peppegambino
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16 anni fa

Buongiorno, sono un ingegnere e devo fare la certificazione energetica della mia villetta (quattro livelli di cui seminterrato e mansarda non riscaldati ciascun livello di quasi 60 m2). L'impianto di condizionamento è suddiviso in due zone (piano terra e primo piano)con elettrovalvole di zona e temporizzatori per avviare in maniera separata ciascuna delle due zone.


Domanda:


nel calcolo di Epi quanto influisce l'organizzazione a zone del sistema di condizionamento?


Secondo me visto che le due zone sono autonome, l'energia impiegata per riscaldare si dimezza (quasi). da questo si potrebbe dedurre che l'Epi si riduce notevolmente rispetto al caso in cui l'impianto non è organizzato a zone per cui sono costretto sempre e comunque a riscaldare tutti e due i piani anche se non è strettamente necessario. E' corretta questa analisi che ho fatto?


Cosa dicono a tal proposito le normative?


 

albertop
16 anni fa

[postby]peppegambino


nel calcolo di Epi quanto influisce l'organizzazione a zone del sistema di condizionamento?



Assolutamente nulla. Il calcolo di EPi viene fatto in regime continuo (24 ore).


 


[postby]peppegambino


Secondo me visto che le due zone sono autonome, l'energia impiegata per riscaldare si dimezza (quasi). da questo si potrebbe dedurre che l'Epi si riduce notevolmente rispetto al caso in cui l'impianto non è organizzato a zone per cui sono costretto sempre e comunque a riscaldare tutti e due i piani anche se non è strettamente necessario. E' corretta questa analisi che ho fatto?


 


L'EPi è un valore (giustamente) convenzionale. Se la villetta viene venduta è chiaro che chi compera dovrà avere un valore certo e non legato a come l'utente attuale intende utilizzare l'impianto di riscaldamento. Per analogia sono (a ragione) vietati i calcoli di EPi basati su consumi storici (se io sto al freddo, devo avere la casa in classe A?).


 


[postby]peppegambino


Cosa dicono a tal proposito le normative?



In linea generale ogni porzione di edificio, climatizzata ad una determinata temperatura con identiche modalità di regolazione, costituisce una zona termica. Per esempio, le diverse unità immobiliari servite da un unico generatore, aventi proprie caratteristiche di dispersione ed esposizione, possono costituire altrettante zone termiche.

La zonizzazione non è richiesta se si verificano le seguenti condizioni:

a) le temperature interne di regolazione per il riscaldamento differiscono di non oltre 4 K;

b) gli ambienti non sono raffrescati o comunque le temperature interne di regolazione per il raffrescamento differiscono di non oltre 4 K;

c) gli ambienti sono serviti dallo stesso impianto di riscaldamento;

d) se vi è un impianto di ventilazione meccanica, almeno l'80% dell'area climatizzata è servita dallo stesso impianto di ventilazione con tassi di ventilazione nei diversi ambienti che non differiscono di un fattore maggiore di 4.


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