Salve a Tutti,
nella presente discussione appare un argomento che "sembra" mettere d'accordo da diverso tempo la maggior parte dei partecipanti a discussioni web-pubbliche in questo come in altri forum: mi riferisco all'utilizzo del prospetto 13 della UNI TS 11300-2 in vigore (che, come precisato da Albertop, è modificato in inchiesta pubblica come prospetto 31).
Per la maggioranza, la "famosa" lineetta (-) in corrispondenza della voce Negozi viene attribuita a consumo medio mensile specifico = 0; provo a stare dalla parte dell'opinione prevalente:
"Tutti gli edifici con una destinazione d’uso individuata nel prospetto 13 (ma anche il 12) hanno, a prescindere dall’esistenza o meno di un sistema realmente esistente di produzione ACS, un fabbisogno che deve essere quantificato; queste condizioni sono quindi standard e non devono essere alterate, se non in presenza di informazioni certe più approfondite e, soprattutto documentabili; il fabbisogno di un negozio è nullo, rientrando nella categoria commerciale E5 per la quale la Norma non individua (in quanto non rilevante a livello statistico) un fabbisogno significativo".
Le certificazioni in Lombardia ed Emilia Romagna tengono conto, diversamente dalla prassi nazionale, del fabbisogno per Negozi (in Lombardia anche per gli E8) e ciò mi spinge a muovere i seguenti dubbi:
1) a livello nazionale la prassi non deve essere seguita in ogni caso; per valutazioni di calcolo "A3" o di esercizio è possibile utilizzare valori diversi da quelli riportati di riferimento statistico, quando disponibili e giustificati da rilevazioni di centraline o da misure (l’origine di dati deve essere precisata nel progetto / L10 / APE per riqualificazione).
2) nel prospetto 13 esiste la voce generica "Scuole" con lineetta (-) (e la voce specifica "Scuole materne e asili nido" con valore statistico); la prassi considera nullo il fabbisogno ACS per tutte le scuole di grado superiore allo 0 in ogni occasione di redazione APE?
3) l'APE è relativo alle categorie d'utilizzo ex DPR 412-93: la categoria E8 (Edifici produttivi) non compare nel prospetto 13, la prassi nazionale considera per essa fabbisogno ACS = 0? (mi rispondo da solo: si, considera = 0)
4) se in APE si ammette la prassi, e la prassi indica ACS = 0 sia per negozi che per scuole primarie/secondarie che per edifici produttivi portando a testimonianza il prospetto 13, perché in tale prospetto si omesso volutamente l'E8 ed invece si è lasciato l'E2 e l'E5 con l'indefinita lineetta?
5) il fabbisogno ad es. per uffici tiene conto della superficie e sottende che l'utilizzo sia prodotto dai bisogni standard delle persone effettivamente presenti (lavoratori, non clienti), come faceva la vecchia Raccomandazione CTI 03/3; i negozi non hanno pure lavoratori presenti (a prescindere dai clienti)? Effettivamente i negozi reali possono essere esosi di ACS (barbieri) o parchi (librerie) e ciò potrebbe giustificare la lineetta: non è calcolabile una statistica (che è diverso da: non è considerato consumo a livello standard).
Naturalmente questo dubbio decade automaticamente se Albertop ci informasse su chiarimenti diretti e provenienti da fonti CTI o Ministeriali.