Lombo
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10 anni fa
ciao a tutti, vorrei chiedervi un po' di chiarimenti sulla questione "impianti".
Se in un appartamento c'è il classico riscaldamento con caldaia e termosifoni ma è anche presente una pompa di calore, come si considera quest'ultima? si inserisce prima la pdc e poi la caldaia di modo che quello che non copre la pdc lo copre la caldaia?
ci sono casi in cui in un appartamento risultano installate più pompe di calore e inserendole in cascata va a finire che la caldaia non serve più a niente...
Se invece c'è solo una pompa di calore e non c'è altro sistema di riscaldamento, e la pompa di calore non copre da sola tutto il fabbisogno, è corretto eseguire il calcolo simulando l'impianto con resistenza elettrica e mettendolo in sequenza dopo la pdc?
e poi le pompe di calore vanno sempre considerate? oppure solo quando superano un certo quantitativo di kw?
Grazie e scusate per le mille domande..
franlafo
10 anni fa
Dico la mia.
Tutto dipende dal come sono gestite realmente le priorità di funzionamento.
Se esiste un qualche collegamento elettrico e quindi una centralina che gestisce l'intervento sequenziale delle pompe di calore e della caldaia una al posto dell'altra od in parallelo allora è giusto inserire prima le pompe di calore e poi la caldaia e quindi sulla base delle coperture energetiche dei singoli generatori può giustamente risultare che la caldaia o qualche pompa di calore non intervenga.

Se non esiste nulla di tale regolazione allora io interpreterei le pompe di calore e la caldaia come sistemi di generazione a sè stanti quindi non li considero ( in ottica di MC parlando) insieme ma faccio due progetti uno solo per la caldaia ed il resto per le pompe di calore.
In merito alla seconda domanda, se la pompa di calore non copre la richiesta, finisce qui e basta a che pro il discorso della simulazione elettrica?

Mi risulta che anche lo splittino da 9000btu/h vada considerato " 😎 impianto😎 " con tutte le incongruenze del caso....
Solo se è un sistema non fisso allora va considerata la sogli a, se non erro, dei 5 kW.
lbasa
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10 anni fa

... Se invece c'è solo una pompa di calore e non c'è altro sistema di riscaldamento, e la pompa di calore non copre da sola tutto il fabbisogno, è corretto eseguire il calcolo simulando l'impianto con resistenza elettrica e mettendolo in sequenza dopo la pdc?

Messaggio originale di Lombo:



Salve Lombo, io scriverei "imperativamente" nelle note: La generazione termica presente risulta sottodimensionata ai fini del benessere termico stagionale"; inoltre (ma questo è solo un mio pensiero) compilerei la parte dedicata ai miglioramenti indicando un generatore termico che copra il fabbisogno termico stagionale, perchè in certificazione standard l'appartamento viene occupato in condizioni di temperatura standard per destinazione d'uso.

Riguardo al primo quesito, se la sentirebbe di contraddire Franlafo? Dovrebbe cioè indicare che a livello mensile si dichiarano i rapporti di intervento di ogni generatore, e tale indicazione dovrebbe essere riprodotta da qualsiasi altro certificatore .... con le attuali indicazioni (non si parla di alcun sistema di regolazione comune) mi pare un impresa poco credibile.

Lombo
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10 anni fa
Grazie per le risposte!
Franlafo in che senso fai due progetti separati? poi integri i risultati?
Il discorso della simulazione elettrica riguarda il fatto che mi sembra assurdo inserire una pdc per il riscaldamento che non copre tutto il fabbisogno...parlo di appartamenti tipo E.1(2) (estivi) che tante volte hanno il clima per la stagione estiva e usano la pdc solo a inizio e fine stagione..quindi al fine di coprire l'intero fabbisogno l'idea era quella di simulare la parte restante con resistenza elettrica..
inoltre non integrando con la resistenza, la classe energetica con una sola pompa di calore, magari con buone prestazioni, ma comunque non sufficiente a coprire il fabbisogno, fa andare l'alloggio in classi elevate..
Quindi, per fare un esempio: alloggio estivo con boiler e pdc che non copre il fabbisogno, voi mettete gli impianti così come sono e nelle note specificate il problema, come quello che suggerisce Ibasa? L'alloggio così va in classe C o B mentre con la simulazione con resistenza elettrica ovviamente cambia radicalmente il risultato andando intorno a una classe F (sono solo esempi..è per cercare di capire!!)
santo
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10 anni fa

Grazie per le risposte!
Franlafo in che senso fai due progetti separati? poi integri i risultati?
Il discorso della simulazione elettrica riguarda il fatto che mi sembra assurdo inserire una pdc per il riscaldamento che non copre tutto il fabbisogno...parlo di appartamenti tipo E.1(2) (estivi) che tante volte hanno il clima per la stagione estiva e usano la pdc solo a inizio e fine stagione..quindi al fine di coprire l'intero fabbisogno l'idea era quella di simulare la parte restante con resistenza elettrica..
inoltre non integrando con la resistenza, la classe energetica con una sola pompa di calore, magari con buone prestazioni, ma comunque non sufficiente a coprire il fabbisogno, fa andare l'alloggio in classi elevate..
Quindi, per fare un esempio: alloggio estivo con boiler e pdc che non copre il fabbisogno, voi mettete gli impianti così come sono e nelle note specificate il problema, come quello che suggerisce Ibasa? L'alloggio così va in classe C o B mentre con la simulazione con resistenza elettrica ovviamente cambia radicalmente il risultato andando intorno a una classe F (sono solo esempi..è per cercare di capire!!)

Messaggio originale di Lombo:



sono d'accordo con Lombo. Se il fabbisogno non viene coperto bisogna comportarsi come nel caso di mancanza di impianto termico e ipotizzare che il confort venga raggiunto con ausiliari elettrici. Quindi basta inserire il generatore elettrico dopo la pdc e MC fa il resto
Lombo
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10 anni fa
Scusate ma riprendo l'argomento perchè non mi è ancora chiaro il concetto delle PDC...
Nel caso in cui in un appartamento, per il riscaldamento, ci siano sia la pompa di calore aria-aria che una caldaia c'è la possibilità di inserire la pdc facendo in modo che lavori solo in alcuni mesi facendo poi subentrare la caldaia? o un modo per farle lavorare contemporaneamente? altrimenti se la pdc da sola copre tutto il fabbisogno la caldaia inserita dopo non lavorerà mai..come già detto in precedenza..
albertop
10 anni fa
La 11300-4 contempla il fatto che la PdC sia inserita in impianto bivalente (ovvero due generatori). Il fatto di attivare la PdC o la caldaia in determinati periodi dell'anno non può comunque essere lasciato all'utente. A questo scopo la normativa prevede una "temperatura bivalente" al di sotto della quale il sistema automaticamente attiva un generatore ausiliario e la Pompa di Calore si disattiva (alternato) oppure continua a lavorare (parallelo).
Se la PdC riesce da sola a coprire tutto il fabbisogno, la caldaia non lavorerà mai.
Non lavoro più su questo software. Non inviatemi messaggi privati. Per assistenza sul software utilizzate la pagina contatti  di questo sito. Grazie. Alberto.
lbasa
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10 anni fa

... Nel caso in cui in un appartamento, per il riscaldamento, ci siano sia la pompa di calore aria-aria che una caldaia c'è la possibilità di inserire la pdc facendo in modo che lavori solo in alcuni mesi facendo poi subentrare la caldaia? ...

Messaggio originale di Lombo:


Partecipazione breve (per i miei tempi) ma l'argomento è molto serio, ed in questo forum si interseca sempre.

Albertop ci dice ciò che la 11300-4 ci consente di indicare quali dati di ingresso, ma l'ipotesi Lombo è il caso più difficile da classificare in termini di certificazione; o meglio, è più difficile concordare fra ciò che si interpreta come "impianto reale come rilevato" e funzionamento reale nei possibili gradi di occupazione.

Se a monte delle 11300-2 e 4 andiamo a vedere la norma padre (famiglia 15603) vediamo alcuni punti base:
- partizionamento dell'edificio: per zone di sistemi impiantistici si intendono i locali serviti dal medesimo circuito di un sistema tecnico;
- interconnessione: principio generale: per descrivere impianti complessi occorrono "nodi" per connettere circuiti utenti e circuiti di generazione I nodi connettono anche impianti di tipo diverso (i "nodi"); solo così si individuano le priorità.

Ora: in presenza di fluido vettore aria per la PdC e di fluido vettore acqua per la caldaia, con quale probabilità una realtà di impianto ci confermerà ciò che mettiamo in certificazione, cioè che sopra Tbiv esterna lavora solo la PdC e sotto Tbiv esterna lavorano insieme?
E' quasi più confermabile dalla realtà assegnare alla PdC il fittizio scopo di trattare aria in VMC (che non c'è, ma renderebbe i risultati finali di energia più simili alla realtà.

Un' ultima cosa a beneficio di MC: non è utile solo per certificazione, ma anche per diagnosi di riqualificazione (es incentivi fiscali): in questo caso per Tbiv può essere utilizzato il valore di T che rende meno conveniente la PdC rispetto alla caldaia "in termini economici (COP)", non "in termini energetici (FC)".