Simo06
  • Simo06
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  • Classe NC Creatore della discussione
10 anni fa
Ciao a tutti,
vorrei che mi aiutaste per capire alcune cose:
So che i ventilconvettori idronici hanno bisogno di una portata minima di acqua da garantire per l'effettivo scambio termico, ma cosa succederebbe "tecnicamente" se nella batteria del ventilconvettore passerebbe una portata altamente sottodimensionata, es. 10 l/h ?? Supponiamo che entri a 70°C, perché la batteria non scambierebbe, neanche un minimo? (Tralasciando le sonde che non farebbero partire il ventilatore) Suppongo uscirebbe l'acqua dalla batteria a temperatura ambiente, non avendo quindi sufficiente deltaT tra andata e ritorno?
lbasa
  • lbasa
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  • Classe B
10 anni fa
Salve, se non risponde il produttore Aermec provo a rispondere io.
Sfogliando i manuali tecnici dei ventilconvettori i costruttori indicano le portate minime necessarie alle prestazioni dichiarate; si nota allo stesso modo che i diagrammi di prestazione al variare della portata del fluido non mostrano tratti di curve per portate percentualmente molto inferiori alle nominali (come ad es. un 10l/h).
Il calore agita le molecole; il trasferimento di calore significa che un'agitazione di una molecola fa agitare un'altra molecola, e così via; alla gamma di portate richieste dal costruttore si può prevedere l'efficacia di trasferimento del calore, dal fluido alla parete dei tubi della batteria (e da questa parete, poi, all'aria mossa), se il fluido ha un moto turbolento che consente uno scambio termico per conduzione (potente) e per convezione (debole).
A portate molto basse il moto diventa laminare e lo scambio termico perde di continuità, oltre a ridursi della sola parte convettiva.

... Supponiamo che entri a 70°C, perché la batteria non scambierebbe, neanche un minimo? (Tralasciando le sonde che non farebbero partire il ventilatore) ...


Ipotesi riscaldamento: l'aria raffredda il rango batteria più di quanto il rango batteria venga riscaldato dal fluido: si entra in un loop strano, la sonda dell'acqua (sulla parete esterna del tubo di ingresso fluido) si confonde tra termostato che chiede calore e sorgente che sembra abbandonare (gli sembra acqua fredda); primo allarme, poi rientra, poi riprende, insomma non si riesce a diagrammare un comportamento standard.
Meglio garantire al ventilconvettore ciò che ci chiede: così sapremo cosa ci risponde.