Dem7
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  • Classe NC Creatore della discussione
10 anni fa
Salve,
mi è stato chiesto di redigere un APE per il rinnovo di un contratto di locazione di un locale commerciale (C/1).
Si tratta di una piccola bottega, un unico ambiente (m 5x3 circa) privo di impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria in cui è presente un solo split di condizionamento funzione inverter.

Mi è sembrato di capire, leggendo in vari forum, che dal momento che non è presente impianto termico (così come definito nell'allegato A del decreto 192/05 perchè la potenza nominale al focolare delle apparecchiature è inferiore ai 15kW), l'unità immobilare in questione è esentata dall'APE. E' corretto?

Preciso che si tratta di un locale al piano terreno di un edificio storico caratterizzato da murature portanti di circa 80 cm quindi con un'elevata inerzia termica, esposto a NE, confinante con un interrato non riscaldato e altri locali non riscaldati.
Non avendo costi di gestione legati al riscaldamento e alla produzione di acs (per i negozi mi è sembrato di capire che il fabbisogno sia 0) potrei ritrovarmi in una classe energetica elevata, sbaglio?

Grazie!
santo
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  • Classe C
10 anni fa

Salve,
mi è stato chiesto di redigere un APE per il rinnovo di un contratto di locazione di un locale commerciale (C/1).
Si tratta di una piccola bottega, un unico ambiente (m 5x3 circa) privo di impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria in cui è presente un solo split di condizionamento funzione inverter.

Mi è sembrato di capire, leggendo in vari forum, che dal momento che non è presente impianto termico (così come definito nell'allegato A del decreto 192/05 perchè la potenza nominale al focolare delle apparecchiature è inferiore ai 15kW), l'unità immobilare in questione è esentata dall'APE. E' corretto?

Preciso che si tratta di un locale al piano terreno di un edificio storico caratterizzato da murature portanti di circa 80 cm quindi con un'elevata inerzia termica, esposto a NE, confinante con un interrato non riscaldato e altri locali non riscaldati.
Non avendo costi di gestione legati al riscaldamento e alla produzione di acs (per i negozi mi è sembrato di capire che il fabbisogno sia 0) potrei ritrovarmi in una classe energetica elevata, sbaglio?

Grazie!

Messaggio originale di Dem7:



io so che l'Ape fa fatto. Il limite per l'impianto termico è ora 5 kW, comunque non raggiunto dalla Pdc. A mio avviso è comunque un impianto termico perchè per un locale così piccolo non si puo' avere una potenza termica maggiore.
La classe sarà sicuramente elevata a causa della pdc. Per acs ci sono le norme e il fabbisogno è zero.
rudi
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  • Classe F
10 anni fa


Mi è sembrato di capire, leggendo in vari forum, che dal momento che non è presente impianto termico (così come definito nell'allegato A del decreto 192/05 perchè la potenza nominale al focolare delle apparecchiature è inferiore ai 15kW), l'unità immobilare in questione è esentata dall'APE. E' corretto?

Messaggio originale di Dem7:


no, non è corretto
le linee guida sulla certificazione energetica contemplano proprio il caso di quali calcoli vanno fatti nel caso di assenza di impianto termico

rastorino
10 anni fa
Secondo me il certificato va fatto perché è per un rinnovo di locazione e l'impianto in realtà esiste se lo split serve anche per il riscaldamento
santo
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  • Classe C
10 anni fa

Secondo me il certificato va fatto perché è per un rinnovo di locazione e l'impianto in realtà esiste se lo split serve anche per il riscaldamento

Messaggio originale di rastorino:



Che vada fatto non ci sono dubbi. La cosa che mi sembra assurda ( da quanto mi è capitato in casi simili) è che inserendo la pdc come impianto di riscaldamento sicuramente ha un rendimento elevato è porta ad una classe elevata. Inserendo un impianto generico sicuramente va in classe G. Morale: basta uno split di 200 euro per portare una unità immobiliare da G a D o E o forse più in alto.
rastorino
10 anni fa
Capisco quello che vuoi dire ma l'algoritmo di calcolo questo è. Io inserendo PdC in un appartamento senza impianto di riscaldamento e sostituendo boiler elettrico con scaldino ad gas e 2 collettori solari vado da classe G a D se poi metto poco più di 2 kWp FV arrivo in classe C. Il discorso è che si considera il sistema edificio/impianto quindi se uno dei due lavora bene il risultato sarà discreto se tutti e due lavorano male si avrà un risultato pessimo (detto in parole povere).
Dem7
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  • Classe NC Creatore della discussione
10 anni fa
Si, grazie!
In effetti controllando bene le norme ho verificato che l'APE va fatto.
Dai calcoli che sto effettuando mi risulta ddirittura in classe A+, ma credo sinceramente ci sia qualche errore: mi sembra oggettiva troppo alto anche considerando la PdC, il fabbisogno ACS nullo e gli apporti dell'illuminazione interna....
rastorino
10 anni fa
Controlla che il fabbisogno per il riscaldamento sia coperto dalla PdC, può essere chela classe alta risulti perché hai del fabbisogno scoperto.
santo
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  • Classe C
10 anni fa
si verifica quello che dicevo prima. Su 15 mq uno split copre il fabbisogno e va in classe A. Per abbassare bisogna inserire una impianto generico resistivo che copra il riscaldamento sotto i 7 gradi in funzionamento alternato.
Dem7
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  • Classe NC Creatore della discussione
10 anni fa
mmm capito grazie, scusate ma sono nuova di certificazione e programma... (senza contare che come negozio ho anche apporti interni da illuminazione non indifferenti)...

Altra piccola delucidazione:
il locale in questione per cui devo redigere l'APE è in comunicazione diretta con il locale adiacente (negli anni gli affittuari hanno demolito il tramezzo divisorio senza però unificare le particelle, che restano distinte, essendo di due proprietari diversi).
Ho considerato i due locali (o unità immobiliari, catastalmente parlando) come "edificio" per poi assegnare alla zona termica di cui devo reigere l'APE la quota millesimale corrispondente.
E' corretto?

L'alternativa, redigere un APE unico per due proprietà distinte, non mi sembrava praticabile dal momento che il certificato riguarda le singole unità immobiliari (dovendolo oltretutto allegare al contratto di rinnovo di locazione di quella singola unità immobiliare).