Dal manuale d'uso della HPDens:
A pag. 12: "Non sottoporre l'apparecchio a temperature esterne inferiori a 0°C e superiori a 50°C. Può essere esposto a temperature fino a - 10°C se il circuito di riscaldamento è protetto con opportuno antigelo ...".
Quindi l'nstallazione all'interno, o ad un locale esterno (non climatizzato) protetto, è funzionale alla protezione meccanica e di impianto, non al funzionamento del modulo PdC.
A pag. 32: "Per l'installazione di HPDens in luogo esterno, comunque parzialmente protetto, l'aspirazione e l'espulsione d'aria della pompa di calore integrata nell'apparecchio avvengono direttamente attraverso le griglie montate di serie nello stesso. Se invece l'installazione dell'apparecchio avviene all'interno di un ambiente, aspirazione ed espulsione d'aria della pompa di calore devono essere canalizzate ... portata nominale di 440 mc/h.".
Quindi la PdC è del tipo aria/acqua con pozzo freddo aria esterna stagionale (o aria di locale tecnico non climatizzato con T semplificata da tabella 11300-4) e si può avere quota rinnovabile); se la PdC fosse tutta interna, cioè scambiasse entro lo stesso ambiente da climatizzare, la PdC contemporaneamente scaldarebbe tramite il condensatore e raffredderebbe tramite l'evaporatore; per supplire alla dispersione termica dell'ambiente, per il primo principio della termodinamica utilizzerebbe la sola quota lavoro dell'assorbimento elettrico del compressore, lavorando come una resistenza elettrica e non ottenendo quota rinnovabile.
Solo con installazione corretta ha senso compilare la T di bilavenza che, come ricorda il collega Franlafo, pare essere di 3°C (modificabile dal Service) con funzionamento alternato.
Riguardo ai dati di prestazione lato PdC a pieno carico e carico parziale, prova a coinfrontare la serietà dei produttori sul mercato visitando (è un esempio, ce ne sono altri) il sito della Rotex e leggendo la documentazione della Hybrid.