pipe
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18 anni fa
Salve mi chiamo Alessandro, e ho un dubbio da porvi:

 

Se abbiamo un edificio con 2 unita abitative, quindi due impianti autonomi, secondo il D.L. 19/08/05 n. 192 dovremmo compilare 2 relazioni, uno per ogni impianto.

Quando inserisco una superficie di separazione tra le due unita abitative, il programma mi imposta il DT tra i due locali = 0, questo è giusto se i due locali fossero alla stessa temperatura, e cioè i due impianti fossero accesi alla stessa maniera; ma se tutto ciò non fosse vero? cioè se uno dei due impianti fosse spento?

Il locale con l'impianto spento sarebbe del tipo non riscaldato, e quindi ci sarebbe un DT diverso da 0 tra i due locali, e quindi quella superficie sarebbe disperdente.

La mia domanda è:

come mi devo comportare con quella superficie?

La devo considerare disperdente oppure no? e se si, come faccio  a         impostare il DT diverso da 0?

La legge impone qualcosa?

           

Recentemente ho usato un programma che mi permetteva di impostare la temperatura della zona sia a generatore acceso (es 20°C) sia a generatore spento (es 15), questo MCImpianti lo può fare?

 

Grazie per la vostra attenzione.

La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo.
albertop
18 anni fa

[postby]pipe

 un programma che mi permetteva di impostare la temperatura della zona sia a generatore acceso (es 20°C) sia a generatore spento (es 15), questo MCImpianti lo può fare?

 


Innanzitutto benvenuto.
No, MC Impianto non usa questo metodo. Non sta scritto da nessuna parte che si può fare (o si deve fare) così. Può essere un modo per progettare meglio gli elementi terminali ma non per calcolare un fabbisogno convenzionale (ecco la parola magica !!!). La normativa impone anzi che l'edificio sia mantenuto alla medesima temperatura (20°C). Solo in questo modo si ottiene un valore, appunto, convenzionale; in caso contrario sarebbe "a discrezione del progettista" (poi a 15°C costanti ...).


Secondo la nostra interpretazione della norma gli impianti devono essere mantenuti alla medesima temperatura. Se ci sono delle indicazioni diverse ben volentieri possiamo implementarle (è ovvio che non possiamo seguire quanto indicato da una software house che vorrebbe sostituirsi ai comitati normativi).


Con il nuovo D.L. gli elementi divisori devono avere una trasmittanza massima di 0,8 W/m² °C. Questo significa che una parete con le dimensioni di 4 metri x 2,7 disperde questa quantità di calore (considerando il "vicino assente" a 15°C):


0,8 * (4*2,7) * (20-15)=42,2 W


Una lampadina?


Ovviamente, sempre disponibili ai giudizi e a prendere in considerazione altre proposte.


Alberto


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pipe
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18 anni fa

Grazie per il chiarimento.


Buon lavoro


La matematica è l'alfabeto con cui Dio ha scritto l'universo.
studio17
18 anni fa

Personalmente avevo sempre usato le pareti divisorie interne fra unità abitative riscaldate considerando un delta t (circa di 4°C) anche per il calcolo del Cd quindi influivano e non poco sulla superficie lorda. Parlando con Pasqualini ho scoperto che in realtà questo non era proprio corretto ai fini del calcolo della sup. lorda anche se la norma a parere mio non era molto chiara. Adesso il decreto 19/08/2005 n. 192 è chiarissimo....(almeno una cosa!!!); vanno calcolate le dispersioni solamente delle strutture verso locali NON DOTATI DI IMPIANTO DI RISCALDAMENTO).


Comunque poi per il calcolo degli elementi terminali (dimensionamento che lascia per fortuna ancora un minimo di decisione al progettista) considerano tutte quelle strutture confinanti con altri locali che potrebbero essere non riscaldati anche se dotati di impianto di riscaldamento.


Saluti a tutti