Se l'alloggio fa parte di edificio esistente (e non si dispone di dati "certi", come sempre dice il mantra della 11300), procedete come avete sempre fatto.
Inserite i dati di involucro solo dell'alloggio che vi interessa come se fosse autonomo.
Poi impostate emissione, distribuzione e generazione da prospetti. Per la distribuzione c'è la distinzione chiara del tipo di impianto. Per la caldaia basta impostare le corrette condizioni "al contorno" inserendo i dati di input richiesti dal metodo a valori comuni precalcolati.
In questo modo i rendimenti vengono "pescati" dai prospetti di normativa e applicati così come sono ai fabbisogni del singolo alloggio per calcolare le perdite dei vari sotto-sistemi dell'impianto.
Il metodo è tendenzialmente più cautelativo di quello analitico, ma per il secondo occorrerebbe creare una seconda zona termica che comprende tutti gli altri alloggi serviti dall'impianto con le relative caretteristiche di involucro, emissione, ecc.
La differenza tra il risultato ottenuto usando i prospetti e quello usando i metodi analici generalmente non è tale da dare un cambio di classe, soprattutto su edifici "vintage".
Molti sentono. Qualcuno ascolta. Pochi capiscono.