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9 anni fa
Salve a tutti,
sono nuovo e da poco mi sto occupando di certificazioni energetiche, per cui mi scuso per la mia ignoranza.
Il mio è un dubbio meramente normativo su un caso in cui nessun collega finora è incappato, perciò chiedo qui:

Ho questo locale commerciale che prossimamente dovrà essere ristrutturato mediante CIL (dovranno essere compiuto opere interne) e, in merito a una futura vendita/affitto, il proprietario mi ha richiesto di redigere l'APE. Il locale attualmente non ha alcun impianto di riscaldamento / condizionamento (il vecchio inquilino aveva un condizionatore ma lo ha rimosso), per cui la domanda del proprietario è: in seguito a questi lavori di ristrutturazione, devo per forza compiere opere di efficienza energetica, quali per esempio l'installazione di un impianto di riscaldamento? Il problema non è neanche economico, quanto dovuto al fatto che il locale andrà fittato o venduto, per cui risulta uno spreco di soldi montare qualcosa che probabilmente sarà cambiato o rimosso.

So che nel caso si fosse trattato di una mera certificazione dello stato di fatto, avrei potuto dichiarare semplicemente che il locale è sprovvisto di impianti e compenserà al riscaldamento mediante fonti elettriche, ma nel caso di una ristrutturazione come ci si comporta? Non riesco a chiarire questo punto leggendo l'ultima normativa.

Grazie a chi sarà così gentile di rispondermi in maniera esaustiva.
garcangeli
9 anni fa
Io andrei di DPR59/09.

Non mi pare che vi siano obblighi per la sola realizzazione di opere interne.
Metti mano all'involucro edilizio? Anche la sola demolizione dell'intonaco interno?... devi rispettare i limiti.
mecenate
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9 anni fa
Solo opere interne, rifacimento dell'intonaco (per umidità), e possibile riparazione / sostituzione di un infisso..
Il problema è che con l'intervento non si toccano i sistemi di riscaldamento (sono assenti..), e non si apportano migliorie. Il proprietario è tenuto all'efficientamento energetico? Non so se è solo un problema fiscale (agevolazioni) o un obbligo normativo, in questa casistica..
emanuelsa
9 anni fa
Io approfondirei la cosa dal punto di vista del regolamento edilizio comunale, ecc...
Premetto che non sono un Geometra e non me ne intendo molto di autorizzazioni edilizie ma penso : dal punto di vista della Agibilità edilizia una attività commerciale puo non essere dotata di impianto termico ? In Comune esiste un progetto/relazione sul contenimento dei consumi energetici (Legge 10/1991) ?
Mi verrebbe da pensare che un impianto termico ci doveva/deve essere considerando la destinazione d'uso (a meno che non si tratti di locali con licenza estiva o altre cose particolari), poi se per qualche motivo in Comune non esiste nessun documento depositato che attesti la presenza dell'impianto termico e non ti viene richiesto nulla nemmeno ora potresti tentare di non installare nulla e redigere la Certificazione Energetica secondo il DPR 59 secondo la procedura "in assenza di impianto termico".
Da quanto ho capito le opere per le quali viene presentata la CIL non interessano strutture edilizie disperdenti e impianto termico.
garcangeli
9 anni fa
Potrebbe semplicemente affittare le mura... poi il cliente mette quello vuole dentro....

Per me non deve fare nulla. Non mi sembra ricada in DPR 59/09 art.4 c.4 e DLGS192/05 art.2 c.1 lettera l-viciesquater e art.3 c.2 lettera c) punto 1)
emanuelsa
9 anni fa
Probabilmente le cose potrebbero andare cosi :
- Il tipo di intervento per il quale si presenta la CIL sembrerebbe non ricadere tra quelli per i quali vige l'obbligo di applicazione e deposito della relazione e calcolo sul contenimento dei consumi energetici, quindi non si presenta nulla in Comune e non si installa nessun impianto termico.
- all'atto della locazione o vendita si redige l'APE secondo la procedura "in assenza di impianto termico" senza grossi problemi visto che non è un documento che va consegnato in Comune
- successivamente con il nuovo affittuario/proprietario che utilizzerà i locali ad uso commerciale secondo le mie esperienze potrebbero verificarsi tre situazioni :
1) decideranno di installare un'impianto termico senza far eseguire nessun calcolo e nessun progetto (pensa a tutto l'idraulico!) e ovviamente non si comunicherà nulla in Comune e non si depositerà nulla. (70% dei casi)
2) si deciderà di presentare in Comune documentazione per l'autorizzazione ad eseguire lavori di installazione di impianto termico, si redigerà e si depositerà un progetto e una relazione attestante il rispetto della legislazione in materia di contenimento dei consumi energetici, si installerà l'impianto termico secondo il progetto con tutto quanto necessario in conformità alla legislazione vigente (rispetto del Rend. globale medio stagionale, regolazione ambiente, ecc....) (10% dei casi).
3) Non si installerà nessun impianto dal momento che il nuovo proprietario reputerà che non sia necessario. (20% dei casi)
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9 anni fa
rileggendo il punto evidenziato da garcangeli, penso che l'intervento non ricada nella "ristrutturazione importante" , poichè come superficie e come involucro è al di sotto del 25 % (è un locale piccolo, rispetto all'involucro interessa meno del 20 % DELL'INTERO EDIFICIO, non della singola unità immobiliare, a occhio), quindi mi riferirò a quello in sede di compilazione della relazione tecnica...

Grazie.
garcangeli
9 anni fa
mmmmm..... occhio che edificio in questo mare di leggi e decreti non è inteso come un normale cristiano se lo figurerebbe....
in estrema sintesi edificio e palazzo son 2 cose diverse....

Se ho ben inteso la normativa, il concetto di base è che se metti mano all'involucro edilizio (ma non per rattoppare un po' di intonaco interno che si è rovinato) devi rispettare i limiti sulle trasmittanze. Se non tocchi... nessuno al momento ti obbliga a fare nulla.


Idem per l'impianto termico,
c'è e non tocchi? non ti si richiede nulla....
non c'è e non tocchi (cioè non ne metti uno nuovo)? non ti si richiede nulla...

Cambi le partizioni interne?
non ti si richiede nulla....

Non mi sembra che da qualche parte ci sia scritto che devi vendere o affittare per forza con l'impianto termico dentro...
Potrei non sapere cosa ci verrà fatto dentro... come faccio a fare l'impianto? e se ci vuole fare la cioccolata? e se ci vuole fare il gelato? e se ci mette una palestra?

Leggi bene le definizioni dei vari termini usati il leggine e decreti, a volte ci sono sorprese...
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9 anni fa
caro garcargeli,
hai capito perfettamente la questione: il proprietario sarebbe anche disposto a mettere l'impianto, ma a che fine, se poi cambiano le esigenze? A livello comunale mi richiedono l'impianto elettrico idrico e l'asciugatura dei muri, l'impianto di riscaldamento o è asservito da fonti elettriche o non è richiesto (nel mio comune intendo).

Io ho riletto il comma da te suggerito e cito "edificio esistente è sottoposto a ristrutturazione importante quando i lavori in qualunque modo denominati (a titolo indicativo e non esaustivo: manutenzione ordinaria o straordinaria, ristrutturazione e risanamento conservativo) insistono su oltre il 25 per cento della superficie dell'involucro dell'intero edificio, comprensivo di tutte le unità immobiliari che lo costituiscono e consistono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, rifacimento di pareti esterne, di intonaci esterni, del tetto o dell'impermeabilizzazione delle coperture" ... va a capire se intendono la stessa cosa che intendo io! 😃