Piano ragazzi......
@Ibasa, il ragazzo ha commesso un errore... (madornale ma pur sempre veniale)
Facciamo chiarezza:
Il ragazzo sbagliando ha definito una prestazione relazione di impatto acustico, e per questo giustamente IBASA ha fatto notare che esiste (in tutte le province) la figura del tecnico competente in acustica (un anno di corso + un/due anni di affiancamento a tecnico abilitato - almeno su Pisa), mentre Giacomo_r voleva dire che per la scia o permesso a costruire gli richiedevano la relazione di rispetto dei requisiti acustici passivi (rispetto del dm 5/12/97), Visto che sono le 10:00 di sera e mi sento particolarmente buono, e visto che il mio studio tra le altre cose (impianti termomeccanici) si occupa di acustica.... ecco che:
1) Relazione sul rispetto dei requisiti acustivi passivi (RAP per gli amici)
- Riferimento normativo DPCM 54/12/97
- può firmarla chiunque (anche il portiere... basta che sia geometra)
- nella relazione si porta evidenza che le strutture di separazione tra unità immobiliari e tra queste e l'esterno rispettano dei determinati parametri (che trovi appunto nel dpcm a seconda della classificazione edificio, e sono isolamento di facciata, rumore da calpestio ecc. ecc.)
- per fare tale relazione serve: un minimo di conoscenza della materia (trasmissione del rumore, ecc), un software (tipo echo - anit) che ti aiuti nei calcoli o altrimenti ti riscrivi le formule classiche dell'acustica su excel (NB l'unica formula che funziona è quella della massa le altre praticamente tirano a indovinarci) oppure ti prendi il certificato di una parete già bella e fatta e testata (sul sito rockwool si trovano ad esempio dei certificato utili all'uopo) e la riporti pari pari nella relazione
- un timbro professionale
2) relazione di impatto acustivo
- riferimento normativo l 447/95 (se sbaglio scusate ma sono le 10) + svariati leggi regionali
- può farla solo il tecnico competente in acustica
- nella relazione si porta in evidenza che posso fare quell'intervento perché la mia zona rispetta i limiti imposti dal regolamento di classificazione acustica comunale (ora tralasciamo il fatto che questa relazione il comune dovrebbe farla lui prima di dirmi che una zona è edificabile... ossia lo stesso non dovrebbe chiedermi di produrre una relazione che mi dice che anche se costruisco - su terreno dato per edificabile dal comune - vicino alla autostrada del brennero sicuramente non si sentira o produrra rumore...)
- per fare tale relazione servono delle prove in situ (diurne e notturne con fonometro e enorme rompimento di coglioni del tecnico... e della moglie lasciata da sola a casa)
- occhio che: a volte per la fine lavori è richiesta la valutazione di impatto acustico (si avete capito bene a fine lavori chiedono un qualcosa che dovrebbe essere stato prodotto 3 anni prima....) e che le prove in situ costano.
Ergo per Giacomo_r
Capisco benissimo (e credimi quando dico benissimo) che a volte per non fare "figuracce" prendiamo dei lavori pur non sapendo una mazza di quello che ci chiedono.... ma
1) occhio che tu ci metti un timbro e una firma e capirai nel tempo quanto pesa quel poco inchiostro, infatti come te e me ci sono alla fame una miriade di avvocati che non vedono l'ora di agguantare un cliente (a noi l'istallazione di uno split... cazzo uno split.... ci è costata 30.000€ non scherzo, e manco eravamo direttore dei lavori..... tutto perchè abbiamo puntato sull'avvocato zoppo.... - non c'è l'ho con gli avvocati, la sorella di mia moglie fa parte della categoria....)
2) Occhio che quando dici che l'acustica la fai tu a 300€ (prezzo corrente per la relazione del DPCM) e poi il comune ti chiede l'impatto acustico alla fine, il cliente viene da te e ti dice: "cazzi tuoi io ti ho pagato" (sempre che tu abbia la fortuna di riscuotere) e poi i 1500/2000 € per un impatto acustico li tiri fuori di tasca tua
3) che in realtà dovrebbe essere il numero uno... io lavoro dal 1999 (ho 40 anni) ora... esiste una deontologia professionale per cui se non sai una cosa dovresti chiedere a un collega di affiancarti, ovviamente tutto questo non può essere gratis (il collega comunque deve mangiare) e pertanto devi contraccambiare economicamente o tecnicamente
4) sui forum e questa è la parte positiva, (questo in particolare, e se mi permette anche bar ingegneria) troverai sempre colleghi disposti ad aiutarti gratuitamente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! serve solo porsi nella corretta maniera.... rispetto e anche riverenza (non sto scherzando.....) perché l'esperienza di un collega non si può comprare, purtroppo sono finiti i tempi della scuola (la nuova scola che scodella la pappa pronta) e quindi se uno ti sbatte la porta in faccia è solo per farti capire che la stessa si apre con la maniglia, cosicché quando domani ne trovi un'altra chiusa sei in grado di aprirla da solo (che poeta....)
Piccolo aneddoto e con questo chiudo:
ai miei tempi a scienza delle costruzioni, il professore ti interrogava per un ora, poi anche se rispondevi a tutto ma era solo la prima volta che ti presentavi all'esame orale, si metteva braccia conserte, ti guardava con sguardo di sfida (al che dall'alto dai tuoi 25 anni dicevi: vecchio babbione me li sono letti tutti i tuoi testi d'esame.. e fammela sta domanda.) e poi ti faceva la domanda: sig. xxxxx (si dava del lei... che bello) che ne dice se adesso parliamo un po di torsione........ e dopo altri 90 minuti (a chiocco d'orologio) di interrogazione, con una flemma del tutto inglese ti diceva: "sig. xxxxxx mi sembra che lei questo argomento lo abbia trascurato, lei comprende che lo stesso è assolutamente indispensabile per la sua professione, mi creda fa male più a me che a lei farla tornare, ma io ritengo di dover perseguire i dettami del buon padre di famiglia e pertanto di farle presente quelli che sono i suoi limiti per aiutarla a crescere, dunque possiamo concordare sul fatto che lei debba tornare a sostenere l'esame ma non venga nella prossima sessione (quella di giugno...) credo che per colmare le sue lacune sia necessario più tempo... diciamo che ci rivediamo a settembre (era il 12 febbraio..............)