ingdanca
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18 anni fa

Ma perchè ci ostiniamo tutti a nascondere i nomi di altri software che non offrono i risultati "promessi" se la pubblicità comparativa è stata ormai introdotta nel nostro codice?


Al contrario sapere esattamente quali programmi funzionano, o perlomeno aderiscono meglio alle ipotesi normative, sarebbe un utile vantaggio per chi opera nel settore ed è tempestato quotidianamente da offerte pubblicitarie non pienamente verificabili se non al momento dell'acquisto definitivo.

albertop
18 anni fa

Indipendentemente dal fatto che sia legalizzata la pubblicità comparativa, direi che è assolutamente possibile esprimere giudizi sui software.
E' chiaro che nella valutazione di un software entra anche una componente soggettiva molto importante (pensiamo ad esempio a chi vuole per forza utilizzare Linux piuttosto che Mac, etc).


Questo argomento è interessante quindi vorrei buttare "benzina sul fuoco" con alcune considerazioni personali.


Nel caso dei software che interessano questa discussione è preponderante il fatto che il risultato di un'elaborazione debba essere presentata ad un organo pubblico che provvede ad archiviarla, si deve firmare la dichiarazione di rispondenza alla legge 10/91, e molti altri aspetti che, se interpretati alla lettera, potrebbero creare seri danni al professionista.
Dalla mia esperienza personale, quando deve fare qualcosa che poi va dichiarato, il professionista pensa che il software sia la panacea a tutti i suoi mali. E' quindi alla perenne ricerca (non gliene va bene nessuno!!!) del software che riesca a completargli il lavoro senza errori (o perlomeno che gli faccia credere questo) e con un modesto impiego di tempo.
Il software perfetto dovrebbe essere quello che fa tutto con il minor numero di informazioni in ingresso.


Ricordo che per molti anni - non sto parlando di moltissimi anni fa - la stragrande maggioranza dei progettisti utilizzava un software di calcolo termotecnico (ora fortunatamente il numero di quegli utenti si è ridimensionato) che aveva dei buchi più grandi dell'edificio di cui si progettava l'isolamento. Perchè era il più usato? Semplicemente perchè aveva dei valori predefiniti che consentivano al progettista di inserire solamente le superfici disperdenti e provvedeva da solo, senza l'intervento del progettista, a completare la relazione. Nella maggioranza dei casi le verifiche erano altresì positive (sempre grazie ai "default"). Perchè allora il progettista dovrebbe arrovellarsi per cercare di capire il funzionamento di un software dal momento che questo faceva tutto da solo?


Ripeto, purtroppo si tende a pensare che il software debba essere in grado di fare tutto ma se vogliamo un programma, cito: "che aderisce meglio alle ipotesi normative", dobbiamo utilizzare un diverso metodo di valutazione.


Un altro problema è la carenza nella conoscenza di quello che il software è tenuto a dare. In una mia "vita precedente" (Pragma, ora Ipsoa che qualcuno sicuramente conoscerà) ho seguito software destinato alla compilazione delle dichiarazioni dei redditi. Ebbene, c'era chi telefonava per chiedere la differenza fra "deducibile" e "detraibile"; non ci crederete ma qualcuno ora ci ha telefonato chiedendo la differenza (in MC Impianto) fra "resistenza" e "trasmittanza" (è solo uno degli esempi che più mi ha colpito).
Senza falsa modestia, se io dovessi utilizzare qualunque software termotecnico disponibile in Italia sono convinto di poter ottenere risultati molto simili pur con metodologie di lavoro diverse. Questo perchè conosco TUTTE le operazioni che il programma deve fare.


E' chiaro che, in linea di massima, tutti i software sono aderenti alla normativa. C'è chi lo fa in maniera più completa (MC Impianto) e chi meno (gli altri) ... chi permette di entrare a fondo in un argomento (MC Impianto) e chi meno (gli altri) ... Come controparte qualche software, dato il numero inferiore di opzioni, può sembrare più comodo o facile da utilizzare.
A parte gli scherzi, noi - sto parlando a nome dello Staff che realizza MC Impianto - non possiamo fare "pubblicità comparativa" ma possiamo sicuramente consigliare il nostro software. Il fatto che sia a volte complesso è dovuto al fatto di essere completo: tutte le opzioni normative sono previste.
E' inutile andare in cerca di altri software. Quello "buono", è qui!!!   


In ogni caso è sicuramente interessante una discussione anche sugli altri software.


Alberto


Non lavoro più su questo software. Non inviatemi messaggi privati. Per assistenza sul software utilizzate la pagina contatti  di questo sito. Grazie. Alberto.
ingdanca
  • ingdanca
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  • classe D Creatore della discussione
18 anni fa

    e se per caso il problema non fosse un altro?


Non di rado, infatti, accade che i soggetti preposti alla compilazione di un programma di calcolo (qualsiasi programma: strutturale, termotecnico, idraulico) non sono addetti ai lavori bensì "programmatori puri" .


E' ovvio che l'alta professionalità informatica non equivale ad un'analoga competenza ingegneristica (intendendomi di un poco di programmazione ed essendo allo stesso tempo ingegnere ti assicuro che la semplice traduzione in linguaggio di programma di aspetti normativi non sempre è possibile).


In questo senso, l'affermazione "il software fa tutto" è comprensibile fino ad un certo punto se poi all'atto pratico qualcosa non funziona. Il problema, in questi casi, è capire cosa non va: in questi casi quando si chiedono spiegazioni (e ti assicuro che se ne chiedono parecchie) si scontrano le "due anime" viste in precedenza.


Concordo, quindi, che talora è meglio operare con software apparentemente più semplici ma che consentono anche a coloro che che lo utilizzano un più immediato "controllo" delle operazioni previste.


 


 

albertop
18 anni fa

[postby]ingdanca

Non di rado, infatti, accade che i soggetti preposti alla compilazione di un programma di calcolo (qualsiasi programma: strutturale, termotecnico, idraulico) non sono addetti ai lavori bensì "programmatori puri" .



ed è giusto che sia così.


[postby]ingdanca


E' ovvio che l'alta professionalità informatica non equivale ad un'analoga competenza ingegneristica (intendendomi di un poco di programmazione ed essendo allo stesso tempo ingegnere ti assicuro che la semplice traduzione in linguaggio di programma di aspetti normativi non sempre è possibile).



Il compito di un bravo programmatore è quello di trasferire in maniera efficiente algoritmi di calcolo. Non deve fare nient'altro.


Esiste da sempre questa diffidenza per cui sembra che un programmatore non possa sviluppare bene software tecnico. Non sono assolutamente daccordo.
Se gli "aspetti normativi" (algoritmi) sono esposti in maniera sufficientemente comprensibile, il programmatore non avrà alcuna difficoltà a tradurli in linguaggio per computer. Le norme sono state concepite (e lo saranno sempre di più nel futuro) per essere tradotte in software. Se non lo sono, sono incomplete le norme, non il programmatore !!!
Nel caso contrario (cito il mitico Rocco: "e io di software me ne intendo ..."), quando è il tecnico che realizza un software il risultato è purtroppo fra i peggiori. La motivazione è semplice: se il tecnico la pensa in un modo, ritiene che tutti debbono pensare allo stesso modo. Il "programmatore puro" è invece un personaggio asettico: può creare un prodotto migliore o peggiore ma non ci deve mettere del suo. Nel caso in questione ci sono delle norme oggettive che non devono avere interpretazioni soggettive.


[postby]ingdanca


In questo senso, l'affermazione "il software fa tutto" è comprensibile fino ad un certo punto se poi all'atto pratico qualcosa non funziona. Il problema, in questi casi, è capire cosa non va: in questi casi quando si chiedono spiegazioni (e ti assicuro che se ne chiedono parecchie) si scontrano le "due anime" viste in precedenza.


Concordo, quindi, che talora è meglio operare con software apparentemente più semplici ma che consentono anche a coloro che che lo utilizzano un più immediato "controllo" delle operazioni previste.




Io sono un programmatore ed ho da sempre incontrato delle difficoltà nell'utilizzo degli strumenti di sviluppo (che, con il passare del tempo sono sempre più complessi). MAI, mi sono sognato di telefonare in Microsoft per chiedere una spiegazione su come utilizzare un'istruzione piuttosto di un'altra. Il linguaggio di programmazione (analogia con le norme) è quello e sono io che devo interpretarlo in maniera più consona per quello che devo realizzare.


Infine, per sviluppare un programma potrei utilizzare Excel (molto semplice ma dalle oggettive limitate potenzialità di interfaccia) oppure utilizzare Visual Basic (con cui è attualmente è sviluppato MC Impianto) oppure spingermi addirittura alla piattaforma .NET (la piattaforma di programmazione del futuro prossimo con cui - avendo il necessario tempo a disposizione - si possono ottenere risultati inimmaginabili). La scelta sta a me, il programmatore. E' chiaro che se non conosco Visual Basic devo scegliere fra due strade: utilizzare Excel oppure imparare un nuovo linguaggio. Questi paragoni, anche se molti non saranno daccordo, sono perfettamente trasferibili al discorso iniziale: per utilizzare al meglio un software di calcolo per la legge 10/91 è necessario conoscere la legge 10/91.


Alberto


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