tiziana
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14 anni fa
Per un edificio residenziale i limiti di classe si definiscono con i valori dati da: classe A<0,50EPiL(2010)+9kWh/mq anno, classe B<0,75EPiL(2010)+12kWh/mq anno, classe C<1,00EPiL(2010)+18kWh/mq anno e così via secondo quanto riportato dall'allegato 4 punto 3 delle linee guida 26/06/2009. Ma per gli edifici non residenziali, come si definiscono tali limiti? Io ho un edificio esistene di tipo artigianale con uffici e servizi dove ho riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria. Devo redarre l'ACE. Ottengo un indice di energia primaria limite di legge pari a 12,80 kWh/mc anno. Come definisco i limiti delle varie classi? Con i soliti coeffic. del "residenziale" e quindi classe A<0,5........+9kWh/mc e così via? Grazie a tutti
gieffe
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14 anni fa
Credo di si...

se vai al paragrafo 7.3 dell'all. A delle linna guida, poco dopo metà si legge:

"Si richiama l’attenzione sul fatto che nel costruire la scala di confronto, per gli edifici
residenziali gli indici di prestazione sono espressi in kWh/m2 anno, mentre per residenze
collettive o edifici non residenziali, i medesimi indici sono espressi in kWh/m3 anno."

Fabrizio.
tiziana
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14 anni fa
... ma il paragrafo 7.3 fa riferimento solo al riscaldamento e non all'acqua calda sanitaria. Ad esempio io ho Epi = 4,26 kWh/mc anno e EPacs = 14,06 kWh/mq anno. Epi lim2010 = 12,08 kWh/mc anno. EPgl = ???. Devo riportare Epacs da mq a mc per poi sommarlo a Epi e così ottenere EPgl?.
E per la scala delle prestazioni A<0,5*12,08+9kWh/mc anno e così via?
ing.bergo
14 anni fa

E per la scala delle prestazioni A<0,5*12,08+9kWh/mc anno e così via?

Messaggio originale di tiziana:



io prendo i 9 kWh/mc anno, li moltiplico per la superficie utile e li divido per il volume lordo riscaldato.
stefano75
14 anni fa
Anche a me è capitato. Ho analizzato tutte le possibilità e alla fine mi sono deciso ad applicare pedissequamente la scala di valori di legge prevista per l'EPi (che sulle linee guida è indicata come "esempio per edificio residenziale") e anche quella per EPgl. Il risultato naturalmente è una incoerenza perchè si sommano valori in kWh/mc (EPi) a valori in kWh/mq (EPacs) ma è quanto prevede la legge.
Il criterio migliore dal punto di vista della coerenza (e ragionevolezza) ovviamente è quello che suggerisce Bergo, perchè c'è coerenza dimensionale.
Io però ho preferito seguire quanto richiede la normativa (per la quale immagino si dovrà pensare a un aggiornamento....) consapevole della "perdita di significato" dei numeri che tiravo fuori 😞