Salve,
Leggendo un progetto energetico per un piano casa è sorta una discussione sulla normativa, la normativa in questione è il piano casa ( regione sardegna) che recita così:
3. L’adeguamento e l’incremento volumetrico possono arrivare fino ad un massimo del 30 per cento, nel caso in cui siano previsti interventi di riqualificazione dell’intera unità immobiliare oggetto dell’intervento, tali da determinare una riduzione almeno del 15 per cento del fabbisogno di energia oppure si dimostri che l’unità immobiliare rientra nei parametri di cui al decreto legislativo n. 192 del 2005, e successive modifiche ed integrazioni.
Dove io interpreto molto banalmente in questo modo:
1) stato di fatto dell'edificio -> redigo un APE dove risulta che l'edificio ha un fabbisogno X
2) stato di progetto con miglioramenti -> APE dove risulta che il fabbisogno sia X - 15% rispetto a prima.
Cosa che mi confermano molti altri tecnici, mentre in un progetto fatto il tecnico mi sostiene questo per quanto riguarda il rispetto della norma a fine relazione ( che devo controfirmare a fine lavori):
valori di riduzione del fabbisogno di energia dell edificio, sia per usi sanitari che per il riscaldamento, sono non inferiori al 15 % rispetto ai valori limite indicati nel d.Lgs 192/2005 e s.m.i. (vedi paragrafo 6 punti c) ed f))
Mi pare di interpretare che applica il 15% sui valori limiti previsti dalla normativa, mentre ( secondo me) cosi come dice la normativa, dove appunto c'è un OPPURE, si debba rispettare uno o l'altro ( ovvero uno esclude l'altro, OR della logica boolena) e non un anche, anzi il termine rispetto indica che sono proprio applicati prima i valori limite, e poi la riduzione del 15% ( che è ancora piu restrittivo se fosse solo uno e l'altro).
Come risulta a voi?