borgo1971
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8 anni fa
Sarà un discorso già fatto, ma nel nostro settore spesso si è costretti a cambiare opinione. La presenza di corpi di emissione, secondo voi, determina automaticamente che un locale è da considerare riscaldato? Io sarei anche per il no... mi è già capitato di avere corpi scaldanti in locali del tutto disgiunti dall'abitazione, che venivano attivati occasionalmente. Del resto, neppure la definizione catastale dei locali può essere determinante, in quanto il catasto riporta una situazione "di conseguenza", e che spesso non viene aggiornato. Se poi andiamo oltre, nel caso di assenza di impianto, lo si simula nei locali considerati abitativi... ovviamente non in un garage o in una cantina.
Nel mio caso ho a che fare con una villetta degli anni '70, in cui l'impianto è presente anche in locali "normalmente" non riscaldati, come il garage e tutto il piano interrato (taverna, studio, bagno, C.T., lavanderia, camera per ospiti... ma tutti senza caratteristiche di abitabilità) ad esclusione di un vano ad uso cantina. I radiatori sono dotati di valvola termostatica, e nei sopracitati locali viene tenuta una temperatura attenuata... ovviamente non prevista dall'uso standard. Come considerare tali locali per l'APE? Il garage (al PT) è dotato di ampio basculante non coibentato, e secondo il proprietario viene scaldato il minimo per non far ammalare l'SLK 😂, e confina solo in piccola parte con la zona riscaldata. Io sarei dell'idea di non considerarlo riscaldato... Diverso il discorso dell'interrato (che sta sotto la zona riscaldata e non sotto il garage)... il vano scale tra i piani è aperto sui disimpegni dei 3 piani, e l'unico vano non riscaldato confina con il terreno per una facciata e il pavimento, ma la temperatura di fatto non cambia di molto rispetto alla restante parte dello scantinato. Se mi trovassi in un appartamento con un locale del genere, probabilmente lo considererei riscaldato... qui ho il dubbio se considerare o meno l'intero scantinato, ma sarei più per il sì, nonostante che la temperatura sia sensibilmente più bassa che ai piani superiori. E tutto sommato, visto che la differenza mi è sembrata maggiore di quella che c'era tra la cantina e gli altri locali dell'interrato, considererei riscaldata anche quest'ultima. Voi cosa ne pensate?
garcangeli
8 anni fa
Il garage con SLK non al ghiaccio no... ma la forse taverna sì... la cantina no (è pur sempre una cantina! che diamine... poi il vino?)... la forse stanza per gli ospiti sì....

Ma poi ti è sembrata più bassa perchè eri particolarmente "caloroso"... o avevi un termometro con te? .... era più bassa perchè volevano risparmiare o l'impianto proprio non ce la faceva?

Io propendo per il NON riscaldato "standard": un conto è la planimetria catastale non aggiornata, altro quella non aggiornabile.
Se i locali non hanno le caratteristiche di abitabilità... forse nemmeno serve mantenere un confort abitativo, visto che presenza prolungata di persone non dovrebbe essere consentita.

Ora è vero che per edificio esistente si può usare il metodo da rilievo... ma è anche vero che si può usare quello di progetto o standardizzato. Mentre per il primo non ci sono indicazioni specifiche, per il secondo si richiede esplicitamente un uso standard. Poichè i risultati non dovrebbero differire se non per le approssimazioni, direi che l'uso standard sia caratteristica anche del metodo da rilievo.
borgo1971
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8 anni fa

Il garage con SLK non al ghiaccio no... ma la forse taverna sì... la cantina no (è pur sempre una cantina! che diamine... poi il vino?)... la forse stanza per gli ospiti sì....
/cut
Se i locali non hanno le caratteristiche di abitabilità... forse nemmeno serve mantenere un confort abitativo, visto che presenza prolungata di persone non dovrebbe essere consentita.

Messaggio originale di garcangeli:


Mmmhh... mi pare che in parte ti contraddici, visto che sia la taverna che la stanza degli ospiti non hanno caratteristiche di abitabilità, essendo completamente interrate (come tutto il piano... tanto per cambiare ho un terreno pianeggiante), con finestra in bocca di lupo. Forse solo lo studio è usato in modo abbastanza continuativo... ma il problema è capire cosa può essere considerato standard. Nonostante il termostato al PT sia unico, in ogni locale si può impostare la potenza in base alle esigenze grazie alle valvole (installate nel 2014 con la nuova caldaia), ma di fatto gli ambienti sembravano avere una temperatura piuttosto uniforme (per ogni piano).

Ora è vero che per edificio esistente si può usare il metodo da rilievo... ma è anche vero che si può usare quello di progetto o standardizzato. Mentre per il primo non ci sono indicazioni specifiche, per il secondo si richiede esplicitamente un uso standard. Poichè i risultati non dovrebbero differire se non per le approssimazioni, direi che l'uso standard sia caratteristica anche del metodo da rilievo.

Messaggio originale di garcangeli:


Credo che in un APE di progetto, si segua sopratutto la presenza dei corpi di emissione, e questo mi porterebbe a considerare riscaldato tutto l'interrato (esclusa la cantina), ma pure il garage. Certo, che con un progetto ad oggi non si potrebbe avere un locale riscaldato separato dall'esterno da un basculante in lamiera... e muri non coibentati.
Per l'effettiva differenza di temperatura, che considero comunque poco rilevante... riporto la sensazione che ho avuto scendendo al piano interrato (un po' più fresco) e poi entrando in cantina (non ho notato grandi differenze rispetto al disimpegno, anche se c'era anche il vino e la finestra in bocca di lupo aperta). Del resto la cantina confina su 3 lati e il soffitto con zone effettivamente riscaldate.
garcangeli
8 anni fa


Mmmhh... mi pare che in parte ti contraddici, visto che sia la taverna che la stanza degli ospiti non hanno caratteristiche di abitabilità, essendo completamente interrate (come tutto il piano... tanto per cambiare ho un terreno pianeggiante), con finestra in bocca di lupo.

Messaggio originale di borgo1971:


😂 😂 😂 ero ironico... 😂 😂 😂
ti pare che una stanza sì ed una no poteva andar bene?


Credo che in un APE di progetto,

Messaggio originale di borgo1971:


ma non stai elaborando un esistente degli anni '70? c'è il progetto termotecnico?
"le caratteristiche dell'edificio e degli impianti, così come rilevabili dal progetto energetico, previa verifica di rispondenza del costruito al progetto" come le rilevi?
borgo1971
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8 anni fa

ti pare che una stanza sì ed una no poteva andar bene?

Messaggio originale di garcangeli:


Una sì ed una no a scacchiera, sicuramente no. Ma escludere la cantina, potrebbe essere... (in virtù della sua destinazione).

ma non stai elaborando un esistente degli anni '70? c'è il progetto termotecnico?

Messaggio originale di garcangeli:

😂 😂 😂 Adesso rido io... 😝

"le caratteristiche dell'edificio e degli impianti, così come rilevabili dal progetto energetico, previa verifica di rispondenza del costruito al progetto" come le rilevi?

Messaggio originale di garcangeli:


Controllo che ci siano i terminali di emissione da progetto, la caldaia, muri, finestre, ecc.. idem. Ma che c'entra?
Ovvero, si apre un'altro problema: se mi trovo dei terminali di emissione nello scantinato (come capita, il committente dice all'idraulico: mettimi 2 termosifoni nel deposito, che poi ci deposito un tavolo e qualche sedia e ci faccio le feste con gli amici), non coibentato e pertanto non agibilitabile come riscaldato, semplicemente lo ignoro? IMHO, potrebbe cosiderarsi per uso occasionale, e non essere considerato nell'APE (citando il fatto e le motivazioni nelle note)... altrimenti dovrei pretendere la variante della L.10, che non potrebbe essere fatta.
Ma nel mio caso non ho questo problema. Io sarei per considerare riscaldato il piano seminterrato ad esclusione della cantina, anche se ritengo riduttivo il fatto che la norma mi imponga di considerare tutti gli ambienti riscaldati a 20°, fatto che, secondo me, in uno scantinato non dovrebbe essere considerato "uso standard"
garcangeli
8 anni fa
Io vedrei la chiave di volta nella destinazione e conformazione dei locali a permettere permanenza continuativa di persone, nonchè eventuali espressi divieti al riscaldamento da regolamenti regionali / comunali.

Non è vietata in linea di principio la presenza di impianto di riscaldamento in cantina (a meno di regolamenti specifici), ma di fatto non dovrebbe essere acceso al fine di mantenere continuativamente una temperatura prefissata.
http://www.altalex.com/documents/news/2007/06/11/l-installazione-di-un-impianto-non-costituisce-mutamento-di-destinazione-d-uso 
Mi sembra di intuire che non perchè si chiami cantina mi debba morire di freddo quando ci sto. Ma non ci posso stare continuamente.

Io non considererei tutto il basso se non sono rispettati i criteri di abitabilità: in taverna ci scendo con gli amici, accendo il riscaldamento, faccio quello che devo fare, spengo e me ne vado. All'APE non interessa... che posso stare a contare allora quante volte ci vado?

Allo stesso modo se una settimana sto male e sento particolarmente freddo che non posso impostare il riscaldamento a 22°C? ma mica lo devi considerare nell'APE.
borgo1971
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8 anni fa

Io non considererei tutto il basso se non sono rispettati i criteri di abitabilità: in taverna ci scendo con gli amici, accendo il riscaldamento, faccio quello che devo fare, spengo e me ne vado. All'APE non interessa... che posso stare a contare allora quante volte ci vado?

Messaggio originale di garcangeli:


In parte sono d'accordo, ma solo in parte.
Dovrei tralasciare un intero piano servito dall'impianto?
Tempo addietro avevo posto un quesito simile (per un solo vano, usato come lavanderia/stireria ma staccato dalla zona riscaldata), e la maggioranza mi pare si fosse espressa per considerare il vano in quanto servita dall'impianto, anche se alla fine non lo considerai.
Ho riproposto il quesito proprio perché so che si tratta di opinioni che possono cambiare in seguito a nuove norme/sentenze, visto che la norma stessa non chiarisce univocamente la questione. Ma in questo caso resto scettico, sia per via dell'estensione della parte che dovrei non considerare (e pertanto falserebbe in modo sensibile i risultati), sia per il fatto che i piani non sono compartimentali. Inoltre nello scantinato mi ritrovo un bagno regolare (la destinazione è indicata sia sul progetto che sull'accatastamento), e dei locali come lo studio e la camera degli ospiti, che in realtà prevedono la presenza delle persone. E se l'edificio fosse esistente al 1/09/1967, credo che anche il loro utilizzo non sarebbe contestabile... pertanto secondo il tuo ragionamento ci si dovrebbe basare sulle norme sanitarie vigenti all'epoca della realizzazione?!
garcangeli
8 anni fa
Sì. Se allora era concessa permanenza di persone, occorre includere le porzioni riscaldate (se poi riscaldano di meno è altro paio di maniche).

Per me il punto chiave è l'abitabilità: per i regolamenti locali ci possono stare persone indefinitamente? Lo includo. Non ci possono stare? non lo includo.
borgo1971
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8 anni fa

Per me il punto chiave è l'abitabilità: per i regolamenti locali ci possono stare persone indefinitamente? Lo includo. Non ci possono stare? non lo includo.

Messaggio originale di garcangeli:



Secondo la regione FVG, a cui ho posto lo stesso quesito, no: la presenza di un corpo emittente rende automaticamente l'ambiente parte della zona riscaldata. Senza se e senza ma.
Al limite potrebbe capitare di non vedere dei corpi emittenti, sopratutto se non se ne sospetta l'esistenza... 😉
garcangeli
8 anni fa
Ubi major minor cessat! :-)
Ci adegueremo!
borgo1971
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8 anni fa

Ubi major minor cessat!

Messaggio originale di garcangeli:



Comunque, vista la mia insistenza sul "non senso" in alcune casistiche, hanno detto che proveranno ad estorcere una posizione ufficiale al CTI 😎