rastorino
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11 anni fa
Salve,

sto facendo dei calcoli su un appartamento all'ultimo livello di un maggiore fabbricato (5 livelli in totale) tutto destinato a civile abitazione a parte un garage a piano terra. L'appartamento al di sotto di quello in oggetto di calcoli non ha impianto di riscaldamento. L'edificio è esistente in tutta la sua fabbrica e tutti gli appartamenti sono stati abitati (attualmente è in rustico per demolizioni delle finiture l'appartamento a piano terra, quello al primo e secondo piano è abitato e ha due PdC caldo-freddo più caldaietta per acs,quello al terzo piano non ha impianto di riscaldamento e ha boiler elettrico per acs, quello in oggetto di calcolo è al quarto piano). Vorrei sapere se l'appartamento non riscaldato al terzo piano che non è abitato (ma lo sarà in fututro e che è sotto l'appartamento dove sto facendo calcoli) va considerato come locale non riscaldato, a temperatura diversa o lo considero normalmente abitato (tipo che si suppone utilizzino sistemi elettrici per il riscaldamento).

Grazie degli aiuti.
franlafo
11 anni fa
da un punto di vista impiantistico, io considererei l'appartamento non abitato come tale e quindi dimensionerei l'impianto per la dispersione verso il solaio interpiano.
A rigore di logica anche la legge 10 andrebbe calcolata con tale superficie disperdente.
Chi ti dice che l'appartamento non sarà mai abitato?.
Credo che si debba fotografare la situazione attuale dei luoghi.
rastorino
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  • classe D Creatore della discussione
11 anni fa
infatti l'appartamento sarà abitato ma fra qualche anno.

Per quanto riguarda la "fotografia":

- piano oggetto di calcolo è attualmente in affittto e sarà fra un paio di anni abitato (da me)
- il piano di sotto (dove attualmente vengo ospitato) sarà poi occupato dal proprietario (ma passeranno alcuni anni).

Io in realtà pensavo questo (un po' come la pensi tu):

per dimensionare (e quindi fare il "mio comodo") considerare le dispersioni discendenti da solaio interpiano.
per la lex 10 (giusto relazione) non considerarlo così come chi mi farà l'ACE dello stato attuale e quello dopo interventi.

Però questo che ho detto non convince neanche me... Mi sa che cosidererò le dispersioni in ogni caso... Ma dal punto di vista normativo?

Sarà corretto questo modo di procedere?