Continua la vitalità italiana per una matematica creativa; questa volta prendiamo un esponente dell'Esecutivo Nazionale.
L'Onorevole Yoram Gutgeld è da settembre 2014 Consigliere del Presidente del Consiglio, e da marzo 2015 Commissario alla revisione della spesa (Spending Review).
Il 2 novembre scorso è uscita una sua intervista su un quotidiano nazionale:
http://www.corriere.it/economia/16_novembre_02/gutgeld-l-italia-stiamo-riducendo-divario-crescita-l-europa-b75e6ef8-a13f-11e6-9f94-044d5c37e157.shtml Il titolo è eloquente "
Stiamo riducendo il divario della crescita con l’Europa".
Estraendo da questo scampolo di intervista:
"...
Si spiega con l’incertezza da referendum anche la performance deludente della crescita?«
Non parlerei di performance deludente. Premesso che la nostra crescita non ci soddisfa, stiamo recuperando il divario verso l’area euro. Fra il 2004 e il 2013 lo scarto medio di crescita fra l’Italia e l’Europa era dell’1,6% in meno per noi ogni anno. L’anno scorso è sceso a 1% e quest’anno scenderà ancora. Stiamo riducendo il gap sul resto d’Europa e lo stiamo facendo senza il contributo diretto della spesa pubblica»".
Quindi la Sua tesi è:
1 - negli anni scorsi lo scarto medio era dell'1,6%;
2 - l'anno scorso lo scarto è dell'1%;
Result - stiamo riducendo il gap.
Bene.
Prendiamo l'Eurostat? Prendiamo.
https://europa.eu/european-union/documents-publications/statistics_it Estraiamo i dati sulla variazione del tasso di crescita, anno su anno, dal 2004 al 2015:
http://ec.europa.eu/eurostat/tgm/table.do?tab=table&init=1&plugin=1&language=en&pcode=tec00115 Prendiamo ad esempio il
2007: Europa + 3%, Italia + 1,5 %.
Il divario è 1,5%.
Ora prendiamo il
2015: Europa + 2,2%, Italia + 0,7%.
il divario è 1,5%.
Oops.
In realtà c'è da molti mesi una (
furbesca) differente veduta dei dati di ingresso fra Italia ed Europa; infatti alla domanda successiva, così spiega il luminare della Spending Review:
"
Che però non è scesa. Che intende dire?«
Be’ non è proprio così. Se guardiamo all’andamento del prodotto al netto degli effetti sulla spesa pubblica, la nostra crescita è superiore a quella tedesca. Quella cumulata negli ultimi sei trimestri, con l’ammontare della spesa pubblica in calo, è dell’1,4%. Tolto l’effetto del contenimento della spesa pubblica, sarebbe stata all’1,5%» ".
Diamogli ragione (pure ai fessi, si dice ...) e cambiamo il dato italiano del 2015 da 0,7% ad 1,4%; a questo punto il divario con l'Europa sarebbe dello 0,8% (simile all' 1% indicato in intervista).
La tesi vera è questa:
1 - Immaginiamo un mondo in cui tutti crescono al 3% annuo salvo il "Paese dei Balocchi" che cresce a 1.5%.
2 - Poi immaginiamo un altro mondo in cui tutti crescono a 2,2% e il "Paese dei Balocchi" allo 1,4% (in realtà allo 0,7%).
3 - Per Gutgeld il "Paese dei Balocchi" sta DIMINUENDO lo scarto!
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