GeomGC
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9 anni fa
Buongiorno, vi scrivo per avere una vostra idea su un certificato energetico in Liguria, dove dai primi giorni di Aprile è presente il nuovo software di calcolo Celeste 2.0.

Il caso in questione è il seguente: devo redigere la certificazione energetica di un complesso immobiliare costituito da tre unità, una villa su due piani di grosse dimensioni (circa 1800mc), un appartamento custode sito al piano fondi del corpo villa e una taverna seminterrata situata nella corte della villa.
Catastalmente ho un subalterno "X" comprendente villa e taverna ed un secondo "Y" relativo al solo appartamento custode.
Dal punto di vista impianti la taverna è "autonoma" (con pompa di calore aria aria e boiler ACS) mentre per villa e appartamento sono presenti due caldaie a condensazione separate, una impiegata per il riscaldamento della villa e la produzione di ACS per la villa e appartamento custode (caldaia "A") e l'altra utilizzata esclusivamente per il riscaldamento dell'appartamento (caldaia "B").
Riassumendo, questo è lo schema (sperando di essere chiaro):
- VILLA - Subalterno X - Risc.: Caldaia A - ACS: Caldaia A
- APPARTAMENTO - Subalterno Y - Risc.: Caldaia B - ACS: Caldaia A
- TAVERNA - Subalterno X - Risc./ACS : Pompa di Calore/Boiler
Il n° di certificati da produrre è 3, in accordo con gli uffici regionali, in quanto la taverna è autonoma e le due unità abitative sono distinte da subalterni differenti, seppur condividendo l'impianto ACS.

La mia domanda riguarda la fornitura di ACS ed in particolare la corretta quantificazione del fabbisogno ACS tra villa e appartamento custode. Secondo voi quale delle seguenti "strade" è la più corretta?
1.: Un unico "progetto", avente due unità immobiliari separate costituite dalle relative zone (per la villa ho diviso i due piani e la zona di vano scale interna mentre per l'appartamento ho considerato un unico vano) e n° 3 impianti (ACS Villa+Appartamento/Risc. Villa/Risc. Appartamento) "allacciati" ai due generatori per ciascuna zona di competenza.
2.: Due progetti separati per ciascuna unità immobiliare, aventi quindi impianti propri di riscaldamento ma fornitura ACS proporzionata alle superfici delle due unità (non possiedo, ovviamente, una tabella millesimale - in questo caso come posso ripartire la potenza della mia caldaia non avendo trovato, su scheda tecnica, la quota ACS?)

Aggiungo questo: ho completato l'opzione n°1, con unico progetto, con classe F per la villa (EPacs 26.06) e classe E per l'appartamento custode (EPacs 63.16).

Spero di non aver scritto stupidaggini, rendendomi conto di essere una "larva" nell'argomento (sto lentamente colmando le mie lacune in termotecnica ma il lavoro purtroppo non aspetta).
Grazie anticipatamente a tutti coloro che risponderanno.
Buonaserata

Gianluca