lucio
  • lucio
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  • Classe NC Creatore della discussione
11 anni fa
Buona sera a tutti; spero che qualche termo-tecnico mi possa aiutare.
Sto cercando di fare una certificazione ( con 155 CE/PE) per un appartamento con impianto autonomo dotato di una caldaia ad alto rendimento per riscaldamento e acs; sulla targhetta della caldaia non è riportata la potenza dell'elettropompa ma ho solo la scheda tecnica della ditta ( CHAFFOTEAUX . mod.Mira Comfort 24CF ).
In base alla potenza elettrica assorbita (W91) riportata nella scheda dovrei poterla ricavare ripartendo i watt totali tra bruciatore (1/3) e circolatore (2/3), ma di questo non sono sicuro ( xchè sono un architetto e purtroppo non ho molta familiarità con le problematiche relative all'IMPIANTO).
Riporto qui sotto anche gli altri dati della scheda, qualora la mia ipotesi fosse sbagliata ( presumo CHE LA POTENZA ELETTRICA ASSORBITA DALLA POMPA NON INCIDA MOLTO SUi VALORI DELL'EPgl, DELL'EPi E DEL EPacs. ma vorrei poter CAPIRE O SAPERE SE C'E UN ALTRO METODO?!!).
RINGRAZIO CHI MI PUO' DARE UNA MANO magari suggerendomi anche qualche fonte bibliografica-sito web x colmare le mie carenze sul dimensionamento delle caldaie e dell'impianto di riscaldamento.
b]Parte elettrica[/b]
Potenza elettrica assorbita totale W 91
Potenze
Portata termica max\min (riscaldamento) kW 26,0 / 9,5
Portata termica max\min (sanitario) kW 26,0 / 9,5
Potenza termica max\min (riscaldamento) kW 24,0/8,0
Potenza termica max\min (sanitario) kW 24,0/8,0
Rendimenti
Rendimento alla portata termica nominale % 90,5
Rendimento al 30% della portata termica max % 89,8
Temperatura di riscaldamento max/min (alta temperatura) °C 85/35
Temperatura acqua sanitaria max/min °C 60/40
Grazie! e buon serata. lucio
gieffe
  • gieffe
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  • classe D
11 anni fa
Di solito metto 50 W per il circolatore.
Se vuoi essere più preciso potresti consultare il sito della Wilo o della Grundfos, ad esempio, e scaricare i dati tecnici di una pompa simile ad una di quelle montate sulle caldaie murali.
lbasa
  • lbasa
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  • Classe B
11 anni fa
Salve Lucio,
Le fa onore chiedere altrui opinioni o riferimenti per quegli argomenti non completamente dipanati dalla formazione didattica e che il mondo del lavoro porta a dover trattare. Il DPR 75-2013, prescindendo ora dalle molte omissioni interpretative, motiva una doppia definizione di "tecnico abilitato" distinguendo fra tecnico abilitato alla professione e tecnico abilitato alla certificazione; l'argomento è di principale interesse nei forum tecnici quale questo; dal DPR prendo il seguente paragrafo (art 2 cm 3):
"... ove il tecnico non sia competente in tutti i campi sopra citati o nel caso che alcuni di essi esulino dal proprio ambito di competenza, egli deve operare in collaborazione con altro tecnico abilitato in modo che il gruppo costituito copra tutti gli ambiti professionali su cui è richiesta la competenza ...".
In generale (per questa certificazione e per le future) sarebbe auspicabile integrare le competenze mancanti con partnership fra tecnici (comprendo la difficoltà nel considerare, in questi casi, gli accordi economici).
Per la mia formazione ad esempio, oltre al corso abilitante, apprezzo il visitare e leggere forum di discussione specializzati come questo o altri, oppure sfrutto il web che mette a disposizioni lezioni di didattica superiore (che differenza col pre-internet ...); questo ad esempio è un forum misto (oltre che educato), ci sono poi forum di professionisti che allargano davvero gli orizzonti (se abbiamo giusta umiltà). Usi in questo forum la funzione "cerca" disponibile nella barra in alto, è preziosa.

Nel Suo caso attuale (penso per calcolo standard): il considerare di poter separare assorbimenti di ausiliari elettrici fra sistema di generazione e di distribuzione nasce, correttamente, dall'arrivare ai rispettivi fabbisogni stagionale secondo due considerazioni diverse (in generazione gli ausiliari lavorano in funzione del fattore di carico, in distribuzione lavorano 24h/24h a meno che il sistema regolazione non introduca ulteriori giustificazioni) e quindi il risultato teorico differisce; partendo dai dati in possesso il trovare rispettivi pesi può rivolgersi contro al modello standard di certificazione; ad esempio:
- di solito le Chaffoteaux (è una murale?) ha 1 circolatore interno; ma in altri casi? Ci possono essere + pompe interne per riscaldamento, ed anche una pompa per ACS; come dare consiglio?
- le pompe, intese in generale come elemento meccanico costruttivo, sono dichiarate dai rispettivi costruttori mediante uno o + grafici (meno spesso tabelle) che mettono in relazione prevalenza con portata teorica ed anche assorbimento elettrico con portata; nei casi fortunati si trovano tali grafici (non è il Suo caso a quanto pare) ma questo non è ancora definitivo perché teoricamente ci sono in caldaia (come in centrale termica) circolatori a portata costante ed a portata variabile, elettromeccaniche o elettroniche, a giri fissi ed a giri variabili; come dare consiglio?
- anche avendo i grafici come si individua il punto di lavoro? Occorre conoscere l'impianto, tracciarne la retta di carico e trovare il punto di assorbimento; come lo può fare un certificatore che non abbia acquisito casistica di relazione numerica fra progetto ed installato?
- recentemente in questo forum si sta sviluppando una discussione sull'allegare il libretto d'impianto all'APE; l'ultimo controllo sulla caldaia è reperibile ed è entro i termini temporali di validità? ha dato esito positivo? Basarsi sulla scheda tecnica è considerato (e confermato dalla Legge 90-2013) insufficiente per valutare le prestazioni del generatore.

- proseguendo comunque nel trovare una quadra e superare in qualche modo l'ostacolo nell'individuare, per i consumi elettrici, i rapporti fra W assorbita dal circolatore ed il resto, consideri che il circolatore deve garantire una portata Q, (individuata dall'impianto) vincendo perdite/forze contrarie, cioè inducendo pressione (prevalenza H) che le controbilanci; nel modello teorico (e per corrette unità di misura) Pw = Q*H; da esso si tiene poi conto di semplificazioni (nel calcolo della portata si semplifica la relazione fra volume e massa ipotizzando densità = 1000) e si tiene conto delle condizioni peggiorative (dalla potenza nominale all'asse si aggiunge il fattore rendimento per arrivare all'assorbimento); quale rendimento adottare? 0,7? 0,76? 0,67?
- in funzione delle dimensioni d'impianto operative (comprese le ipotesi di scarico fumi) nel mercato delle 24 kW ci sono caldaie con pompe interne a prevalenza superiore ed altre inferiore (ciò influisce anche sugli assorbimenti); personalmente penso che ipotizzare generalmente 50W sia sottostimante, confermerei il rapporto 2/3 1/3 (è una caldaia non a condensazione, la potenza del ventilatore aria è limitata) INDICANDO NELL'ATTESTATO LA SCELTA FATTA, altrimenti come affrontare un controllo di altro certificatore con proprie considerazioni (va a farsi benedire il concetto standard)?

In alternativa usi i prospetti per valori precalcolati in presenza di caldaie esistenti (e se le condizioni di esercizio sono quelle definite per l'utilizzo di tali prospetti).

lucio
  • lucio
  • 58.4% (Neutro)
  • Classe NC Creatore della discussione
11 anni fa
gent. GIEFFE e LBASA Vi ringrazio.
Vedo, con piacere ancora una volta che, con le VS. risposte, questo Forum, si dimostra ricco di tecnici DISPONIBILI E SOLLECITI nel fornire concreti suggerimenti e proposte .. ad illustri sconosciuti (!!!) che si presentano alla discussione comune con il loro carico di incertezze sia con puntuali riferimenti di carattere generale alla normativa di settore che con positivi accenni alle opportunità di offerte e/o disponibiltà di partnership che, alle volte, potrebbero, malgrado le distanze geografiche,nascere.
Detto questo andrò a visitare i siti suggeriti da GIEFFE - sperando di trovare caldaie con caratteristiche simili alla mia; e poi ti farò sapere.

Riprenderò invece , come mi è possibile nell'ordine LE ARGOMENTAZIONI DI LBASA.
a) sono d'accordo sulla partnership, anche se le distanze geografiche delle rispettive sedi di lavoro specie x certe tipologie di lavori - come ad es. la certificazioni- sono solo uno degli aspetti , anche se non l'unico o il più importante;
b) la funzione cerca non l'ho mai usata, proverò.
c) " anche avendo i grafici come si individua il punto di lavoro? Occorre conoscere l'impianto, tracciarne la retta di carico e trovare il punto di assorbimento; come lo può fare un certificatore che non abbia acquisito casistica di relazione numerica fra progetto ed installato?"
Giusto!
Posso solo aggiungere che la scheda tecnica riporta un grafico con una Prevalenza disponibile da 3,9 bar (a rubinetti chiusi) a una portata max di 1300l/h . Domanda: posso da questo grafico avere indicazioni x ricavare la potenza assorbita dal generatore e dalla pompa x l'acs ? non credo proprio. Tutti gli altri dati richiesti x diagnosticare bene le caratteristiche ed il funzionamento dell'impianto x trovare la quadra , mi hanno messo in difficoltà in quanto non sono in grado di ricavarli.
Dovrò QUINDI ,COME MI HA SUGGERITO, LIMITARMI AD APPLICARE IL rapporto 2/3 1/3... INDICANDO NELL'ATTESTATO LA SCELTA FATTA.
d) PROVERO ANCHE AD USARE - se possibile- I PROSPETTI PER I VALORI PRECALCOLATI E CONFRONTARE I RISULTATI del Epgl , Epi e Epacs CON LE DUE DIVERSE SOLUZIONI; le differenze fra metodo il Direttiva e quello dei valori precalcolati potrebbero però anche essere consistenti xchè l' ho già riscontrato in altri casi.
e) alla fine della "giostra" credo comunque CHE QUALSIASI SIA IL METODO SEGUITO BISOGNERA' SEMPRE ESSERE IN GRADO DI CAPIRE E GIUSTIFICARE SOLO CI0 CHE SI E' IN GRADO DI CAPIRE E DI GIUSTIFICARE.
PUO' SEMBRARE UN FINALE ALLA "CATALANO" ma ciò è vero solo quando il margine di errore nella valutazione dei risultati non è eccessivo ( e non crea danni o inganni al cliente ai fini di una consapevole valutazione dei suggerimenti migliorativi da fornire x la riqualificazione energetica dell'u. imm. ) ma se ne assume professionalmente la personale responsabilità. buona serata. e.... grazie ancora.Lucio
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