termica resa si riferiscono a 6 o 7 gradi (così le rese aumentano 😉) oppure a 13°C. Oggi fortunatamente c'è una normativa che unifica i riferimenti per la presentazione dei dati.

Le prestazioni degli impianti a pompa di calore sono condizionate dalle caratteristiche e dalle temperature della sorgente fredda dalla quale viene prelevato il calore a bassa temperatura e dalla temperatura del pozzo caldo nel quale viene riversata la produzione di calore.

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Grazie mille