Salve a tutti, mi sto scontrando con le verifiche termoigrometriche in particolare sulla verifica di condensazione superficiale e formazione muffe dovuta a PT.
In pratica in base alle condizioni esterne ed interne di temperatura ed umidità e considerando un'umidità interna critica sulla superficie pari a 80%, si ricava il valore di fattore di temperatura per ogni mese dell'anno.
Poi prendendo il più alto di questi fattori, si cerca di progettare l'involucro in modo tale che il fattore di temperatura dell'elemento sia superiore a questo fattore minimo.
Questo vale sia pre le strutture che per i ponti termici.
La normativa italiana indica che in caso non fossero presenti sistemi di controllo dell'umidità si adotta il 65% (da maggiorare di un 5% come da UNI 13788) a T = 20°C. La UNI che ho citato prima indica anche la possibilità d'uso delle classi di umidità, così come implementate in MC11300.
La differenza tra i valori di fattore di temperatura a seconda del metodo tilizzato è sostanziale:
Es. Villafranca di Verona, mese critico gennaio, con norma italiana si ha fRsi, min = 0878, con classi di umidità 0,725.
Si capisce bene che cambia parecchio in fase progettuale soprattutto nei Ponti termici.
Si possono usare quindi le classi di umidità o bisogna seguire la norma italiana?
E nel caso, quando si possono usare le classi di umidità?
Ringrazio chiunque possa darmi un aiuto.
