Buongiorno
Scrivo per avere chiarimenti sul calcolo delle PdC secondo la UNI/TS 11300-4.
Messaggio originale di ale_:
Riguardo il software o la norma? Qui siamo in sezione MC 11300 quindi riguardo il software.
Ho notato che, in un sistema combinato risc+ACS, il fabbisogno energetico per la produzione di ACS viene calcolato sempre facendo riferimento ad una temperatura di erogazione di 40°C.
Messaggio originale di ale_:
Non è vero. Nel software la temperatura di uscita dalla PdC viene esplicitamente richiesta all'operatore (si tratta di un dato di progetto). Probabilmente dalla nuova norma divnterà 48 gradi (mi sembra di ricordare); per ora è un dato libero.
Per il calcolo dell'energia assorbita dalla PdC viene invece considerata (per il calcolo della potenza fornita e dei COP alle vari Text) una temperatura di mandata che è sempre pari alla temperatura di mandata del circuito di riscaldamento.
Messaggio originale di ale_:
Non è vero. L'energia assorbita è funzione della temperatura di uscita dalla pompa di calore (groupbox "Temperature dell'acqua") e della temperatura dell'aria esterna (dato climatico) basando il calcolo sulla tabella dei dati prestazionali della PdC.
- la norma non mi sembra (ho solo la bozza) che escluda la possibilità di eseguire i calcoli considerando due diverse temperature per la stima delle potenze e dei COP relativi ai due servizi. Come mai dunque la scelta di considerare sempre la temperatura di mandata lato riscaldamento ?
Messaggio originale di ale_:
Non è così. Si è scelto di gestire un'unica temperatura di uscita dalla PdC (che non è legata al riscaldamento ...) perchè i tecnici di Aermec ci hanno detto che normalmente una pompa di calore DEVE avere un serbatoio di accumulo quando viene utilizzata per produrre acqua calda ad uso sanitario (quindi unica temperatura). Se qualcuno ci chiede di introdurre due differenti temperature per i due servizi com'è attualmente per i generatori a combustione lo facciamo. Due livelli di temperatura significa che in una PdC si hanno due uscite separate per riscaldamento e per acs? Ma ci sono in commercio PdC di questo tipo?
- Inoltre: consideriamo la presenza di un accumulo lato ACS caricato ad una temperatura ad es. di 55°C. Il calcolo del fabbisogno per ACS è riferito alla temperatura di erogazione quindi con riferimento alla una temp. a valle della valvola miscelatrice. Ma io lo voglio tenere a 55°C. In base all'impostazione adottata nel sw, dovrei allora impostare un temp. di mandata riscaldamento di 55°C supponendo che per la maggior parte dei BIN, la PdC mi lavori a tale temperatura.
Onestamente mi sembra un controsenso.
Messaggio originale di ale_:
Anch'io, altrettanto onestamente, non riesco a capire questa contestazione.
- Ultima domanda: ma nela produzione di ACS, la pompa di calore lavora sempre con fattore di carico CR pari ad 1 ?
Messaggio originale di ale_:
La 11300-4 (anche nella bozza) non dice che per la produzione di acs si deve applicare il fattore di carico. E ci siamo ben guardati dall'applicarlo. Non siete contenti? 😉
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