Mi pare vi siano state già altre segnalazioni simili sul forum (anche se prima del 2 ottobre!!)
Partendo dal presupposto che l'APE si deve fare (oppure non si vende casa???), il tecnico deve essere messo anche nella possibilità pratica di redigerlo.
Facendo quello di tutto l'edificio occorre effettuare il sopralluogo in ogni appartamento, rilevare tutti gli infissi (che potrebbero essere stati modificati nel tempo), tutte le tamponature, ecc. ecc., e quando posso entrare negli appartamenti? dopo un eventuale accordo con il detentore... che chiaramente saranno tutti subito d'accordo per favorire il buon vicinato!!
Si potrebbe procedere diversamente, focalizzando l'attenzione solo sull'appartamento in esame ed usare il metodo dei rendimenti precalcolati per il generatore di calore e indicare i rendimenti di distribuzione e regolazione pertinenti per come è fatto l'impianto centralizzato. L'emissione è quella dell'appartamento in esame.
E' poco preciso? E che precisione otteniamo nell'impossibilità di eseguire il sopralluogo in ogni appartamento? E se la caldaia serve più edifici?
Diverso vedrei il caso ad esempio per redazione di APE a seguito di interventi su parti comuni (ad es. quando si vogliono sfruttare le detrazioni del 65%): in questo caso tutti sono coinvolti ed è interesse di tutti far entrare il tecnico... e tutti si devono dotare di APE, e ritengo che lo debba avere anche l'edificio nella sua interezza, ed in questo caso suddividi l'EP edificio con le quote millesimali.
Di tecnico questa suddivisione per quote millesimali mi pare che nulla abbia, ma dal punto di vista pratico (quanto mi costa riscaldare casa) sì, dà un'idea: se ho meno millesimi (in relazione agli altri), pur sprecando !!!!, pago meno del vicino (che spreca sì di meno, ma ha più millesimi).
Mi potrei quindi ritrovare in classe E con un edificio di classe G, solo perchè (fortunosamente) ho pochi millesimi.
Il capolavoro dell'equità e della buona tecnica.... e del significato dell'APE.