borgo1971
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11 anni fa
Sì, a quanto pare si tratta di opinioni (e ne ho già sentite diverse), ma visto che influiscono pesantemente sui risultati di calcolo, chiedo anche qui prima di tirare una conclusione.
Sto certificando un edificio ristrutturato ad uso Bed & Breakfast, composto da 3 piani riscaldati ed un seminterrato N.R. L'impianto è unico ma è stato realizzato considerando la possibilità di trasformare l'edificio in appartamenti autonomi, pertanto su ogni piano ci sono 2 collettori con relativa saracinesca e contacalorie (diciamo per le camere a dx o sx del vano scale). Catastalmente il piano terra ed il primo piano sono accatastati come A/3, il secondo piano è ancora F/3, ma di fatto mancano solo le porte interne. Adesso come adesso, i corridoi di tutti i piani sono aperti sul vano scale, che a sua volta è direttamente comunicante con una stanza ad uso "colazioni" del piano terra. Oltre a tale stanza, piano terra c'è una cucina, una camera con bagno ed un locale che dovrebbe diventare un salottino comune. Sia al primo che al secondo piano ci sono 3 camere con bagno e una specie di mini appartamento con cucina-sogg., angolo cottura e bagno. Tutte le camere sono doppie.
Il proprietario, oltre ad aver fatto capire che "spera" in una classe B (le caratteristiche anche ci sono, cappotto EPS da 10, serramenti Uw1,3-1,5, tetto con cm 12 di xps, ecc... un po' meno il fatto che il locale salottino al piano terra non è rifinito e non ha ancora il serramento), mi ha anche detto che probabilmente si trasferirà stabilmente nell'ultimo piano del fabbricato
Ora, come e cosa certificare? Tutto il fabbricato in E.1(1)... E.1(3)... suddividere in zone? Certificare solo il PT+P1 (corrispondenti al subalterno catastale in A/3)? In questo caso, il piano in F/3 lo considero riscaldato? La differenza tra E.1(1) ed E.1(3) è notevole per quanto riguarda il consumo di acqua calda, che se applicata a tutto il fabbricato e considerando l'occupazione continuativa di 8 posti letto (8x30, giusto?), fa passare lo stesso da classe B a classe E o F; ma dubito che ci possa essere un occupazione di questo tipo, e vista la zona, immagino che le camere saranno occupate sopratutto in estate, quando il pannello che è collegato ad un accumulo da 500 litri potrebbe soddisfare la richiesta di ACS. E poi, i B&B in molti casi vengo assimilati a residenza... per la certificazione come si considerano?
Insomma, parecchi dubbi, diversi pareri (tutti discordanti) e poco tempo per completare la certificazione... spero che qualche altro parere farà pendere l'ago della bilancia da una parte precisa.
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11 anni fa
luckying
11 anni fa
Purtroppo non posso aiutarti con un'esperienza diretta, quindi provo a fare un primo ragionamento se trovassi un caso come il tuo.
Partirei dalla definizione di Bed&Breakfast, che non corrisponde ad un E1.3, ma dovrebbe essere un edificio di civile abitazione che per un limitato periodo di tempo, penso dipenda da normativa regionale ma in generale non potrà superare un periodo massimo, può essere utilizzato dalla famiglia per ospitare terze persone o gruppi, quindi per me l'edificio è tutto E1.1
Quindi dividerei senz'altro in zone, quelle permanentemente adibite a uso E1.1 da quelle saltuariamente adibite all'ospitalità - in queste ultime per i fabbisogni e gli apporti si potrebbe mediare tra quelli E1.1 e E1.3, o correggere i fabbisogni E1.1. tenendo conto del numero medio di ospiti accoglibili.
Un'alternativa + semplice, l'edificio è un E1.1, quindi essendo l'ACE una valutazione standard, su questa mi baso per i fabbisogni, poi l'utilizzatore potrà decidere di farne l'uso che crede ma è fuori dalla valutazione standard, cosa diversa da una diagnosi energetica.